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morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 al 5 novembre Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 880 sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 1275 se si aggiungono i morti in itinere e sulle strade di categorie non Assicurate a INAIL e in nero NOTA BENE I MORTI IN ITINERE VENGONO AGGIORNATI OGNI DUE MESI MENTRE I MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO OGNI GIORNO MORTI TOTALI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE TRA QUESTI ANCHE I MORTI IN ITINERE E IN ALTRE SITUAZIONI LAVORATIVE la seconda voce in azzurro riguarda ESCLUSIVAMENTE i morti sui luoghi di lavoro. N.B i morti sono segnalati nelle Province e Regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 173 totali 118 sui luoghi di lavoro Milano 14 (35 con itinere), Bergamo 9 Brescia 28 (43 con itinere) Como 6 Cremona 4 Lecco 4 Lodi 8 Mantova 7 Monza Brianza 14 Pavia 12 Sondrio 5 Varese5 CAMPANIA 130 totali 83 sui luoghi di lavoro Napoli 22 Avellino 11 Benevento 6 , Caserta 19 Salerno 24 VENETO 98 totali 63 luoghi di lavoro Venezia 9 Belluno 4 Padova 6 Rovigo 3 Treviso 11 Verona 13 Vicenza 13 EMILIA ROMAGNA 101 totali 65 sui luoghi di lavoro Bologna 19 Rimini 2 Ferrara 5 Forlì Cesena 5 Modena 9 Parma 7 Ravenna 2 Reggio Emilia 9 Piacenza 3 SICILIA 96 64 sui luoghi di lavoro Palermo 21 Agrigento 5 Caltanissetta 3 Catania 8 Enna Messina 10 Ragusa 5 Siracusa 2 Trapani‎ 8 TOSCANA 79 totali 52 sui luoghi di lavoro Firenze 10 Arezzo 2 Grosseto 5 Livorno 2, Lucca 6, Massa Carrara 1 Pisa 14 Pistoia 1 Siena 3 Prato 5LAZIO 115 totali 58 sui luoghi di lavoro Roma 17 Viterbo 11 Frosinone 11 Latina 13 Rieti 2 PIEMONTE 77 totali 48 sui luoghi di lavoro Torino 1 Alessandria 5 (+1 cantiere autostradale) Asti 3 Biella 1 Cuneo 7 Novara 3 Verbano-Cusio-Ossola 2 Vercelli 1PUGLIA 80 totali 52 sui luoghi di lavoro Bari 13 BAT 3 Brindisi 8 Foggia 3 Lecce 13 Taranto 5 TRENTINO ALTO ADIGE 49 totali 36 sui luoghi di lavoro Bolzano 16 Trento 19 ABRUZZO 39 totali 27 sui luoghi di lavoro L'Aquila 6 Chieti 10 Pescara 2 Teramo 6 SARDEGNA 47 totali 34 sui luoghi di lavoro Cagliari 8 Sud Sardegna 3 Nuoro 4 Oristano 4 Sassari 11MARCHE 45 totali 29 sui luoghi di lavoro Ancona 6 Macerata 10 Fermo 1 Pesaro-Urbino 6 Ascoli Piceno 6 CALABRIA 31 totali 22 sui luoghi di lavoro Catanzaro 4 Cosenza 9 Crotone 1 Reggio Calabria 4 Vibo Valentia 4FRIULI VENEZIA GIULIA 26 totali 17 sui luoghi di lavoro Pordenone 6 Triste 1 Udine 7Gorizia 2 LIGURIA 29 totali 16 sui luoghi di lavoro Genova 4 Imperia 2 La Spezia 3 Savona 1 UMBRIA 20 totali 13 sui luoghi di lavoro Perugia 11 Terni 2 BASILICATA 16 totali 12 sui luoghi di lavoro Potenza 9 Matera 3 Molise 11 totali 6 sui luoghi di lavoro Campobasso 4 Isernia 2 VALLE D’AOSTA 5 totali 4 sui luoghi di lavoro Nel 2024 DOVE SI MUORE DI PIU’ Il 32% sono ultrasessantenni. Gli stranieri sotto i 60 anni sui luoghi di lavoro sono il 35% Regioni Lombardia, Campania Veneto Emilia Romagna e Sicilia quelle con più morti 125 gli schiacciati dal trattore e alcuni altri mezzi agricoli nel 2023 sono stati 167 125 gli autotrasportatori 99 i morti di fatica o stress da superlavoro tra operai/e, bracciati, autotrasportatori, medici, infermieri ecc. con il caldo aumentano moltissimo come nel 2023 79 i morti per infortuni domestici, soprattutto anziani soli (e abbandonati socialmente) ma anche quelli che svolgono lavori pericolosi senza averne la preparazione Tantissime le donne che muoiono per infortuni, soprattutto in itinere e per fatica: per la fretta, per la fatica del doppio e triplo lavoro, in itinere muoiono percentualmente quasi quanto gli uomini 21 i boscaioli morti

