Report morti sul lavoro in Italia nell'intero 2024
OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO
Report morti sul lavoro del 2024.
I dati sono classificati per ciascuna Provincia e Regione italiana, con i morti in riferimento al numero di abitanti, così come fa Eurostat che esclude dalla “conta” anche i morti in itinere per non creare confusione. L’Osservatorio li monitora a parte, anche perché richiedono interventi diversi, che non possono essere addebitati alla professione o all’aziende in cui lavora la vittima, così come fa INAIL e chi “copia” la sua raccolta dati, inventandosi formule “magiche” per meglio poter speculare su queste tragedie, formule che non hanno nessun valore statistico. In questa terribile conta ci sono anche i morti in nero o che hanno assicurazioni diverse da INAIL.
Registriamo un aumento dei morti sui luoghi di lavoro del 6,7% rispetto al 2023. Per la prima volta dopo 17 anni di monitoraggio si sono superati i 1000 morti sui luoghi di lavoro, che con l’itinere diventano 1482, ma la conta dei morti in itinere potrebbe essere ancora più alta per la ragione che spesso vengono diffusi in ritardo.
La Regione che ha avuto il peggior risultato è il Trentino Alto Adige in rapporto al numero di abitanti, la migliore il Lazio che vede Roma con un terziario avanzato e i Ministeri.
Le donne pagano un prezzo elevatissimo sulle strade. Per mancanza di un orario flessibile in entrata e in uscita nel privato, spesso lontano da casa, sono costrette a correre perché si sobbarcano spesso anche il carico familiare: figli, genitori ecc.
Gli stranieri morti sui luoghi di lavoro sotto i 60 anni sono già il 30% di tutti i morti. In allegato le nazionalità delle vittime.
Incredibile la strage di anziani che muoiono lavorando: sono oltre il 30% degli ultrasessantenni e di questi sempre sui luoghi di lavoro 157 hanno addirittura più di 70 anni. E’ davvero incredibile non fare nessuna distinzione sull’età per andare in pensione tra chi svolge un lavoro pericoloso e chi no: con l’età elevata si hanno riflessi poco pronti, udito e vista deficitarie, così come acciacchi di ogni genere.
La categoria degli autotrasportatori ha praticamente raddoppiato i morti: per incidenti e per fatica: in tanti vengono trovati morti con la testa sul volante o coi camion fermi nelle aree di sosta, la stanchezza e la fretta provocano spesso tanti morti anche tra chi viene coinvolto con altri mezzi.
Anche quest’anno sono morti 143 agricoltori schiacciati dal trattore: in questi 17 anni sono stati quasi 3000.
Sono le solite categorie ad avere lo stesso numero di morti da 17 anni, in ordine decrescente: agricoltura, edilizia, autotrasporto (tutte le categorie di appartenenza) artigianato, industria.
Pochissimi i morti nelle aziende sindacalizzate, questo per far comprendere l’importanza del Sindacato sulla Sicurezza, i pochi morti sono lavoratori in appalto e non dipendenti diretti: il lavoro precario uccide tanti lavoratori che non possono rifiutarsi di svolgere un lavoro pericoloso, pena il licenziamento, questo soprattutto nelle piccole e piccolissime aziende, dove non c’è nessuna sicurezza; lo si vede anche dai piccoli imprenditori, spesso senza dipendenti che muoiono numerosi, e questo la dice lunga sulla mancanza della cultura della sicurezza che occorrerebbe insegnare nelle scuole, soprattutto in chi si sta diplomando e anche laureando e si avvia al lavoro.
Che dire? Speriamo in un 2025 migliore, ma sono già più di 11 i morti in questi primi giorni del 2025.
