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morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 al 5 novembre Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 880 sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 1275 se si aggiungono i morti in itinere e sulle strade di categorie non Assicurate a INAIL e in nero NOTA BENE I MORTI IN ITINERE VENGONO AGGIORNATI OGNI DUE MESI MENTRE I MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO OGNI GIORNO MORTI TOTALI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE TRA QUESTI ANCHE I MORTI IN ITINERE E IN ALTRE SITUAZIONI LAVORATIVE la seconda voce in azzurro riguarda ESCLUSIVAMENTE i morti sui luoghi di lavoro. N.B i morti sono segnalati nelle Province e Regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 173 totali 118 sui luoghi di lavoro Milano 14 (35 con itinere), Bergamo 9 Brescia 28 (43 con itinere) Como 6 Cremona 4 Lecco 4 Lodi 8 Mantova 7 Monza Brianza 14 Pavia 12 Sondrio 5 Varese5 CAMPANIA 130 totali 83 sui luoghi di lavoro Napoli 22 Avellino 11 Benevento 6 , Caserta 19 Salerno 24 VENETO 98 totali 63 luoghi di lavoro Venezia 9 Belluno 4 Padova 6 Rovigo 3 Treviso 11 Verona 13 Vicenza 13 EMILIA ROMAGNA 101 totali 65 sui luoghi di lavoro Bologna 19 Rimini 2 Ferrara 5 Forlì Cesena 5 Modena 9 Parma 7 Ravenna 2 Reggio Emilia 9 Piacenza 3 SICILIA 96 64 sui luoghi di lavoro Palermo 21 Agrigento 5 Caltanissetta 3 Catania 8 Enna Messina 10 Ragusa 5 Siracusa 2 Trapani‎ 8 TOSCANA 79 totali 52 sui luoghi di lavoro Firenze 10 Arezzo 2 Grosseto 5 Livorno 2, Lucca 6, Massa Carrara 1 Pisa 14 Pistoia 1 Siena 3 Prato 5LAZIO 115 totali 58 sui luoghi di lavoro Roma 17 Viterbo 11 Frosinone 11 Latina 13 Rieti 2 PIEMONTE 77 totali 48 sui luoghi di lavoro Torino 1 Alessandria 5 (+1 cantiere autostradale) Asti 3 Biella 1 Cuneo 7 Novara 3 Verbano-Cusio-Ossola 2 Vercelli 1PUGLIA 80 totali 52 sui luoghi di lavoro Bari 13 BAT 3 Brindisi 8 Foggia 3 Lecce 13 Taranto 5 TRENTINO ALTO ADIGE 49 totali 36 sui luoghi di lavoro Bolzano 16 Trento 19 ABRUZZO 39 totali 27 sui luoghi di lavoro L'Aquila 6 Chieti 10 Pescara 2 Teramo 6 SARDEGNA 47 totali 34 sui luoghi di lavoro Cagliari 8 Sud Sardegna 3 Nuoro 4 Oristano 4 Sassari 11MARCHE 45 totali 29 sui luoghi di lavoro Ancona 6 Macerata 10 Fermo 1 Pesaro-Urbino 6 Ascoli Piceno 6 CALABRIA 31 totali 22 sui luoghi di lavoro Catanzaro 4 Cosenza 9 Crotone 1 Reggio Calabria 4 Vibo Valentia 4FRIULI VENEZIA GIULIA 26 totali 17 sui luoghi di lavoro Pordenone 6 Triste 1 Udine 7Gorizia 2 LIGURIA 29 totali 16 sui luoghi di lavoro Genova 4 Imperia 2 La Spezia 3 Savona 1 UMBRIA 20 totali 13 sui luoghi di lavoro Perugia 11 Terni 2 BASILICATA 16 totali 12 sui luoghi di lavoro Potenza 9 Matera 3 Molise 11 totali 6 sui luoghi di lavoro Campobasso 4 Isernia 2 VALLE D’AOSTA 5 totali 4 sui luoghi di lavoro Nel 2024 DOVE SI MUORE DI PIU’ Il 32% sono ultrasessantenni. Gli stranieri sotto i 60 anni sui luoghi di lavoro sono il 35% Regioni Lombardia, Campania Veneto Emilia Romagna e Sicilia quelle con più morti 125 gli schiacciati dal trattore e alcuni altri mezzi agricoli nel 2023 sono stati 167 125 gli autotrasportatori 99 i morti di fatica o stress da superlavoro tra operai/e, bracciati, autotrasportatori, medici, infermieri ecc. con il caldo aumentano moltissimo come nel 2023 79 i morti per infortuni domestici, soprattutto anziani soli (e abbandonati socialmente) ma anche quelli che svolgono lavori pericolosi senza averne la preparazione Tantissime le donne che muoiono per infortuni, soprattutto in itinere e per fatica: per la fretta, per la fatica del doppio e triplo lavoro, in itinere muoiono percentualmente quasi quanto gli uomini 21 i boscaioli morti

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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venerdì 31 gennaio 2014