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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martedì 30 giugno 2015

Conituna la strage causata dal trattore e in edilizia. segnaliamo ancora due vittime . In Provincia di Trento e in Provincia di Bologna

ANCORA UN MORTO CAUSATO DAL TRATTORE. iN PROVINCIA D BOLOGNA è MORTO TIZIANO TORRI CHE PROBABILMENTE PER UNA MANOVRA ERRATA è FINITO CON IL TRATTORE IN UN MACERO, PICCOLO SPECCHIO D'ACQUA HCE VIENE UTILIZZATO PER IRRIGARE I CAMPI. IN PROVINCIA DI TRENTO E' MORTO SERGIO BAITELLA DI 55 ANNI CADENDO MENTRE SISTEMAVA UNA TETTOIA DI SUA PROPRIETA'.

domenica 28 giugno 2015

Altri 3 morti in edilizia

28 giugno 2015 Continua la strage di edili: 3 negli ultimi due giorni. In Proincia di Milano, di Teramo e nel Medio Campisano.

sabato 27 giugno 2015

Continua la mattanza dei lavoratori in diversi comparti

Un altro lavoratore Virgil Rusu di 48 anni, romeno è morto in provincia di Padova mentre tagliava l'erba vicino a un canale è scivolato in acqua e non sapendo nuotare è morto annegato. la tragedia a Lozzo. I romeni pagano ogni anno un prezzo elevatissimo di sangue e anche quest'anno è così. Sono già 9. In Provincia di teramo è morto D.V di 74 anni cadendo da un'impalcatura. E' incredibile che ancora a quell'età si svolgono lavori pericolosi. In provincia di Campobasso ha perso la vita un boscaiolo di 26 anni travolto da un albero.

venerdì 26 giugno 2015

E' morto a soli 26 anni Luca del Gobbo travolto da un albero che stava tagliano in un bosco

Campobasso 25 giugno 2015. E' morto a soli 26 anni Luca Del Gobbo. Il giovane è morto schiacciato da un albero che stava tagliando in un bosco.

giovedì 25 giugno 2015

Un altro agricoltore è morto schiacciato dal trattore: si tratta di Vincenzo Spalletti.

FIRENZE 25 GIU E' morto Vincenzo Spalletti schiacciato dal trattore. La tragedia intorno alle 9.30 a Case di Sciano, località che fa parte del territorio comunale certaldese. L'incidente sarebbe avvenuto quando Spalletti, cugino dell'allenatore, è sceso dal mezzo per fare un controllo al dispositivo che serve per dare l'anticrittogamico. Sul posto vigili del fuoco, 118 e carabinieri.

martedì 23 giugno 2015

Un altro edile muore precipitando dall'alto

Salerno 23 giugno 2015 Un altro edile è morto cadendo da un tetto di un capannone. C.F è morto presso il reparto di rianimazione dell’ospedale di Battipaglia C.F. era precipitato dal tetto di un capannone di una ditta nella zona industriale di Bellizzi sul quale era salito per fare dei lavori di manutenzione. Tutti i tentativi dei medici del nosocomio diBattipaglia sono stati vani. Sulla tragedia indagano i carabinieri della stazione di Bellizzi. La Procura della Repubblica di Salerno ha disposto l’esecuzione dell’autopsia per accertare se la vittima sia stato colto da malore prima della caduta.

sabato 20 giugno 2015

Pietro Lucido lavorava in nero. l'Osservatorio ringrazia il Segretario Generale della FILLEA Schievella e tutta l'Organizzazione per il continuo impegno sulle morti in edilizia che in questo momento sono il 25% di tutte le morti sul lavoro dall'inizio dell'anno. Grazie a Maurizio landini che a Servizio Pubblico ha ricordato il giovane operaio Alessandro Morricella morto all'ILVA di Taranto. Purtroppo non ci sono mai state tante morti sui luoghi di lavoro da quando l'osservatorio Indipenedete di Bologna morti sul lavoro ha aperto il 1° gennaio 2008 l'Osservatorio.

