Cari visitatori, il regista Gianluca Marcon girerà un film documentario sull'Osservatorio e la sua attività che ormai conclude 17 anni di monitoraggio e ovviamente su di me come artista sociale da oltre 50 anni Stiamo raccoglendo fondi dal basso (Crowdfunding) per non avere condizionamenti, se vuoi dare una mano alla realizzazione del progetto e dare anche un piccolo contributo vai al link https://sostieni.link/36551 se sei al computer inquadra e clicca sul qrcode col cell. e vai al link
morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre
Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"
Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier
Soricelli
Carlo Soricelli attività artistica
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Elenco link
- Rifiutismo corrente pittorica di Soricelli
- Opere nello studio bunker di Casalecchio di Reno
- Opere di pittura e scultura
- Opere del museo di Casa Trogoni di Granaglione
- le mie opere nel patrimonio della Regione Emilia Romagna
- i libri scritti
- https://soricellifioriscolpiti.blogspot.com/
- http://pitturapranica.blogspot.it/
- Alcune poesie
giovedì 31 gennaio 2019
Maurizio Landini, basta col sindacato istituzione
martedì 29 gennaio 2019
Grazie a dario falcini dei Rollingstone.it per questa bella intervista
L’emergenza morti sul lavoro è peggiore di quanto crediamo
I dati Inail segnalano un'impennata negli incidenti: nel 2018 sono stati il 10% in più dell'anno precedente. Ma il calcolo è al ribasso, e la sicurezza continua a sembrare un "problema minore" a politici e cittadini
Morire a 24 anni saldando su un tetto di un capannone industriale e cadendo al suolo da 15 metri. E LE PROTEZIONI ANTICADUTA SALVAVITA??????
venerdì 25 gennaio 2019
Altri 4 morti anche il 24 gennaio. Prima Regione con più morti il Veneto, seguono Sicilia e Lombardia
Lombardia | 6 |
Sicilia | 6 |
Trentino Alto Adige | 1 |
Veneto | 7 |
Lazio | 4 |
Molise | 2 |
Umbria | 3 |
Campania | 2 |
Piemonte | 2 |
Liguria | 2 |
Toscana | 2 |
Puglia | 2 |
Emilia Romagna | 1 |
giovedì 24 gennaio 2019
Ma come mai il Veneto è sempre ai vertici della triste classifica dei morti sul lavoro? Già 7 con la morte del lavoratore fulminato da un martello pneumatico. Ma è un meridionale come Sebastiano Messina, morto sempre sulla superstrada due anni fa
mercoledì 23 gennaio 2019
L’assassinio dell'operaio Guido Rossa opera del 1979 creata pochi giorni dopo la sua morte
martedì 22 gennaio 2019
Chi è il responsabile della morte di Manuel Cipollaro caduto da un lucernario di un tetto di un supermercato a Ariccia? a Lecce c'è in questi giorni il secondo grado di giudizio nel processo per la morte dell'ingegnere Lisa Picozzi, che è morta come questo giovane nel 2010: cadendo da un lucernario
lunedì 21 gennaio 2019
E' morto Eros Cinti all'interno dell'Ansaldo Energia. ma come tanti altri lavoratori che muoiono nelle grandi aziende e dipendente di una ditta appaltatrice. No ai sub lavoratori dièpendenti dal sub appalto. bambini italiani orfani a centinaia ogni anno per l'uccisione dei padri
domenica 20 gennaio 2019
Mai tanti morti schiacciati dal trattore in gennaio: già 7 in questi primi 20 giorni del 2019, 105 schiacciati da questo mezzo da quando abbiamo questo nuovo governo. Degni continuatori delle politiche dell'indifferenza dei governi precedenti
sabato 19 gennaio 2019
Morti sul lavoro. i media danno i numeri (sbagliati) Repubblica e non solo. 800 MORTI PER INFORTUNI SUL LAVORO NEL 2018? La fonte?