E' morto facendo il manovale in nero a Napoli Dolhonenko Ihor, 43 anni, ingegnere meccanico dell’esercito ucraino

Napoli 31 gennaio 2014 E' morto Dolhonenko Ihor, 43 anni, ingegnere meccanico dell’esercito ucraino specializzato nella manutenzione di elicotteri da guerra, a napoli faceva il manovale in nero. A Napoli è morto da solo, cadendo a testa in giù, sulle scale di Calata San Francesco, tra via Tasso e il corso Vittorio Emanuele, mentre lavorava per pochi euro l’ora. Il suo corpo è rimasto abbandonato per delle ore senza che nessuno lo portasse via.Il suo corpo a braccia aperte come in un Cristo ha destato la pietà e la rabbia dei passanti e residenti. Solo un poliziotto ha vegliato la povera vittima sotto la pioggia. Lo straniero per ore è rimasto senza nome, visto che non aveva documenti. «Stavo scendendo le scale e ho visto tutto — racconta una donna, testimone oculare dell’incidente — L’uomo trasportava dei tubi. L’ho visto barcollare, come se avesse un giramento di testa, poi è caduto all’indietro e ha battuto la testa. C’era tanto sangue. Ho chiamato il 118 e ho cercato di aiutarlo. L’ambulanza è arrivata in dieci minuti. Lui è morto quasi subito». Sul posto anche gli agenti del commissariato San Ferdinando, diretto da Gaetano Annunziata. Sono stabile le cause, se è morto per un malore o se sia caduto accidentalmente battendo la testa.

mercoledì 29 gennaio 2014

Carmine Pancione un operaio di 37 anni morto ieri a Benevento ha donato gli organi estratti questa notte all'Ospadale Rummo di Benevento

Ci giunge notizia della mote di Carmine Pancione un operaio di 37 anni morto ieri a Benevento dopo essersi infortunato il 17 di questo mese. L'Ospedale Rummo di Benevento ha estratto questa notte tutti gli organi donati dai familairi della vittima. Non si hanno notizie più dettagliate della causa della morte di Pancione.

martedì 28 gennaio 2014

4 lavoratori morti sui luoghi di lavoro oggi E' morto Giuseppe Petroni un operaio di 40 anni in provincia di Bari. E' morto cadendo dall'alto Pietro Raccuglia ad Augusta di Siracusa, Un operaio romeno a Roma e Michele Puggioni un agricoltore schiacciato dal trattore in provincia di Nuoro

BARI 28 GEN 2014 E' morto Giuseppe Petroni un operaio di 40 anni.Petroni è morto folgorato mentre, assieme ad altri lavoratori rimuoveva con una gru pali per l’illuminazione stradale a Triggiano. Uno dei pali, per cause in corso di accertamento, avrebbe toccato un cavo dell’alta tensione, che avrebbe fulminato l’operaio. .Sul posto ci sono carabinieri, soccorritori del 118 e polizialocale. SIRACUSA 28 gennaio 2014 E' morto Pietro Raccuglia,Un operaio di 44 anni. Raccuglia, è morto in un incidente sul lavoro ad Augusta mentre era impegnato in un'azienda che si occupa di solidificazione dello zolfo liquido. Raccuglia è precipitato al suolo mentre stava lavorando nel collaudo del capannone per una ditta esterna. Lo rendono noto le segreterie territoriali di Filctem, Femca e Uiltec, I sindacati, "nell'esprimere solidarietà alla famiglia del lavoratore, indicono per domani una giornata di astensione dal lavoro, con un'assemblea". Roma 28 gennaio 2014 E' morto un operaio romeno di 51 anni colpito dal braccio di una benna che l'ha ucciso sul colpo. La tragedia a Rocca Cencia, all'interno della ditta di raccolta e smaltimento di rifiuti industriali speciali per cui lavorava. Sulla vicenda indagano gli agenti del commissariato Casilino. Nuoro E' morto schiacciato dal trattore Michele Puggioni di 50 anni Non ce l’ha fatta l’agricoltore rimasto schiacciato da un trattore questo pomeriggio nelle campagne di Bitti. L’uomo, Michele Puggioni, di 50 anni. Puggioni è morto poco dopo il ricovero in ospedale. La tragedia in località Su Miraculu, mentre Puggioni era impegnato con il trattore nelle operazioni di aratura dei campi. Il mezzo, per cause ancora da accertare, si sarebbe ribaltato schiacciandolo. Sul posto sono interventi i Vigili del fuoco del comando di Nuoro e un’equipe medica del 118, ma per l’agricoltore non c’è stato niente da fare.

lunedì 27 gennaio 2014

E' morto a soli 33 anni schiacciato dal muletto Simone Casagrande

Genova 27 gennaio 2014 E' morto Simone Casagrande operaio di soli 33 anni schiacciato dal muletto mentre lavorava in una cava. La tragedia questa mattina stava movimentando un muletto in una cava di ardesia a Cicagna in Val Fontanabuona, per cause ancora in fase d'accertamento, è stato sbalzato fuori dal mezzo che lo ha travolto. Il povero giovane è morto all'ospedale di Lavagna mentre i medici tentavano di salvargli la vita in sala operatoria. Casagrande è stato assessore nel comune Coreglia Ligure.