Negli archivi di Edilcassa e in quelli della cassa edile Pietro Lucido non risultava. «Abbiamo fatto una ricerca - dice il segretario provinciale della Fillea-Cgil di Palermo, Francesco Piastra -, significa che non è stato dichiarato ai fini previdenziali e contrattuali». L'ennesimo incidente sul lavoro a Palermo riporta alla ribalta il tema della sicurezza e del lavoro nero. L'operaio di 43 anni, morto stamani schiacciato dal mezzo meccanico che stava manovrando in via Benedetto Croce, dove insieme ad altri due colleghi effettuava dei lavori di manutenzione in un immobile, era in realtà «un forestale e in edilizia faceva solo lavori saltuari» denuncia ancora Piastra. La Polizia adesso sta cercando di ricostruire l'esatta dinamica dell'incidente e verificare eventuali responsabilità. Secondo le prime informazioni, il mezzo si sarebbe piegato su un fianco, intrappolando il 43enne. Per estrarlo dal mezzo è stato necessario l'intervento dei vigili del fuoco e i tentativi dei sanitari del 118di rianimarlo sono stati vani. Quella del 43enne è solo l'ultima morte bianca in ordine di tempo. A Grisì, frazione di Monreale, un'altra vittima: Questa volta un bracciante agricolo di 49 anni, Marco Di Piazza, dipendente di un'azienda che produce olio d'oliva e vini. Ieri si trovava alla guida di un carrello elevatore con cui stava spostando una balla di fieno. Il mezzo si è capovolto e il 49enne è stato trasportato in ospedale, dove è morto dopo un delicato intervento chirurgico. Sull'episodio indagano i carabinieri. Ma dopo l'ennesima vittima in un cantiere insorgono i sindacati. «Chiediamo il potenziamento dell'attività ispettiva nei cantieri - dice ancora Piastra - e vigilanza nell'applicazione della legge sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Non si può morire così». Lucido era uno tanti invisibili, «l'ennesima morte bianca, che avviene in una città dove una buona fetta di operai del comparto edile, lavora in nero, senza tutele e senza diritti». Perché, spiega ancora il leader della Fillea-Cgil di Palermo, «il datore di lavoro ha l'obbligo di presentare la dichiarazione di inizio attività agli organismi competenti quando si instaura un rapporto di lavoro». «Siamo stanchi di assistere a questi gravi episodi ribadendo sempre le stesse cose da anni - dicono Daniela De Luca, segretario Cisl Palermo Trapani, eAntonino Cirivello, segretario Filca Cisl Palermo Trapani -. A Palermo ci sono meno di dieci ispettori del lavoro che operano con risorse materiali ed economiche irrisorie, se non si interviene su questo, non si potrà mai parlare di sicurezza sul lavoro». Alla prefettura è stato attivato anche un tavolo di confronto, ma l'appello dei sindacati a un potenziamento degli organi ispettivi e preventivi «resta sempre inascoltato». L’ennesimo incidente, per De Luca e Cirivello, ripropone «l'esigenza di creare sistemi di prevenzione e di sicurezzasul lavoro per escludere fatalità e distrazioni. Non c'è più tempo da perdere,

venerdì 19 giugno 2015

Registriamo la morte di altri 5 lavoratori sui luoghi di lavoro. Tre uccisi da mezzi agricoli e due in edlizia

Continua ininterrotta la morte di lavoratori. registriamo due vittime in provincia di Palermo in meno di 24 ore. Un edile Pietro Lucido di soli 43 aanni che dalle ultime notizie sembra lavorasse in nero di soli 43 anni è rimasto schiacciato da un mezzo meccanico che manovrava mentre ristrutturavano un edificio. sempre in provincia di Palermo un agricoltore è rimasto schiacciato dal trattore. Si tratta di Marco Di Pazza di 49 anni. Sempre schiacciati dal trattore altri due lavoratori. uno straniero di cui non conosciamo l'identità in provincia di Perugia. In provincia di Modena un altro agricoltore ha fatto la stessa fine.a morire così atrocemente Luigi Bonaccorsi di 64 anni. Un altro edile è morto in autostrada nei pressi di Ivrea, stava lavorando ai bordi delle strade quando un mezzo pesante l'ha investito

giovedì 18 giugno 2015

Operaio venezuelano di 53 anni sepolto vivo dentro uno scavo. Già 63 gli edili morti sui luoghi di lavoro a questi occorre aggiungerne altri nel Servizio all'imprese, di solito artigiani che completano le opere o le ristrutturano.

