Il mese di settembre si conclude con il povero rider Aly Jamat di 31 anni investito giorni prima di notte mentre faceva consegne (muoiono tutti nell’ultima consegna, così come la povera Enrica Filippi morta alla guida di un furgone 3 giorni fa), mentre moriva nasceva ad Aly una bimba, il suo secondo figlio. Aly è il 77esimo morto di settembre, il 778 esimo sui luoghi di lavoro nel 2024, ma con itinere diventa il 1018 esimo. Sempre le stesse categorie, con le stesse percentuali in questi 17 anni di monitoraggio, con l’aggravante che con leggi come il Job act, che ha precarizzato il lavoro di tutti i nuovi assunti del comparto privato, con un indiscriminato aumento dell’età della pensione, senza fare distinzione di chi svolge un lavoro pericoloso (per sé e per gli altri) da chi non corre nessun pericolo, ha provocato un forte aumento dei morti sui luoghi di lavoro. Vi racconteranno che non è vero, soprattutto chi fa parte della lobby miliardaria e trasversale sulla Sicurezza. Ma noi non ci arrendiamo e la verità sta venendo a galla: gli italiani sanno, grazie all’Osservatorio che i morti sul lavoro sono molti di più di quelli che vengono diffusi, ma fanno come i giapponesi, resistono nel loro fortino assediato dal buon senso. Nel report i morti di tutte le regioni e province italiane, con grandi sempre se si contano tutti e in rapporto agli abitanti in età lavorativa senza fare distinzioni tra assicurati a INAIL e gli altri, anche in nero, che sono il 35/40% dei morti in più. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 nei primi 9 mesi del 2024 Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 778 sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 1018 se si aggiungono i morti in itinere e sulle strade di categorie non Assicurate a INAIL e in nero MORTI TOTALI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE TRA QUESTI ANCHE I MORTI IN ITINERE E IN ALTRE SITUAZIONI LAVORATIVE la seconda voce riguarda ESCLUSIVAMENTE i morti sui luoghi di lavoro. N.B i morti sono segnalati nelle Province e Regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 151 totali 110 sui luoghi di lavoro Milano 12, Bergamo 7 Brescia 26 Como 6 Cremona 4 Lecco 4 Lodi 7 Mantova 6 Monza Brianza 13 Pavia 12 Sondrio 5 Varese 4 CAMPANIA 101 totali 76 sui luoghi di lavoro Napoli 18 Avellino 11 Benevento 6 , Caserta 19 Salerno 22 EMILIA ROMAGNA 75 totali 59 sui luoghi di lavoro Bologna 16 Rimini 1 Ferrara 5 Forlì Cesena 4 Modena 9 Parma 6 Ravenna 2 Reggio Emilia 9 Piacenza 3 SICILIA 79 - 59 sui luoghi di lavoro Palermo 20 Agrigento 4 Caltanissetta 3 Catania 6 Enna Messina 9 Ragusa 5 Siracusa 2 Trapani‎ 7 TOSCANA 63 totali 49 sui luoghi di lavoro Firenze 10 Arezzo 2 Grosseto 4 Livorno 2, Lucca 6, Massa Carrara 1 Pisa 13 Pistoia 1 Siena 3 Prato 5 VENETO 75 totali 56 luoghi di lavoro Venezia 8 Belluno 4 Padova 6 Rovigo 3 Treviso 9 Verona 13 Vicenza 10 LAZIO 86 totali 46 sui luoghi di lavoro Roma 16 Viterbo 6 Frosinone 10 Latina 11 Rieti PIEMONTE 62 totali 45 sui luoghi di lavoro Torino 18 Alessandria 5 (+1 cantiere autostradale) Asti 3 Biella 1 Cuneo 5 Novara 3 Verbano-Cusio-Ossola 2 Vercelli 1 PUGLIA 57 totali 44 sui luoghi di lavoro Bari 13 BAT 3 Brindisi 8 Foggia 5 Lecce 10 Taranto 5 TRENTINO ALTO ADIGE 47 totali 34 sui luoghi di lavoro Bolzano 14 Trento 19 ABRUZZO 37 totali 26 sui luoghi di lavoro L'Aquila 5 Chieti 10 Pescara Teramo 6 SARDEGNA 41 totali 30 sui luoghi di Cagliari 7 Sud Sardegna 2 Nuoro 4 Oristano 4 Sassari 10 MARCHE 39 totali 26 sui luoghi di lavoro Ancona 5 Macerata 9 Fermo 1 Pesaro-Urbino 5 Ascoli Piceno 6 CALABRIA 29 totali 20 sui luoghi di lavoro Catanzaro 4 Cosenza 9 Crotone 1 Reggio Calabria 3 Vibo Valentia 4FRIULI VENEZIA GIULIA 22 totali 14 sui luoghi di lavoro Pordenone 5 Triste 1 Udine 6 Gorizia 2 LIGURIA 21 totali 15 sui luoghi di lavoro Genova 3 Imperia 2 La Spezia 3 Savona 1 UMBRIA 15 totali 10 sui luoghi di lavoro Perugia 9 Terni 2 BASILICATA 15 totali 11 sui luoghi di lavoro Potenza 8 Matera 3 Molise 9 totali 6 sui luoghi di lavoro Campobasso 4 Isernia 2 VALLE D’AOSTA 5 totali 4 sui luoghi di lavoro Nel 2024 DOVE SI MUORE DI PIU’ Il 32% sono ultrasessantenni. Gli stranieri sotto i 60 anni sui luoghi di lavoro sono il 35% Regioni Lombardia, Campania Emilia Romagna e Sicilia quelle con più morti 113 gli schiacciati dal trattore e alcuni altri mezzi agricoli nel 2023 sono stati 167 103gli autotrasportatori 90 i morti di fatica o stress da superlavoro tra operai/e, bracciati, autotrasportatori, medici, infermieri ecc. con il caldo aumentano moltissimo come nel 2023 74 i morti per infortuni domestici, soprattutto anziani soli (e abbandonati socialmente) ma anche quelli che svolgono lavori pericolosi senza averne la preparazione Tantissime le donne che muoiono per infortuni, soprattutto in itinere e per fatica: per la fretta, per la fatica del doppio e triplo lavoro, in itinere muoiono percentualmente quasi quanto gli uomini 19 i boscaioli morti