domenica 26 gennaio 2014

Muore cadendo da un albero che stava tagliando un bracciante a Marsala

Trapani 24 gennaio. E' morto un bracciante agricolo di 62 anni cadendo da un albero a Marsala. dopo essere caduto dall'albero che stava potando davanti alla sua abitazione a Marsala (Trapani), la vittima avrebbe compiuto un volo di circa 5 metri e gli sarebbe finito addosso anche un pesante ramo.

venerdì 24 gennaio 2014

Sono morti il generale di divisione Giangiacomo Calligaris, 58 anni e il tenente allievo pilota Paolo Lozzi, 28 anni.

Viterbo 23 gennaio 2013 Sono morti il generale di divisione Giangiacomo Calligaris, 58 anni e il tenente allievo pilota Paolo Lozzi, 28 anni. Le vittime erano su un elicottero dell’esercito che è precipitato nella zona di Viterbo. L’elicottero era scomparso dai radar intorno alle ore 13. Tra le cause della tragedia, si ipotizza l’urto del mezzo, un Ab206, contro i cavi dell’alta tensione in località Traponzo, tra Tuscania e Marta. Sull’incidente è stata aperta un’inchiesta dalla Procura della Repubblica. Il mezzo era impegnato in un addestramento quando la base del Centro dell’Aves, l’aviazione dell’esercito, ha perso il contatto con i piloti. I carabinieri del capoluogo laziale riferiscono che il mezzo è stato ritrovato per uno sbalzo di tensione della corrente elettrica: sono stati infatti tranciati dei cavi dell’alta tensione nella zona del comune di Tuscania, dove è stato rinvenuto il veicolo. Tuttavia ancora non sono chiare le cause dell’incidente e la dinamica dei fatti.

giovedì 23 gennaio 2014

E' morta Svetlana Stalbe una moldava di 50 anni cadendo da una finestra che stava pulendo

Modena 23 gennaio 2014 E' morta cadendo da una finestra Svetlana Stalbe moldava di 50 anni. La donna faceva le pulizie e guardava un anziano in un condominio di Modena. Era arrivata in Italia per guadagnare i soldi necessari all’università dei figli, e a Carpi si faceva chiamare Lucia, Un tragico incidente sul lavoro visto che la donna, nel momento della tragedia, era al servizio di una famiglia per le pulizie di casa e per assistere un’anziana. Secondo una prima ricostruzione della Polizia intervenuta sul posto, era salita su una scaletta per pulire i vetri dell’ampia finestra. Probabilmente, sporgendosi troppo all’esterno, ha perso l’equilibrio ed è caduta nel vuoto. La vittima era a Carpi da 11 anni ed era stimata e benvoluta da tutti.

E' morto Vincenzo romano un pescatore dell'isola di Capraia

Isola di Capraia (Livorno), 22 gennaio 2014 E' morto il pescatore Vincenzo Romano di Capraia, 54 anni. Romano è scivolato in porto, dalla barchetta di servizio del suo allevamento ittico e ha battuto la testa rimanendo ucciso. La caduta gli è stata fatale: il medico dell’isola, gli ha praticato per oltre un’ora respirazione artificiale e massaggio cardiaco, ma è stato inutile. Così come inutilmente è arrivato l’elicottero Pegaso per un suo estremo trasferimento all'ospedale di Livorno.

mercoledì 22 gennaio 2014

E' morto travolto da una slavina il tecnico Pierfrancesco Nigretti

Torino 21 gennaio 2013 E' morto Pierfrancesco Nigretti, il tecnico travolto stamattina, mentre era bordo di un gatto delle nevi, da una valanga staccatasi sul Gran Paradiso a 2.100 metri di quota. La tragedia nella zona di Ceresole Reale. Negretti era stato dato per disperso. Successivamente è stato trovato ed estratto in ipotermia dal Soccorso Alpino. Trasportato in elisoccorso al Cto - Centro traumatologico ospedaliero - del capoluogo piemontese, è deceduto per arresto cardiaco. La vittima era alle dipendenza della ditta di vigilanza della vicina diga del Serrù e, assieme ad un collega a bordo con lui, si stava occupando del trasferimento dei lavoratori impegnati ad aprire una strada sopra la diga. Anche il suo collega è stato travolto dalla slavina ma è riuscito a salvarsi e a dare l'allarme. Il Soccorso Alpino ha dovuto scavare nella neve un tunnel di cinque metri per cercare di raggiungerlo ed estrarlo vivo.

lunedì 20 gennaio 2014

E' stato trovato morto il medico siriano Elias Kassabji di 66 anni che era andato a visitare un paziente ed era stato travolto dalle acque. E' morto dopo oltre un mese dall'infortunio sul lavoro Giuseppe Massimo Armenio