Alessandria 17 giugno 2015. Un operaio venezuelano è stato sepolto vivo dentro uno scavo che stava effettuando per una fognatura in provincia di Alessandria. La terra e le pietre gli sono rovinate addosso. Continua la strage di edile morti per infortuni sul lavoro anche quest'anno che sono complessivamente sui luoghi di lavoro ben 63. Nell'edilizia il 25% di tutte le morti sui luoghi di lavoro dall'inizio dell'anno

lunedì 15 giugno 2015

Le assurde morti di lavoratori che svolgono lavori pericolosi e che sono costrertti a lavorare da anziani dalla legge Fornero. E' morto a 62 anni l'edile Luciano Pacioni

Viterbo E' morto Luciano Pacioni nella giornata di sabato 14 giugno. sabato 14 Giugno. la tragedia a Pescia Romana, una frazione di Montalto di Castro Pacioni sarebbe morto dopo essere precipitato in uno scavo di 4 metri. Secondo una prima ricostruzione si sarebbe trovato su di un terrapieno alla realizzazione delle fondamenta di un edificio. Ad un certo punto il terreno avrebbe ceduto facendolo sprofondare di almeno quattro metri e ricoprendolo dal terreno. Sul posto le forze dell’ordine ed i vigili del fuoco che starebbero indagando sull’accaduto.

domenica 14 giugno 2015

Continua senza interruzioni la strage di agricoltori schiacciati dal trattore

Chieti 13 giugno 2015 E' morto schiacciato dal trattore Giovanni Bellisario, di 70 anni, di Rocca San Giovanni. Bellisario era alla guida di un trattore gommato per raggiungere un suo podere dove non è mai giunto. Secondo una prima ricostruzione dei Carabinieri della compagnia di Ortona,Bellisario era in discesa e non è ruscito a controllare il mezzo che l'ha travolto. Roma è morto Benedetto Di Prete, il 56enne di Esperia che mercoledì pomeriggio era rimasto coinvolto in un incidente agricolo nei pressi della sua abitazione. E’ morto nell’ospedale San Camillo di Roma. Di Prete stava lavorando in un campo della frazione di Badia a bordo di un trattore. Per cause ancora da chiarire, il mezzo si è ribaltatoschiacciandolo. Purtroppo, dopo due giorni Di Prete ha smesso di vivere a causa delle gravi ferite e fratture multiple riportate in seguito all’incidente.

sabato 13 giugno 2015

E' MORTO DOPO 4 GIORNI D'AGONIA L'OPERAIO DELL'ilva DI TARANTO INVESTITO DA UNA COLATA DI GHISA

Taranto 12 GIUGNO 2015 E' morto Alessandro Morricella l'operaio di 35 anni dell'ILVA di Taranto. Dopo l'incidente in cui aveva riportato gravi ustioni sul 90% del corpo. Morricella muore nel giorno dedicato alle vittime sul lavoro, istituito nel 2003 per non dimenticare due operai - proprio dell'Ilva - travolti da una gru. Complessivamente le morti stanno aumentando anche rispetto al tragico 2014 che aveva visto un aumento di oltre il 12% ripsetto al 2013. Una carneficina che sembra non scuotono minimamente le coscienze di chi dovrebbe occuparsene.

venerdì 12 giugno 2015

Anche oggi apprendiamo di tre morti sui luoghi di lavoro

12 giugno 2015 Ancora tre morti sui luoghi di lavoro. Un imbianchino è morto nel comasco mentre tinteggiava una parete esterna di una casa. in provincia di Brindisi un edile è caduto da un'impalcatura. un altro agricoltore è morto schiacciato dal trattore in provincia di Vicenza. sono già 27 dal giorno dell'inaugurazione dell'EXPO e 57 dall'inzio dell'anno.