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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domenica 30 agosto 2015

Un agosto di sangue nonostante in tanti siano stati in vacanza. Siamo già a 67 morti in questo mese che non si è ancora concluso.poi c'è chi continua a fare confusione inserendo tra le morti sul lavoro anche altre tipologie di morti che nulla hanno a che fare con gli infortuni, ma che confondono la realtà di queste vicende tragiche pur di farsi un po' di pubblicità..

30 agosto Anche agosto di sta concludendo con un bilancio drammatico per le morti per infortuni sui LUOGHI DI LAVORO, sono morti ben 67 lavoratori. Anche tra venerdì e sabato registriamo la morte di 6 lavoratori in diverse parti d'Italia: nelle province di Ravenna, di Potenza, di Salerno, di Bergamo e di Massa Carrara. Rispetto anche al dramamtico 2014 riegistriamo dall'inizio dell'anno un aumento del 3,9%

venerdì 28 agosto 2015

Sono 61 i morti anche in agosto mentre lavorano.

28 agosto Anche tra ieri e oggi ci sono stati 5 morti sui luoghi di lavoro. Nelle province di varese, Modena, Viterbo, Savona e sull'A3 nei pressi di Cosenza. Nel varesotto è un giovane di 20 anni a morire in un cementificio cadendo dalla rampa di un ascensore, lascia un bambino di un anno. E' un marocchino di 44 anni a morire sullA3, mentre come ogni giorno c'è un agricoltore che muore schiacciato dal trattore, questa volta in provincia di Viterbo, Nella provincia di Modena è morto un 74enne cadendo da una scala mentre potava un albero. Sono 61 i morti dall'inizio di agosto

mercoledì 26 agosto 2015

Continua la carneficina di agricoltori schiacciati dal trattore. Ministro Martina dica qualcosa, faccia qualcosa