Genova 19 gennaio 2014 E stato trovato morto il medico siriano Elias Kassabji di 66 anni che è stato travolto dalle acque mentre tornava da una visita a un paziente. il parente della vittima che l'aveva accompagnato è riuscito ad essere messo in salvo. Agrigento 20 gennaio 2014 E' morto dopo oltre un mese di agonia Giuseppe Massimo Armenio, 45 anni, di Licata. Armenio è morto all’ospedale Villa Sofia di Palermo dove era ricoverato dal 5 dicembre scorso, giorno in cui rimase coinvolto in un grave incidente sul lavoro verificatosi a Licata. La vittima stava lavorando sopra un camion per conto della ditta per cui lavorava quando è caduto a terra all’improvviso e battendo violentemente la testa. Purtroppo dopo oltre 45 giorni è morto.

giovedì 16 gennaio 2014

E' morto un lavoratore in provincia di Parma cadendo da un'impalcatura

Parma 16 gennaio 2014 E' morto un operaio di 53 anni cadendo da un'impalcatura questa mattina a Madregolo di Collecchio. La vittima dipendente di un'azienda di Brescia, è caduto da una impalcatura alta tre metri mentre stava effettuando un intervento in una ditta. L’incidente mortale è avvenuto verso le 9.30. Sul posto la centrale del 118 ha inviato un’ambulanza e un’automedica, ma per il povero lavoratore non c'è stato più niente da fare. I carabinieri di Salsomaggiore e i tecnici del Servizio prevenzione ambienti di lavoro dell’Ausl stanno indagando sulla dinamica della tragedia.

martedì 14 gennaio 2014

registriamo altri due morti in edlizia

Roma 14 gennaio 2014 E' morto un titolare di una ditta l'R.D.C a Velletri. la vittima guidava una pala meccanica che si è ribaltata . Sono interventi i vigili del fuoco per estrarre il corpo dell'uomo, che era però già deceduto. Sembra che il lavoratore sia rimasto rimanendo incastrato nel veicolo che stava conducendo e che è precipitato in una scarpata. Inutili i soccorsi. Le indagini sono affidate agli agenti del commissariato di polizia di Velletri, coadiuvati dai colleghi della scientifica e dagli ispettori del lavoro della Asl Rm H. Cosenza 13 gennaio 2013 E' morto Adolfo Piluso un operaio di 65 anni. Piluso è morto all'ospedale di Cosenza dopo essere caduto da una impalcatura. Inutili i soccorsi, le sue condizioni erano già gravissime quando sono intervenuti i sanitari. Ancora non è stato possibile accertare le cause del tragico incidente sul lavoro. Anche in questo caso come in tanti degli ultimi tempi, c'è da chiedersi se Piluso sia stato uno dei tanti lavoratori penalizzati dalla Legge Fornero che ha provocato, con l'allungamento dell'età della pensione, anche per lavori così pericolosi, ricordiamo che i lavoratori morti con oltre 60 anni di età sono stati nel 2013 il 25% di tutte le morti sul lavoro

lunedì 13 gennaio 2014

E' morto un giovane ferroviere di 34 anni alla Stazione santa Maria Novella a Firenze. Sono già 15 in questo momento i morti sui LUOGHI DI LAVORO in Italia dall'inzio dell'anno

Firenze 12-01 E' morto Fabrizio Fabbri feroviere di 34 anni alla Stazione di Firenze. La tragedia è ancora più assurda per essere stato investito dal convoglio che lui stesso stava manovrando, secondo i primi accertamenti condotti dagli investigatori della Polfer, il ferroviere morto nella tarda serata di ieri, , alla stazione fiorentina di Santa Maria Novella. In base a quanto appreso, Fabbri era impegnato nelle operazioni di trasferimento del treno e sarebbe sceso sui binari e poi sarebbe stato investito dalla motrice. «Inspiegabilmente - afferma una nota diffusa da Trenitalia - risulta che il sistema di sicurezza che avrebbe arrestato il movimento del treno, non risultava inserito durante l'operazione di trasferimento del convoglio». L'incidente è avvenuto, intorno alle 23, su un binario non utilizzato per la circolazione ferroviaria. Cordoglio ai familiari del dipendente morto è stato espresso da Trenitalia.

domenica 12 gennaio 2014

La politica complice morale di questo assassinio verde. E' morto Giovanni Bracaglia cadendo da un tetto di un capannone in provincia di Frosinone

BOLZANO 11 gennaio 2014 E' morto Walter Musler di 53 anni. Un altro agricoltore schiacciato dal trattore. QLa tragedia nel comune di Soprabolzano. L’agricoltore era impegnato in una ripida discesa nella zona di vigneti che si trovano sopra l’hotel Eberle. Sono già 4 gli agricoltori schiacciati dal trattore in 4 giorni. Una carneficina che continua da anni nell'indifferenza della politica che nonostante tantissime mail con proposte per ridurre i rischi non fa niente....Sono complici morali di questi assassinio verde. Frosinone 11 gennaio 2014 E' morto Giovanni Bracaglia operaio di 48 anni dopo essere precipitato da un tetto di un capannone. E' arrivato in gravissime condizioni all'ospedale ma è morto poco dopo. Sulla tragedia sta indagando la polizia per accertare eventuali responsabilità.