venerdì 18 gennaio 2019
Strage continua. sono la Lombardia e il Veneto (guardate lo specchietto) a guidare questa triste classifica anche nei primi 17 giorni del 2019. anche la sicilia registra già 4 morti
Lombardia | 5 |
Sicilia | 4 |
Trentino Alto Adige | 1 |
Veneto | 5 |
Lazio | 3 |
Molise | 1 |
Umbria | 3 |
Campania | 1 |
Piemonte | 1 |
Liguria | 1 |
Toscana | 1 |
Puglia | 1 |
Totale complessivo | 27 |
giovedì 17 gennaio 2019
E' morto Gioacchino Verde sottoufficiale della Marina militare
Verde, esperto nocchiere e nostromo di bordo, era stato coinvolto in un infortunio sulla fregata Bergamini lo scorso 12 gennaio, a seguito della rottura di un cavo che l'ha colpito durante la fase di ormeggio dell'unità navale presso la Stazione Navale Mar Grande di Taranto
mercoledì 16 gennaio 2019
Impressionante sequenza di morti sul lavoro anche il 15 gennaio. Perdono la vita sui luoghi di lavoro 5 lavoratori. Italia unita nella strage che riguarda tutte le regioni italiana
"In merito al tragico incidente avvenuto questa mattina, Terna esprime profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia dell'operatore della ditta appaltatrice che stava lavorando sulla linea Roma Ovest - Fregene ed è a completa disposizione delle Autorità competenti per tutti gli accertamenti del caso", così la società dell'energia elettrica per conto della quale l'operaio effettuava il lavoro.
lunedì 14 gennaio 2019
I cani da guardia pentastellati. Altri due morti anche il 14 e siamo a 20. Agli amici pentastellati dico che invece di polemizzare con me e offendermi nelle loro pagine dopo che avevo postato di muoversi su questo fronte, di fare muovere il culo dalle poltrone agli eletti, di scendere dalle stelle e dai massimi sistemi e occuparsi della vita di chi lavora. Una strage mai vistada quando 12 anni fa ho aperto l'osservatorio. Già oltre 1000 i morti per infortuni da quando vi siete insediati, e mai un accenno a queste tragedie che si potrebbero dimezzare se solo ci fosse un po' d'interesse. di maio si ricordi ogni tanto che è il Ministro del Lavoro e che la vita dei lavoratori è la cosa più importante.
Offeso solo perchè contestavo l'indifferenza dei Cinque Stelle in una loro pagina mi sono preso dell'ignorante, dell'esibizionista da uno che non si capisce il ruolo nel Movimento, tra l'altro con tono inquisitore mi chiedeva di dirgli quanti sono i morti, quanti per le strade. ma da questa pagina, che per fortuna è mia gli rispondo, ma vattene affanculo, tu e tutti quelli come te che invece di occuparsi di queste tragedie fanno i "cani da guardia" e che invece di incalzare i loro dirigenti pentastellati che su queste tragedie non dicono e fanno niente. Su venti morti del 2019 cinque sono quelli provocati dal trattore. Vogliamo occuparcene o no? Sono già 104 i morti provocati da questo mezzo da quando c'è questo "nuovo" governo, uno su cinque. I nostri governanti si fanno vedere dappertutto, dovunque c'è da farsi un po' di pubblicità, per dire agli italiani quanto sono bravi. Andare ai funerali di un morto sul lavoro mai? Per esempio in quello dell'edile di 63 anni morto ieri cadendo da un'impalcatura nella civilissima provincia bresciana?A 63 anni ancora su un tetto o su un'impalcatura? Aspettiamo l'abolizione non a parole della legge Fornero.
Altri tre morti sul lavoro. Rendiamo omaggio a Augenio Fumagalli il tassista che è morto mentre cercava di prestare soccorso a due giovani coinvolti in un incidente stradale alle tre di notte.
Muore anche un altro agricoltore travolto dal trattore in provincia di Torino, sono già 4 nel 2019 e 103 da quando abbiamo come ministro centinaio, che speriamo cominci ad occuparsi di queste tragedie che sono di sua competenza come Ministro delle politiche agricole.
Muore dopo due anni di agonia l'agente penitenziario Sissy Trovato mazza: era stata colpita da un colpo di pistola mentre era in servizio. Sconosciute le cause del suo omicidio che inizialmente era stato considerato un suicidio
domenica 13 gennaio 2019
Sono diventati già 15 i morti sui luoghi di lavoro dall'inizio dell'anno: 6 negli ultimi 3 giorni. ma almeno altrettanti muoiono sulle strade.
Nella foto Stefano Di Rienzo, l'operatore ecologico morto nella provincia di Roma
venerdì 11 gennaio 2019
Politica dove sei? Sempre a metterlo in quel posto a chi lavora? Muore in un incidente sul lavoro alle 4 di mattina dopo un turno di 12 ore: Lavorava per una ditta appaltatrice. Subappalto: un nuovo schiavismo a cui occorre porre rimedio
Carlo di Sarno ha perso la vita in un incidente avvenuto alle 4 del mattino, aveva 47 anni. Lavorava per una ditta subappaltatrice che si occupa di impiantistica industriale.