giovedì 11 giugno 2015

UN ALTRO MORTO SUL LAVORO IN VENETO. TRE IN TRE GIORNI

Verona 10 giugno 2015 Un'altra tragedia sul lavoro in Veneto. questa volta a Isola delle Scale. E' morto in un vivaio Moreno Ferrari di soli 40 anni. E'rimasto ucciso intorno alle 14 in un vivaio dove stava lavorando. L. Mentre lavorava nell'azienda del fratello utilizzando una motosega si è ferito perdendo il controllo del macchinario. Le lame gli hanno amputato entrambe le gambe e per il lavoratore non c'è stato nulla da fare. Subito dopo l'allarme, il 118 ha inviato sul posto un'ambulanza e l'eliambulanza ma i soccorsi sono stati inutili: l'uomo è deceduto a causa delle gravissime lesioni. Sul luogo della tragedia sono intervenuti anche i carabinieri di Villafranca e personale dello Spisal.

mercoledì 10 giugno 2015

Muore cadendo dall'altro un lavoratore moldavo, è il secondo in due giorni in Veneto.

9 giugno Dopo la morte del giovane albanese di 27 anni Jan Caca, questa volta la tragedia ha colpito un edile moldavo di 50 anni in provincia di Vicenza. Si tratta di Sergio Copleau che è caduto da un'impalcatura di una casa in costruzione. Dobbiamo registrae anche la morte di un'autotrasportatre sull'A neipressi di Verona. Si è scontrato col suo tir contro un altro tir. Il Veneto come ogni anno è sempre ai vertici di questa triste classifica delle morti sui luoghi di lavoro..

martedì 9 giugno 2015

Muore giovane operaio albanese di 27 anni a Verona

vERONA 8 GIUGNO 2015 e' MORTO UN GIOVANE OPERAIO ALBANESE DI 27 ANNI. La tragedia presso il Policlinico Rossi di Verona, dove Gen Jan Çaça ou è rimasto coinvolto nel crollo di un ponteggio da un'altezza di circa venti metri, all’interno del cantiere per i lavori di ampliamento della struttura. Lunedì mattina, in tanti hanno sentito il rumore del crollo dell'impalcatura, posta all'ottavo piano dell'edificio. Sulla struttura erano presenti tre operai, tra cui Çaça: gli altri due sono riusciti ad aggrapparsi ad alcuni cavi e si sono salvati, Oltre ai vigili del fuoco, sul posto sono giunti anche gli uomini dello Spisal per verificare che siano state rispettate tutte le normative sulla sicurezza. Al momento la zona è sotto sequestro per permettere alla Scientifica di concludere i rilievi di legge.

sabato 6 giugno 2015

UN ALTRO AGRICOLTORE è MORTO SCHIACCIATO DAL TRATTORE. una strage senza fine nell'indifferenza di chi ci governa

Viterbo 5 gugno 2015 E' morto schiacciato dal trattore un uomo di 58 anni, Raniero Vittori Secondo quanto accertato dai carabinieri e dagli ispettori del Servizio prevenzione, igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro della Asl (Pisll), è rimasto schiacciato sotto il trattore su cui stava lavorando in un campo. Il mezzo agricolo, per cause ancora in corso di accertamento si è ribaltato. I sanitari hanno tentato per alcuni minuti di rianimarlo praticandogli il massaggio cardiaco e la respirazione artificiale. Ma è stato tutto inutile. Sono in corso accertamenti dei carabinieri e degli uomini del Pisll per ricostruire l’esatta dinamica

giovedì 4 giugno 2015

Dopo il ponte del 2 giugno ricomincia la strage con 7 lavoratori morti in diverse province italiane

Dopo il ponte del 2 giugno ricomincia la strage con 7 lavoratori morti in diverse province italiane di Pisa. Perugia, Pavia, Palermo, Pesaro Urbino, Lodi e Brescia

martedì 2 giugno 2015

Pisa 1 giugno 2015 E' morto un autista di un autobus che effettua servizio navetta all'interno dell'ospedale Cisanello di Pisa. Il mezzo si è ribaltato stamani nel perimetro del nosocomio, vicino al pronto soccorso. Nell'incidente anche 10 persone sono rimaste ferite. Tra loro anche un bambino di 5 anni e una donna incinta ma nessuno sarebbe grave. Il servizio navetta trasporta i passeggeri che lasciano i loro mezzi nei parcheggi. Sul posto sono a lavoro i vigili del fuoco. La Toscana si conferma con 31 morti la regione con più morti sui luoghi di lavoro in questi primi mesi del 2015. Un aumento drammatico che ha già superato i morti dell'intero 2014

lunedì 1 giugno 2015

Report morti sui luoghi di lavoro nei primi 5 mesi del 2015. Scusate ma mi è sfuggito un errore grave. l'anno scorso i morti complessivi sui luoghi di lavoro erano 242 e non 142. erano 234 il 31 maggio del 2008 e non 134