sabato 11 gennaio 2014

Registriamo altre 3 vittime 2 in in agricoltura e una in edilizia, purtroppo nulla cambia e la politica è impegnata nei soliti giochini di palazzo

Cosenza 11 gennaio 2014 E' morto un lavoratore straniero e nello scontro con un furgone Ducato si registrano anche altri 5 feriti. Ma uno di l è deceduto dopo il ricovero a Cosenza. Sul furgone Fiat Ducato, alla cui guida vi era un romeno di 46 anni, sembra vi fossero otto passeggeri a bordo, mentre sul mezzo agricolo con rimorchio, condotto dal un coriglianese di 60 anni, almeno quattro. Tutti lavoratori stranieri, gran parte dei quali si sarebbero dati alla fuga. Il più grave è stato trasportato all'ospedale di Rossano. Poi, vista l’urgenza, è stato trasferito all’Annunziata di Cosenza dove è deceduto per le gravi ferite riportate. I mezzi sono stati sottoposti a sequestro. Firenze, 10 gennaio 201 Muore un altro agricoltore schiacciato dal trattore. La vittima ha 58 ed è morta nel pomeriggio nel territorio di Barberino di Mugello, rimanendo schiacciato dal trattore. Sul posto i sanitari del 118, la cui centrale operativa ha anche inviato un elicottero, ma l'agricoltore era ormai deceduto. Intervenuti nel soccorso anche vigili del fuoco e carabinieri, che hanno svolto accertamenti sulla tragedia. La vittima di origine romena, stava effettuando lavori per conto di una ditta agricola della zona. Gli inquirenti sono al lavoro per ricostruire la dinamica dell'incidente. Al vaglio anche la posizione di lavoro dell'operaio. Lavoravano in regola questi lavoratori stranieri morti a Cosenza e Firenze? Ancona, 11 gennaio 2014 - E’ morto Marco G. nelle prime ore del pomeriggio un operaio anconetano di 46anni che questa mattina era caduto dal tetto di un mobilificio situato nella zona industriale di Ancona dove stava effettuando dei lavori. Caduto da un’altezza di circa dieci metri, Marco G. era stato subito soccorso e trasportato al pronto soccorso dell’ospedale regionale di Torrette per poi essere sottoposto ad un lungo intervento chirurgico, ma le gravissime condizioni ne hanno poi provocato la morte. Sul posto, per effettuare i rilievi di rito, sono intervenuti gli uomini della polizia municipale impegnati nel ricostruire l’esatta dinamica di quanto accaduto.

martedì 7 gennaio 2014

Un altro agricoltore morto schiacciato dal trattore.

Forlì-Cesena 7 gennaio 2013 E' morto Bruno Brigliadori un agricoltore di 63 anni, sposato, due figli. Brigiliadori residente non distante dal suo podere dove è avvenuta la tragedia a Villaventi di Roncofreddo, ha perso la vita oggi nel primo pomeriggio a causa del ribaltamento del trattore cadendo con il mezzo sotto un calanco e morendo sul colpo. E' già il secondo agricoltre che muore in due giorni. Nel2013 sono stati 137 morti a cuasa di questo mezzo che uccide al più piccolo errore o per problemi del terreno collinare delnostro paese. le cause possono essere molteplici,ma sono soprattutto i mezzi che sono per la maggior parte vecchi e senza portezioni adeguate. In sei anni non siamo riusciti a smuovere nessun politico che si sia preso a cuore questo problema che porta il lutto in tantissime famiglie, oltre che tantisismi invalidi

lunedì 6 gennaio 2014

Purtroppo ricomincia anche quest'anno la strage di agricoltori schiacciati dal trattore

Arezzo, 6 gennaio 3014 E' morto Dino Parati di 67 anni. Parati,è morto schiacciato dal suo trattore che si è ribaltato nel campo dove stava lavorando; era uscito di casa intorno alle 8 per compiere alcuni lavori su un terreno di sua proprietà. I suoi familiari non vedendolo tornare l'ora di pranzo,sono andati a cercarlo e lo hanno trovato sotto il trattore ormai senza vita. Inutili i soccorsi.

domenica 5 gennaio 2014

Terribile sequenza dimorti sul lavoro nei primi giorni del 2014, con Ciro De Simone sono già sei le vittime sui LUOGHI DI LAVORO dall'inzio dell'anno

Venezia 5 gennaio 2014 Apprendiamo solo ora della morte di un operaio edile che avevaavuto un inofortunio sullavoroil mese scorso. Si tratta di Ciro De Simone che è morto proprio l'1 gennaio del 2014 dopo quasi un mese dall'infortunio. Se Simone aveva sessant’anni, era rimasto vittima di un incidente sul lavoro mentre stava lavorando all’ampliamento delle gallerie Auchan di Mestre. La Procura di Venezia sta indagando sull’incidente, in origine intitolando un fascicolo per lesioni colpose, poi trasformandolo in ipotesi di omicidio colposo contro ignoti. Le indagini riguardano la dinamica,, dell’incidente mortale: l’operaio è caduto da una scala alta un paio metri, e cercherà di stabilire se vi era stata qualche inosservanza delle norme sulla sicurezza sul lavoro.