A morire anche all'interno delle grandi e medie aziende sono soprattutto lavoratori del sub, a volte sub, sub, sub appalto. Nessuno che ne verifica l'idoneità, nessuno che va a vedere quante ore lavorano, se dispongono dell'attrezzatura e dell'esperienza per svolgere lavori pericolosi.
"Esprimo cordoglio e vicinanza alla famiglia di Carlo Di Santo morto in auto dopo aver concluso un turno di lavoro massacrante, di 12 ore, poiché comprendente diverse ore di straordinario" ha accusato l'assessore regionale allo Sviluppo economico della Puglia, Mino Borraccino.
"I lavoratori costretti a massacranti turni di straordinario, mentre si mantengono in esubero 1.700 loro colleghi, disvela lo schifo a cui stiamo assistendo senza battere un ciglio
giovedì 10 gennaio 2019
Non ti dimentichiamo Tommaso Traetta, gli italiani che conservano ancora un cuore stanno lottando contro queste tragedie e l'indifferenza della politica che non fa niente, che fa leggi contro la sicurezza dei lavoratori
mercoledì 9 gennaio 2019
venerdì 4 gennaio 2019
Ritmo impressionante di morti per infortuni sul lavoro anche nei primi giorni del 2019. Ci sono già 6 morti sui luoghi di lavoro: di questi due schiacciati dal trattore, il terzo di ieri è morto cadendo da un fienile. Ministro delle Politiche Agricole Centinaio? Non pervenuto
giovedì 3 gennaio 2019
Ricomincia la strage anche nel 2019. Già tre morti per infortunio sul lavoro nel 2019. Non promette bene neppure il 2019
Sempre nell'agrigentino ha perso la vita anche un agricoltore Girolomo Gibilaro che è stato travolto dalla motozappa con la quale stava lavorando la terra.
Perde la vita in Germania, dopo un incidente di alcuni giorni fa l'autista di un pullman di passeggeri che andavano in Germania. Roberto Tonoli aveva 61 anni.
mercoledì 2 gennaio 2019
Report morti sul lavoro nell'intero 2018. Aveva 75 anni l'ultimo morto per infortunio sul lavoro nel 2018
Dal 2008, ogni giorno, i lavoratori morti sul lavoro sono stati registrati per anno, mese e giorno della tragedia, identità, luogo e provincia dell’infortunio mortale, professione, età e nazionalità della vittima.
Da quell’anno, con oltre 15.000 morti sul lavoro, è come se fossero spariti gli abitanti di una cittadina come Sasso Marconi.
Rispetto al 2017 registriamo un aumento del 9,7%. Rispetto al 2008, registriamo un aumento del 9,4% (e tutti gli anni parlano di cali inesistenti).
Le categorie che hanno nel 2018 il maggior numero di morti sono:
Agricoltura che registra il 33,3% di tutti i morti sui luoghi di lavoro (è così tutti gli anni); il dato impressionante è quello dei 149 agricoltori che hanno perso la vita guidando un trattore rimanendone schiacciati. A questi occorrerebbe aggiungerne molti altri incautamente trasportati a bordo come bambini e altri, o sulle strade dove questo mezzo provoca altri morti innocenti. Nessuno ha mosso un dito neppure quest’anno per arginare e informare sulla pericolosità del trattore, oltre che mettere a disposizione fondi per renderli più sicuri. Lo chiediamo da un decennio, ma la vita di chi lavora sembra non contare niente per i governi che si sono succeduti alla guida del paese. I vari ministri che si sono avvicendati alle Politiche Agricole hanno solo pensato a farsi belli inaugurando sagre e manifestazioni agricole del made in Italy, mentre i campi sono impregnati del sangue dei nostri agricoltori.
La seconda categoria con più morti è l’Edilizia che conta il 15,2% di tutti i morti sui luoghi di lavoro. Questa categoria, forse a causa della crisi dell’edilizia, registra un calo delle morti di oltre il 5% rispetto al 2017.
Gli autotrasportatori (li monitoriamo tutti assieme, anche se fanno parte di categorie diverse) sono percentualmente il 12,1% di tutti i morti sul lavoro. L’Industria, di tutte le categorie (esclusa l’edilizia) ha complessivamente il 7,8% di tutti i morti sul lavoro. Pur avendo milioni di addetti ha percentualmente pochi morti, questo perché ha ancora un sindacato forte che riesce a dialogare e a far rispettare più di altri comparti la Sicurezza sul lavoro. A morire per infortuni sono quasi tutti lavoratori in appalto: dipendenti di altre aziende, spesso artigianali, muoiono per infortuni nelle aziende stesse. Nemmeno i Sindacati non s’interessano di questi lavoratori figli di un “dio minore” che non hanno articolo 18 e lavorano in insicurezza senza nessun controllo.