Nell’occasione vi invito a visitare la mia mostra “Morti sul lavoro” presso la Fondazione Carisbo di Via Farini, con opere su queste tragedie che tratto fin dal 1980. Tra queste il “muro delle farfalle bianche” con le foto di 300 lavoratori morti sul lavoro recentemente
Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione (morti in nero) o che ne hanno una diversa da INAIL
Attivo dal 1° gennaio 2008
Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie
Morti sul lavoro nell’intero 2024
Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 1056 sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 1482 se si aggiungono i morti in itinere e sulle strade di categorie non Assicurate a INAIL e in nero
NOTA BENE
I MORTI IN ITINERE VENGONO AGGIORNATI OGNI MESE MENTRE I MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO OGNI GIORNO
MORTI TOTALI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE TRA QUESTI ANCHE I MORTI IN ITINERE E IN ALTRE SITUAZIONI LAVORATIVE. La seconda voce in azzurro riguarda ESCLUSIVAMENTE i morti sui luoghi di lavoro. N.B i morti sono segnalati nelle Province e Regioni dove c’è stata la tragedia e non in quella di residenza sono centinaia i morti in province e regioni diverse
LOMBARDIA 201 totali 134 sui luoghi di lavoro Milano 20 (41 con itinere), Bergamo 12 (con itinere 23) Brescia 31 (43 con itinere) Como 6 Cremona 5 Lecco 4 Lodi 9 Mantova 7 Monza Brianza 14 Pavia 13 Sondrio 6 Varese 5 CAMPANIA 156 totali 97 sui luoghi di lavoro Napoli 30 Avellino 12 Benevento 6 , Caserta 20 Salerno30 VENETO 135 totali 81 sui luoghi di lavoro Venezia 9 Belluno 8 Padova 9 Rovigo 3 Treviso 15 Verona 15 Vicenza 13 EMILIA ROMAGNA 133 totali 76 sui luoghi di lavoro Bologna 21 Rimini 2 Ferrara 7 Forlì Cesena 5 Modena 11 Parma 9 Ravenna 2 Reggio Emilia 10 Piacenza 3 SICILIA 122 sui luoghi di lavoro 71 Palermo 24 Agrigento 6 Caltanissetta 3 Catania 10 Enna Messina 10 Ragusa 5 Siracusa 4 Trapani 8 TOSCANA 121 totali 76 sui luoghi di lavoro Firenze 19 Arezzo 2 Grosseto 5 Livorno 2, Lucca 10, Massa Carrara 3 Pisa 16 Pistoia 2 Siena 3 Prato 5 LAZIO 155 totali 72 sui luoghi di lavoro Roma 22 Viterbo 12 Frosinone 15 Latina 16 Rieti 3 PIEMONTE 92 totali 54 sui luoghi di lavoro Torino 25 Alessandria 5 (+1 cantiere autostradale) Asti 3 Biella 1 Cuneo 8 Novara 3 Verbano-Cusio-Ossola 2 Vercelli 2 PUGLIA 93 totali 60 sui luoghi di lavoro Bari 14 BAT 3 Brindisi 8 Foggia 4 Lecce 17 Taranto 6 TRENTINO ALTO ADIGE 55 totali 37 sui luoghi di lavoro Bolzano 16 Trento 21 ABRUZZO 55 totali 37 sui luoghi di lavoro L'Aquila 7 Chieti 13 Pescara 4 Teramo 8 SARDEGNA 52 totali 36 sui luoghi di lavoro Cagliari 9 Sud Sardegna 4 Nuoro 4 Oristano 4 Sassari 12 MARCHE 50 totali 31 sui luoghi di lavoro Ancona 6 Macerata 10 Fermo 1 Pesaro-Urbino 7 Ascoli Piceno 7 CALABRIA 33 totali 24 sui luoghi di lavoro Catanzaro 4 Cosenza 9 Crotone 3 Reggio Calabria 4 Vibo Valentia 4FRIULI VENEZIA GIULIA 34 totali 22 sui luoghi di lavoro Pordenone 7 Triste 1 Udine 10 Gorizia 3 LIGURIA 35 totali 23 sui luoghi di lavoro Genova 7 Imperia 2 La Spezia 3 Savona 3 UMBRIA 22 totali 14 sui luoghi di lavoro Perugia 12 Terni 2 BASILICATA 25 totali 17 sui luoghi di lavoro Potenza 13 Matera 4 Molise 11 totali 6 sui luoghi di lavoro Campobasso 4 Isernia 2 VALLE D’AOSTA 6 totali 5 sui luoghi di lavoro
Nel 2024
DOVE SI MUORE DI PIU’
Regioni Lombardia, Campania Veneto Emilia Romagna e Sicilia quelle con più morti
142 gli schiacciati dal trattore e alcuni altri mezzi agricoli nel 2023 sono stati 167
152 gli autotrasportatori e autotrasportatrici morti
115 i morti di fatica o stress da superlavoro tra operai/e, bracciati, autotrasportatori, medici, infermieri ecc. con il caldo aumentano moltissimo come nel 2023
115 i morti in infortuni domestici
Sui luoghi di lavoro quest’anno oltre il 30% sono ultrasessantenni, in pochi anni saranno la maggioranza.