sabato 4 gennaio 2014

E' morto Arturo Galasso un autotrasportatore di 25 anni sull'A 14

A14 E' morto Arturo Galasso di 25 anni. Il povero giovane è morto al chilometro 33 della corsia Nord, vicino a Osteria Grande rimanendo ucciso sul colposul colpo. I soccorritori non cnon hanno potuto che constatarne la morte. Sul posto i vigili del fuoco e la Polstrada per i rilievi. Nessun altro veicolo è rimasto coinvolto nell'incidente. Il giovane era alla guida di un mezzo che trasportava prodotti alimentari.

venerdì 3 gennaio 2014

Purtroppo registriamo altri 3 morti sul lavoro. il 2014 comincia proprio male

Napoli E' morto Domenico vastola un operaio di 54 anni in un'azienda che si occupa di trasporti e logistica. La vittima è stata colpita da un pezzo del suo camion, probabilmente mentre ci lavorava per la manutenzione. L’infortunio è avvenuto nel piazzale della ditta in cui lavorava. Roma 3 gennaio 2014 E' morto un lavoratore autonomo di 70 anni(uno di quelli che non appaiono nelle statistiche ufficiali come vittime sul lavoro). La vittima stava svolgendo lavori di manutenzione per una piccola ditta esterna presso l’azienda farmaceutica Facta cadendo da un’impalcatura su un cordolo di cemento e nonostante indossasse il casco di protezione. E' morto per le fratture sulla colonna vertebrale. Ad essere coinvolto pare essere il titolare della piccola ditta, un uomo di circa 70 anni. Giuseppe Cappucci, Segretario generale della CGIL RomaSud-Pomezia-Castelli ha commentato così questa morte: e’ iniziato il nuovo anno ma sembra non sia cambiato nulla, siamo stanchi di contare i morti sul lavoro, di chiedere più sicurezza e tutele senza vedere risultati concreti. Il sindacato fa la sua parte e continuerà ad impegnarsi nella salvaguardia dei diritti dei lavoratori e della prevenzione, ma serve un’azione maggiore da parte delle aziende e delle istituzioni che devono fare di più in investimenti, prevenzione, controlli. La sicurezza sul lavoro deve essere una precondizione necessaria allo svolgimento di qualsiasi attività lavorativa”. Burkina Faso E' morto in trasferta per un'intossicazione alimentare Stefano Boneri di 36 anni. Boneri era dipendente della ditta di autotrasporti specializzata nel trasporto di componenti eccezionali a livello internazionale. Poi sarebbe tornato nella sua casa vicino al parco Colle Elisa dove abitava con la moglie e un bambino che frequenta le scuole elementari. Alle trasferte fuori dai confini nazionali. Stefano ed altri colleghi erano a Ouagadougou e sembra che dopo aver aver consumato un pranzo, avrebbe avvertito un forte dolore che l'avrebbe fatto cadere in stato di incoscienza.per morire poco dopo.

giovedì 2 gennaio 2014

E' Roberto Mazziotti un muratore pescarese il primo morto per infortunio sul lavoro nel 2014

2 gennaio 2013 E' morto Roberto mazziotti muratore di 52 anni. Mazziotti è morto presso l'ospedale civile dove era ricoverato in rianimazione dallo scorso 28 novembre. La vittima stava lavorando all'interno del centro commerciale Auchan, quando ha perso l'equilibrio ed è caduto al suolo da un'altezza di tre metri, battendo violentemente la testa. Mazziotti era impegnato nel rifacimento della controsoffittatura dell'edificio. Sulla tragedia hanno avviato le indagini i carabinieri di Pescara, che hanno sottoposto l'area dell'incidente a sequestro. Anche l'Ispettorato del Lavoro della provincia di Pescara sta seguendo il caso

mercoledì 1 gennaio 2014

Lettera aperta a Papa Francesco risveglia la coscienza dei politici e non solo sulle morti sul lavoro