Sono 6 i lavoratori morti in questi due giorni, arriva a casa nel pomeriggio e inizia ancora questa terribile conta. Un marittimo di 39 anni è morto nel porto di Livorno schiacciato da materiale per un'inclinazione improvvisa della nave Urania. Ben tre agricoltori sono morti schiacciati dal trattore; due nella provincia di Chieti e uno in quella di Rieti. Due gli edili morti per caduta dall'alto in provincia di Catania e di Agrigento. ma quello che sconvolge di più e non sentire il Ministro Martina che prende posizione su queste tragedie. Ma come si fa a essere il Ministro delle Politiche Agricole e stare in silenzio su queste carneficine? Sono 60, avete capito bene? Sessanta dal giorno dell'inaugurazione dell'expo il 1° maggio che anche la Festa dei Lavoratori. Praticamente è morto un agricoltore ogni due giorni. E sono 90 dall'inzio dell'anno. Anche quest'anno è stato avvertito, sia lui che Renzi e Poletti sull'imminente strage a febbario. ma niente...e poi amici del PD mi rimproverano di non andare alla Festa provinciale de l'Unità di Bologna come ho scritto in un post? Di sicuro andrei a contestare Martina che sarà ospete di questa Festa...Quindi è meglio non andarci

lunedì 24 agosto 2015

E' morto Francesco Panzarino edile di 58 anni a Santa maria di Leuca

Lecce 24 agosto 2015 E' morto Francesco Panzarino di 58 anni. Anche gli edili hanno finito le ferie e ricominciano a morire. La tragedia a Santa Maria di Leuca, Panzarino è rimasto vittima del solaio di un'ex scuola elementare in ristrutturazione. Panzarino era il cognato del titolare dell'azienda, Secondo le prime ricostruzioni, il crollo avrebbe interessato la parte superiore dell'immobile,

domenica 23 agosto 2015

TORNO DA QUALCHE GIORNO DI FERIE E RICOMINCIO A CONTARE I MORTI PER INFORTUNI

23 AGOSTO DOPO QUALCHE GIORNO DI FERIE, TORNO ALLA "CONTA" DELLE MORTI SUL LAVORO, CHE NON SI FERMANO NEPPURE IN QUESTI GIORNI DOVE TUTTI DOVREBBERO RIPOSARSI. SONO QUATTRO IN DIVERSE REGIONI ITALIANE

sabato 15 agosto 2015

Ferragosto di sangue. Continua la strage, neppure in questi giorni c'è una pausa

Continua inesorabile la strage di lavoratori che muoiono per infortuni sul lavoro. Sono stato via solo alcuni giorni e purtroppo dobbaimo registare le morti di altri 11 lavoratori in diverse regioni italiane. altri quattro sono i morti schiacciati dal trattore, come sempre senza che il ministero competente e il Ministro Martina faccia qualcosa (almeno che dica qualcosa). Sono ottantassette dall'inizio dell'anno e cinquantasette dall'inaugurazione dell'EXPO che nutre il pianeta, ma soprattutto la terra di sangue degli agricoltori. Poi sono morti autotrasportatori, addetti alla manutenzione delle autostrade, operai dell'industra e dell'edilizia .Ma si può andare avanti così? C'è ormai la nausea nel sentire che va tutto bene da questi boriosi e arroganti che guidano questo nostro povero paese, andrà bene per i pochi che privilegiano ma per tantissimi NO.

martedì 11 agosto 2015

Questi sono i veri dati delle morti sul lavoro in Emilia Romagna nel 2014 e 2015. Altri fanno solo confusione

FINO A QUESTO MOMENTO I MORTI PER INFORTUNI SUI LUOGHI DI LAVORO IN EMILIA ROMAGNA SONO STATI 24. Così nelle varie province: Bologna (6) . Forlì-Cesena (2) , Ferrara (2) , Modena (4) , Parma , Piacenza (2) , Ravenna (3), Reggio Emilia (3), Rimini (2). Se poi a queste morti si aggiungono i morti sulle strade e in itinere si arriva a sfiorare i 50 morti. L'INAIL considera morti sul lavoro anche i lavoratori che muoiono in itinere e tantissimi non vengono riconosciuti o non sono assicurati a questo istituto che non li monitora. Noi monitoriamo TUTTE le morti per infortuni sul lavoro da ben otto anni e per primi in Italia. Non inseriamo le morti per cause naturali o per malattie professionali che sono altra cosa. All' 11 agosto i morti per infortuni sui Luoghi di Lavoro in Emilia Romagna erano 38 nel 2014 e nell'intero 2014 54 (un calo fino ad ora molto significativo). La nostra regione è stata l'anno scorso con 54 morti sui luoghi di lavoro terza per numero di morti, dopo la Lombardia e il Veneto. A fine anno ci dovrebbe essere un netto miglioramento, se si separano, come facciamo noi i lavoratori effettivamente morti sui luoghi di lavoro. I morti sulle strade e in itinere sono altra cosa che richiedono interventi diversi e specifici, ma che non hanno niente a che fare con gli infortuni. Lo Stato considera giustamente morti sul lavoro anche i lavoratori che muoiono mentre vanno o tornano dal lavoro. ma se si mettono insieme casistiche così diverse si crea solo confusione. Carlo soricelli curatore dell'Osservatorio indipendente di Bologna morti sul lavoro. Altri dati che circolano creano solo confusione http://cadutisullavoro.blogspot.it