Una miriade di altre professioni registra morti sul lavoro, ma l’elenco diventerebbe lunghissimo: sono soprattutto addetti al servizio alle imprese, artigiani che lavorano per conto terzi.
Ma ricordiamoci anche degli 8 carabinieri che hanno perso la vita nell’esercizio delle loro funzioni per proteggere noi cittadini: anche loro nelle statistiche “spariscono”.
Spariscono dalle statistiche, non essendo assicurati all’INAIL, le Forze Armate, i Vigili del Fuoco, innumerevoli Partite Iva, compresi i giornalisti, lavoratori in nero, tantissimi agricoltori schiacciati dal trattore e tanti altri e fanno sembrare questo fenomeno di cui dovremmo vergognarci per le dimensioni, molto più lieve.
Gli stranieri morti sul lavoro nel 2018 sono stati il 7,1% sul totale, a causa della crisi sono diminuiti rispetto agli ultimi anni: lavori pericolosi che gli italiani in passato non volevano fare, ma che ora svolgono pur di poter lavorare, quasi sempre precari costretti a svolgere lavori pericolosi.
E’ sconvolgente l’età delle vittime di infortuni: perdono la vita moltissimi giovani sotto i venti e trent’anni, ma soprattutto in tarda età, il 27% di tutti i morti sui luoghi di lavoro hanno dai 61 anni in su (esclusi morti in itinere e sulle strade) sono il 27% sul totale, una percentuale impressionante.
Il precariato diffuso, leggi come la Fornero e il Jobs act, hanno contribuito a far morire molti lavoratori in più. Il precariato uccide tantissimi giovani e meno giovani e l’articolo 18, abolito dal Governo Renzi con la complicità della parte più retriva degli industriali, ha fatto aumentare le morti sul lavoro, soprattutto tra i giovani assunti: chi si rifiuta di svolgere lavori pericolosi se è possibile essere licenziati con una scusa? I partiti che formano il nuovo governo avevano promesso di eliminare le leggi Fornero e Jobs act: non sono state toccate. Come potete vedere nel report le Regioni con più morti sul lavoro sono la Lombardia, il Veneto, la Campania e l’Emilia-Romagna. Non a caso tre di queste Regioni invece di impegnarsi ad arginare questo fenomeno, vogliono la piena autonomia finanziaria, così da poter distruggere in pochi anni l’Unità del Paese e anche la Sicurezza dei lavoratori. Un egoismo che si vede anche nel menefreghismo con cui trattano queste tragedie: ma questo riguarda tutte le Regioni e Province italiane.
Le province con più morti sui luoghi di lavoro (escluso itinere) sono quelle di Salerno con 20 morti, Torino con 19 morti, una città che ha avuto una delle tragedie più grandi sul lavoro, quella della Thyssenkrupp dove il 6 dicembre 2007 morirono 7 lavoratori arsi vivi. L’Osservatorio fu aperto proprio in seguito a quella tragedia ed è dedicato a quelle vittime. Seguono la provincia di Verona con 18 morti sui luoghi di lavoro, Napoli con 17 morti, poi a scalare come potrete vedere nel report. Benevento (dove sono nato) e poche altre, le province che non hanno avuto morti per infortuni sui luoghi di lavoro, e di questo sono contento.
Si chiamava Ugo Panzanella l’ultimo morto per infortunio del 2018, un meccanico di 75 anni. Era rimasto gravemente ustionato il 4 novembre: stava tagliando con un frullino una vecchia cisterna che è esplosa ed è morto dopo quasi due mesi di sofferenze all’ospedale Grandi Ustionati di Cesena il 30 dicembre.
Per chi volesse avere notizie più specifiche sulla situazione della propria provincia può contattare Carlo Soricelli.
Ci auguriamo che il 2019 sia un anno migliore e che la politica e il Governo cominci finalmente ad occuparsene.
Carlo Soricelli
Curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro (L’unico sito che monitora in tempo reale TUTTI i morti per infortunio sul lavoro, compresi i non assicurati all’INAIL e i lavoratori in nero)
Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2
via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli
1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati
2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza
3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica
4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere
5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro
6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)
7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi
8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni
9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.
10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.
11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.
12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori
13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.
14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.
15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.
16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.