Caro Papa Francesco, sono Carlo Soricelli, un agnostico, curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro, che apprezza molto quello che sta facendo e il suo impegno per poveri e bisognosi. Sono ormai sei anni che denunciamo queste morti che non sono mai calate da quell'anno, nonostante parlino di favolosi cali inesistenti. Questo lavoro volontario è iniziato poche settimane dopo la tragedia della ThyssenKrupp di Torino, dove morirono bruciati sette operai e ci impegna diverse ore al giorno. Tutti gli anni ci rivolgiamo alla politica, anche nei loro massimi rappresentanti, denunciando che ogni anno oltre 1000 famiglie entrano nel lutto più atroce per aver perso un parente. Conosco la disperazione inconsolabile di madri, padri, figli, nonni e parenti che hanno perduto un proprio caro a causa di un infortunio sul lavoro, spesso dovuto alle carenze sulla Sicurezza. In questi sei anni abbiamo fatto proposte, denunciato questo calo presunto spiegato nel report, ma non c'è stato mai niente da fare, l'indifferenza della politica è totale. Caro Papa Francesco risveglia con la preghiera le coscienze di quei parlamentari che si dichiarano credenti, ma anche a laici e atei che ci rappresentano in Parlamento, che pensino per un attimo a questi morti, che cerchino finalmente e di fare qualcosa per alleviare queste tragedie e non solo di urlare la loro indignazione quanto ci sono casi particolarmente cruenti di cui sono i massimi responsabili. Prega per tutti noi il buon Dio che li smuova dalla loro apatia, e che pensino e visualizzino, almeno per un attimo, quei 140 agricoltori che sono morti nel 2013 schiacciati sotto i trattori che guidavano, e che si sarebbero potuto salvare con una "leggina" per far dotare le cabine di questa macchina della morte con protezioni e cinture si sicurezza che impediscono al guidatore di essere sbalzato fuori in caso di errore e ciò capita spesso per il terreno collinare del nostro Paese. Fai pensare loro a quanti edili muoiono cadendo dall'alto perché non dotati della necessaria attrezzatura per non finire sfracellati al suolo, e che non possono rifiutarsi di eseguire lavori pericolosi perché hanno un contratto precario che impedisce loro di rifiutarsi di farlo, pena il licenziamento. Prega per noi anche per i tanti autotrasportatori che muoiono per le strade, così come i tanti agenti di commercio e partite Iva individuali che muoiono assieme ai tanti lavoratori delle Forze Armate e che non hanno neppure la dignità di essere riconosciuti come tali. Prega anche perché siano spesi in modo adeguato quelle centinaia di milioni di euro che lo Stato mette a disposizione ogni anno per la Sicurezza ma che non producono nessun risultato concreto. Prega per noi perché con questi presunti cali si sono fatte leggi per "alleggerire" la normativa sulla sicurezza, e che ha visto mettere l'Italia in mora dall'Europa da una denuncia dell'operaio Marco Bazzoni per la mancanza di rispetto delle normative europee, e che nessun parlamentare ha contestato quando è stata approvata. Prega infine per noi per far si che rivedano quell'iniqua legge che ha allungato indiscriminatamente l'età pensionabile anche per chi svolge lavori pericolosi e che vede tra le morti sui luoghi di lavoro oltre il 23% di lavoratori che hanno più di sessantacinque anni. Prega per noi anche per la possibilità di nuove leggi che per non avere differenza tra i lavoratori precarizzino il lavoro di tutti con contratti a tempo indeterminati che però durano solo tre anni. Carlo Soricelli.