venerdì 7 agosto 2015

I morti sul lavoro non vanno in vacanza neppure in agosto. Renzi, un vero Robin Hodd allo rovescio

I morti sul lavoro non vanno in vacanza neppure in agosto Continua la strage di lavoratori anche in questo torrido agosto, noi non monitoriamo i morti sul lavoro per agenti climatici, che sono tanti, ma altra cosa, ma s'inseriscono anche loro in questo abbandono da parte di tutti del mondo del lavoro, anzi, non d'abbandono si tratta, ma di accanimento contro ogni diritto perpretato da questo governo. Muoiono per il caldo soprattutto poveri immigrati trattati come schiavi, neppure moderni, ma nel senso più autentico del termine. Basterebbe mettere loro le catene per tornare indietro ai tempi antecedenti l'abolizione della schiavitù. Ma si può dire che di questi tempi è anche peggio. Non essendo di fatto i proprietari terriri possessori di questi schiavi, non vengono neppure trattati da "merce preziosa". che va salvaguardata Questo è in quest'estate malefica che vede tolti tutti i diritti di chi lavora. Ma anche per infortuni sui LUOGHI DI LAVORO ne sono morti 12 dal 1 agosto. Renzi un Robin Hood alla rovescio che toglie ai poveri per dare ai ricchi. Sono rimasto basito ieri quando ho sentito in televisione che si potranno fare l'esame per il colesterolo e e trigliceredi solo ogni 3 anni. Altrimenti dovremo farli a pagamento, questi e tantisismi altri. Quindi con questa riforma si potranno curare adeguatamente solo i ricchi. E si ci ammaliamo seriamente cavoli nostri, il medico non potrà più fare indagini, pena il pagamento degli esami da parte del medico che li prescrive, se avarnno dei dubbi e faranno fare esami che si riveleranno inutili saranno costretti a pagarli di tasca propria. Tutti noi che abbiamo da 50 anni in su sappiamo bene che questi valori è difficile averli normali, ma che occorre tenerli constantemente sotto controllo per non rischiare ictus, infarti e altre gravi malattie. I tantissimo soldi risparmiati in sanità, per l'abolizione di fatto della Sanità Pubblica saranno utilizzati per calare le tasse. Naturalmente questo e altri interventi servono a favorire i più ricchi, che lui difende da vero robin Hodd alla rovescio...Noi pensionati da mille euro e giù di lì risparmieremo pochissimo e i più ricchi tantissimo. Ma bona, non se ne può più e Bersani e gli altri la piantino di fare "ammoina", con le sue metafore e faccia qualcosa di concreto per farlo cadere e se non ci riusciranno dovrà essere chiaro a tutti che ha l'appoggio di Verdini e Berlusconi, oltre che dai fuorusciti grillini

lunedì 3 agosto 2015

Ma quanto uccide il trattore nell'indifferenza di chi legifera?

3 agosto Un altro agricoltore è morto schiacciato dal trattore. Ma non si possono certo inserire tra le morti per infortuni sul lavoro i casi come quello del bambino di 8 anni di Avezzano che è stato schiacciato dal mezzo guidato dal padre che probabilmente non l'ha visto, o di quel giovane di 28 anni, anche lui schiacciato dal trattore, che faceva la gara con amici per poi postare la corsa sul web. A tantissimi sfugge che il trattore è il mezzo più pericoloso in assoluto, è per questo che abbiamo richiesto tantissime volte al Ministro Martina, di fare una campagna informativa sulla pericolosità del trattore, senza ottenere nessun risultato. A chi lo guida, inoltre, occorrerebbe richiedere una patente d’idoneità fisica e psichica. Ma è una misura impopolare. Piangere dopo non serve a niente.

Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?