Gli stranieri sotto i 60 anni sui luoghi di lavoro sono il 30%
Stragi 2 morti Imperia per infortunio domestico, 2 a Pisa infortunio domestico, 5 Firenze Esselunga. 7 morti Bologna Suviana centrale Enel, 5 morti Palermo servizi fognari, 2 scontro tra due articolati Verona, 3 guardie di finanza Sondrio, 2 Monza Brianza infortunio domestico, 2 Bologna Toyota 2 autotrasportatori A1, Foggia 2 ambulanti incidente, 5 Calenzano Firenze, 3 morti Latina infortunio domestico, 3 morti Napoli esplosione fabbrica abusiva, 2 Lucca infortunio domestico, 3 Firenze infortunio domestico
Nel 2024 ci sono state 14 stragi di lavoratori con 52 morti, 6 di queste per infortuni domestici, di cui, anche in questo caso nessuno parla. Morti sui luoghi di lavoro di tutte le province italiane dell'intero 2024 nell'intero 2024
Provincia Regione Numero di morti ogni tot. Abit. Medaglia
Enna (Sicilia) 0 0 Medaglia di platino
Lodi (Lombardia) 9 25440 Medaglia di carbone
Trento (Trentino Alto Adige) 21 25619 Medaglia di carbone
Belluno (Veneto) 8 25723 Medaglia di carbone
Pisa (Toscana) 16 26300 Medaglia di carbone
Viterbo (Lazio) 12 26584 Medaglia di carbone
Sassari (Sardegna) 12 27760 Medaglia di carbone
Potenza Basilicata 13 28514 Medaglia di carbone
Chieti (Abruzzo) 13 29000 Medaglia di carbone
Ascoli Piceno Marche 7 29670 Medaglia di carbone
Sondrio (Lombardia) 6 30240 Medaglia di carbone
Macerata (marche) 10 31.400 Medaglia di carbone
Aosta (Valle d'Aosta) 4 31721 Medaglia di carbone
Frosinone (Lazio) 15 32600 Medaglia di carbone
Bolzano (Trentino Alto Adige) 16 32766 Medaglia di carbone
Avellino (Campania) 12 34000 Medaglia di carbone
Latina (Lazio) 16 35931 Medaglia di latta
Salerno Campania 30 36800 Medaglia di latta
Teramo (Abruzzo) 8 38732 medaglia di latta
Benevento (campania) 7 39000 medaglia di latta
Lucca (Toscana) 10 39004 medaglia di latta
Benevento Campania 7 39142 medaglia di latta
Vibo Valentia (Calabria) 4 40000 medaglia di latta
Brescia (Lombardia) 31 40720 medaglia di latta
Pavia (Lombardia) 13 42096 Medaglia dilatta
Isernia (Molise) 2 42903 medaglia di latta
L'Aquila (Abruzzo) 7 43130 medaglia di latta
Caserta (Campania) 20 44450 medaglia di latta
Pordenone (Friuli-Venezia Giulia) 7 44579 medaglia di latta
Grosseto (Toscana) 5 44609 medaglia di latta
Gorizia (Friuli-Venezia Giulia) 3 46558 medaglia di latta
Lecce (Puglia) 17 47181 medaglia di latta
Parma Emilia-Romagna 9 49000 Medaglia dilatta
Brindisi (Puglia) 8 49635 medaglia di latta
Ferrara (Emilia-Romagna) 7 49766 medaglia di latta
Matera Basilicata 4 50225 medaglia di bronzo
Prato (Toscana) 5 50922 medaglia di bronzo
Bologna (Emilia-Romagna) 21 51429 medaglia di bronzo
Pesaro e Urbino (Marche) 7 51530 medaglia di bronzo
Rieti (Lazio) 3 52000 medaglia di bronzo
Palermo (Sicilia) 24 52842 medaglia di bronzo
Udine (Friuli-Venezia Giulia) 10 53000 medaglia di bronzo
Reggio Emilia (Emilia-Romagna) 10 53248 medaglia di bronzo
Firenze (Toscana) 19 53391 medaglia di bronzo
Trapani (Sicilia) 8 54310 medaglia di bronzo
Perugia (Umbria) 12 55058 medaglia di bronzo
Campobasso (Molise) 4 56161 medaglia di bronzo
Crotone (Calabria) 3 58522 medaglia di bronzo
Mantova (Lombardia) 7 58944 medaglia di bronzo