Premessa Dal 1° Maggio Festa dei Lavoratori e inaugurazione dell’EXPO sono morti schiacciati dal trattore ventitré persone e sono già cinquantatré dall’inizio dell’anno. Mai tanti morti complessivi nelle varie categorie da quando il 1° gennaio 2008 ho aperto l’Osservatorio. Erano complessivamente sui luoghi di lavoro 242 il 31 maggio del 2014 +4%. Erano 234 il 31 maggio del 2008 + 7,2% e questo nonostante in questi anni si siano persi milioni di posti di lavoro. Il lavoro nero, grigio, il precariato, la legge Fornero che ha costretto lavoratori anziani a rimanere a lavorare nonostante svolgono lavori pericolosi che richiedono buono stato di salute e riflessi pronti. Il job acts farà aumentare ulteriormente le morti sul lavoro. Il Jobs acts istituzionalizza il precariato e costringe chi lavora, pena il licenziamento, a svolgere anche lavori pericolosi. 1 gennaio/31 maggio 2015 Report morti sul lavoro in Italia http://cadutisullavoro.blogspot.com MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE PROVINCE ITALIANE (vanno almeno raddoppiati se si aggiungo i morti sulle strade e in itinere) Sono 252 i morti sui luoghi di lavoro in questi primi cinque mesi del 2015. ’ultimo mese ha visto morire sui luoghi di lavoro 56 lavoratori di cui 23 agricoltori schiacciati dal trattore e tre morti con una motozappa. Dall’inizio dell’anno i morti schiacciati dal trattore sono stati 54. Se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere si superano i 500 morti complessivi nelle diverse categorie. Nonostante la nostra mail spedita come nel febbraio 2014, si continua a non far niente per gli agricoltori schiacciati dal trattore. Chiedevamo a Renzi, Poletti e soprattutto Martina di fare una campagna informativa sulla pericolosità del mezzo. Decine di apparizione televisive sull’EXPO di questo pessimo ministro ma mai un attimo di solidarietà e un intervento a favore di questa categoria di lavoratori. Ricordiamo ancora una volta che dal 28 febbraio del 2014 alla fine dell’anno ne sono morti così atrocemente 142 e 152 in tutto il 2014. Chi ha sensibilità e cuore faccia qualcosa, avverta almeno l’amico, il parente, il conoscente che guida il trattore, che questo “mostro” uccide per tantissime cause. Di non far salire sul mezzo persone anziane o non in perfetto stato di salute, oltre che ragazzi e bambini. Chi lo guida ogni volta che lo usa corre un pericolo mortale. I morti in agricoltura nei primi 5 mesi sono il 34% sul totale. Anche questa è un’eccellenza italiana da evidenziare all’EXPO. La carneficina continua anche in edilizia che vede il 21.8% delle morti per infortuni sui luoghi di lavoro sul totale. Le cadute dall’alto sono sempre la prima causa di morte in questo comparto. Nell’industria i morti sono l’8,3% sul totale. Nell’autotrasporto 5,5% sul totale. Le altre vittime degli infortuni mortali sono da distribuirsi nei vari servizi artigianali e giardinaggio. Voglio ricordare a chi legge questo report, che per il 2014 sono circolate in rete dei “numeri” veramente stravaganti sulle morti sul lavoro nelle varie province; che non hanno nessuna corrispondenza con la realtà. Aspettiamo che l’INAIL diffonda i suoi dati definitivi sulle morti per infortuni sul lavoro per il 2014 poi li confronteremo, ben sapendo che questo istituto monitora solo i propri assicurati. Ma noi dell’Osservatorio Indipendente di Bologna siamo sicuri di quello che scriviamo: i morti sui luoghi di lavoro sono tutti registrati e li monitoriamo anche se dispongono di assicurazioni diverse da quelle dell’INAIL o che ne sono privi. E sono in tanti. Chi ne è privo spesso lavora in nero per un amico, fa l’agricoltore e l’edile senza averne la preparazione e così via anche negli altri lavori. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro

Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?