Morti sul lavoro nel 2013

REPORT MORTI SUL LAVORO 2013 Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro attivo dal 1° gennaio 2008 http://cadutisullavoro.blogspot.com Siamo a darvi la situazione delle morti sul lavoro nel 2013. Nel 2013 sono 571 i morti sui luoghi di lavoro, ma oltre 1300 se si aggiungono anche i decessi sulle strade e in itinere (stima minima). Ricordiamo ancora una volta che intere categorie di lavoratori non sono annoverate tra gli assicurati dello Stato attraverso l’INAIL; tra questi morti invisibili ci sono anche i lavoratori con partita IVA individuale che spesso nascondono un lavoro dipendente. Le categorie che non rientrano nelle statistiche ufficiali sono numerose: Carabinieri, Poliziotti, Esercito, Vigili del Fuoco, Agenti di Commercio, oltre ai lavoratori in nero e agli agricoltori schiacciati dal trattore che hanno già di una pensione. Gli agricoltori rappresentano con ben 210 decessi il 37% delle morti complessive; 138 sono stati schiacciati dal trattore e 66 hanno oltre 65 anni. L’agricoltura è l’unico settore che risulta non in crisi in questi anni difficili e un notevole contributo all’economia lo forniscono anche questi anziani. Nonostante la devastante crisi nel settore 137 decessi sono in edilizia, il 22% sul totale dei decessi. Nella maggior parte dei casi si tratta di morti che assieme ai lavoratori con partita IVA individuale non sono inclusi nei dati statistici ufficiali e nemmeno tra gli infortunati. Inoltre spesso i lavoratori con partita Iva individuale ricorrono a polizze a bassi costi e in caso di grave infortunio o di morte le assicurazioni non garantiscono ai familiari o all’assicurato un giusto indennizzo o una pensione adeguata. La terza categoria con più vittime è l’Industria, il 7,4% delle morti totali. Un dato che risente della crisi e abbassa ulteriormente la percentuale complessiva dei decessi. Il settore dell’industria è anche l’unico, assieme all’edilizia, che vede ancora una grande presenza del sindacato che ha un ruolo decisivo nell’arginare questo fenomeno; soprattutto laddove esiste un rappresentante della Sicurezza le morti sono quasi inesistenti rispetto al numero di lavoratori occupati. Anche l’Autotrasporto paga un prezzo durissimo di sangue con oltre il 6,5% di tutti i morti; anche in questa categoria temiamo non vengano rispettate del tutto le norme relative alla sicurezza. Numerosissimi sono i morti nei Servizi, soprattutto in quelli alle imprese e anche indirettamente o direttamente nel Pubblico Impiego. Accorpando tutti questi dati si raggiunge un numero elevatissimo di decessi. E’ possibile fornire i dettagli su richiesta degli interessati. A questo punto vorremmo fare un’ulteriore riflessione. Siamo convinti che l’abolizione di fatto dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori farà aumentare in poco tempo gli infortuni sul lavoro, anche mortali, perché i nuovi assunti avranno difficolta a contestare o a denunciare, pena il licenziamento, le proprie condizioni di lavoro e i sindacati stessi non avranno tra gli iscritti questi precari e la possibilità d’incidere in ogni settore. Le conseguenze si vedranno col tempo anche tra i lavoratori a tempo indeterminato che vedranno pericolosamente diminuita la propria forza contrattuale. Questo è il gioco di una politica antipopolare. I nuovi arrivati, assunti con contratti a tempo “indeterminato” ma a termine, contribuiranno a far sparire dal panorama italiano i sindacati, soprattutto i più combattivi. Le aziende a loro volta tenderanno a non investire in tecnologie, ma ad aumentare lo sfruttamento di manodopera a basso costo e silenziosa, come già sta succedendo con i precari; tutto ciò non farà altro che incrementare ancora di più le diseguaglianze. Tutto questo è già ben evidente: a morire sono soprattutto lavoratori in nero o di piccole aziende dove non esiste il sindacato. Nei tre anni di prova le aziende tenderanno a selezionare e stabilizzare quei pochi che, oltre ad essere capaci, saranno anche i meno sindacalizzati e poco politicizzati e tenderanno a lasciare a casa, ad esempio, quelli con condizioni di salute precarie e i lavoratori più critici su condizioni di sicurezza e carichi di lavoro. A nostro parere tutto ciò si può considerare una nuova forma di “fascismo discriminatorio” che impoverirà ulteriormente il paese e lascerà la democrazia fuori dai luoghi di lavoro. Nel corso di quest’anno rispetto al 2012 c’è stato un miglioramento dell’8%, per quanto riguarda i decessi per infortunio sui luoghi di lavoro, complice la grande crisi che quest’anno è stata devastante in molti settori. In questi sei anni di monitoraggio dell’Osservatorio in passato ci sono stati anni cui si sono verificati meno decessi rispetto al 2013. Questo cosa significa? Che si è fatto poco o niente per migliorare le condizioni di lavoro di chi svolge mansioni pericolose. L’allungamento dell’età della pensione ha fatto aumentare il numero di morti dei lavoratori di una certa età e si tratta di un dato rilevante se si considera che il 23% dei decessi riguarda persone la cui età supera i 65 anni. E intanto abbiamo milioni di giovani disoccupati. Siamo di fronte a una politica che rema contro il mondo del lavoro e che si giustifica solo con la lontananza dai bisogni reali dei cittadini e dei lavoratori che di fatto non hanno rappresentanza in parlamento. Inoltre ricordiamoci anche dei tanti stranieri che muoiono sui luoghi di lavoro e che quest’anno raggiungono l’11,5% del totale. Pagano un tributo di sangue notevole e i “cugini” romeni, oltre il 30% dei morti tra gli stranieri, seguiti da albanesi e marocchini. Come non ricordare inoltre la strage dei sette lavoratori cinesi morti in modo così disumano e incivile. Per concludere vorremmo ancora una volta denunciare l’indifferenza della nostra classe dirigente nei confronti di un problema così grave che dovrebbe essere affrontato senza ulteriori ritardi. Il terremoto in Emilia Romagna ha messo in luce che quasi la totalità delle morti sono state tra i lavoratori impiegati in capannoni non adeguati alle norme antisismiche del 2005. E ciò riguarda la quasi totalità dei capannoni che sorgono sul territorio italiano. Ad oggi non ci risulta che si stia intervenendo per verificare quali sono le strutture a rischio sismico e gli interventi da mettere in atto. Esperti del settore ci hanno confermato che la maggior parte di questi capannoni industriali, ma anche dei supermercati, non rispettano le norme antisismiche. Chi se ne deve occupare e perché non si sta facendo nulla a riguardo? Anche in questo caso si deve far intervenire un giudice come Raffaele Guariniello per verificare omissioni e carenze? E’ così difficile chiedere il rilascio di un’autocertificazione d’idoneità da parte dei proprietari di capannoni e supermercati? Qui sotto le Tabelle Morti per infortuni sui luoghi di lavoro nel 2013 raggruppati per province (sono esclusi i decessi in autostrada, all’estero e per malori) Carlo Soricelli

Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?