Treviso (Veneto) 15 59065 medaglia di bronzo
Verona (Veneto) 15 61437 medaglia d'argento
Monza Brianza (Lombardia) 14 62061 medaglia d'argento
Cagliari (Sardegna) 9 62264 medaglia d'argento
Messina (Sicilia) 10 63665 medaglia d'argento
Ragusa (Sicilia) 5 64272 medaglia d'argento
Massa-Carrara (Toscana) 3 65527 medaglia d'argento
Vicenza (Veneto) 13 66545 medaglia d'argento
Oristano (Sardegna) 4 67428 medaglia d'argento
Modena (Emilia Romagna) 11 68000 medaglia d'argento
Cremona (Lombardia) 5 71878 medaglia d'argento
Asti (Piemonte) 3 72000 medaglia d'argento
La Spezia (Liguria) 3 73000 medaglia d'argento
Agrigento (Sicilia) 6 73600 medaglia d'argento
Cuneo (Piemonte) 8 73639 medaglia d'argento
Ancona (marche) 6 76800 medaglia d'argento
Cosenza (Calabria) 9 78333 medaglia d'argento
Forlì-Cesena (Emilia-Romagna) 5 78813 medaglia d'argento
Verbano-Cusio-Ossola (Piemonte) 2 79883 medaglia d'argento
Pescara (Abruzzo) 4 80000 medaglia d'argento
Lecco (Lombardia) 4 84700 medaglia d'argento
Sud Sardegna (Sardegna) 4 85000 medaglia d'argento
Alessandria (Piemonte) 5 85332 medaglia d'argento
Vercelli (Piemonte) 2 86934 medaglia d'argento
Siena (Toscana) 3 89447 medaglia d'argento
Caltanisetta (Sicilia) 3 89903 medaglia d'argento
Bari (Puglia) 14 90010 medaglia d'argento
Catanzaro (Calabria) 4 90586 medaglia d'argento
Torino (Piemonte) 25 91114 medaglia d'argento
Bergamo (Lombardia) 12 92494 medaglia d'argento
Savona (Liguria) 3 93136 medaglia d'argento
Venezia (Veneto) 9 94919 medaglia d'argento
Piacenza (Emilia-Romagna) 3 95586 medaglia d'argento
Taranto (Puglia) 6 97247 medaglia d'argento
Rovigo (Veneto) 3 98333 medaglia d'argento
Siracusa (Sicilia) 4 99750 medaglia d'argento
Como (Lombardia) 6 100032 medaglia d'oro
Napoli (Campania) 30 103567 medaglia d'oro
Pistoia (Toscana) 2 104000 medaglia d'oro
Padova (Veneto) 9 104030 medaglia d'oro
Imperia (Liguria) 2 106500 medaglia d'oro
Catania (Sicilia) 10 111330 medaglia d'oro
Terni (Umbria) 2 114109 medaglia d'oro
Genova (Liguria) 7 121439 medaglia d'oro
Novara (Piemonte) 3 123381 medaglia d'oro
Foggia (Puglia) 5 125711 medaglia d'oro
Barletta-Andria-Trani (Puglia) 3 130849 medaglia d'oro
Reggio Calabria (Calabria) 4 138000 medaglia d'oro
Milano (Lombardia) 20 160910 medaglia d'oro
Rimini (Emilia-Romagna) 2 168393 medaglia d'oro
Livorno (Toscana) 2 168667 medaglia d'oro
Arezzo (Toscana) 2 172187 medaglia d'oro
Fermo (Marche) 1 174849 medaglia d'oro
Varese (Lombardia) 5 178009 medaglia d'oro
Biella (Piemonte) 1 178551 medaglia d'oro
Ravenna (Emilia-Romagna) 2 195707 medaglia d'oro
Roma (Lazio) 22 197897 medaglia d'oro
Triste friuli Venezia Giulia 1 234662 medaglia d'oro
estero 26 26
950 con i morti nelle autostrade 1056
Carlo Soricelli attività artistica
Carlo Soricelli
Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia.
Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane.
Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte.
All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”.
Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”.
E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.
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