Cari visitatori, il regista Gianluca Marcon girerà un film documentario sull'Osservatorio e la sua attività che ormai conclude 17 anni di monitoraggio e ovviamente su di me come artista sociale da oltre 50 anni Stiamo raccoglendo fondi dal basso (Crowdfunding) per non avere condizionamenti, se vuoi dare una mano alla realizzazione del progetto e dare anche un piccolo contributo vai al link https://sostieni.link/36551 se sei al computer inquadra e clicca sul qrcode col cell. e vai al link
morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre
Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"
Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier
Soricelli
Carlo Soricelli attività artistica
Translate (traduci nella tua lingua)
Elenco link
- Rifiutismo corrente pittorica di Soricelli
- Opere nello studio bunker di Casalecchio di Reno
- Opere di pittura e scultura
- Opere del museo di Casa Trogoni di Granaglione
- le mie opere nel patrimonio della Regione Emilia Romagna
- i libri scritti
- https://soricellifioriscolpiti.blogspot.com/
- http://pitturapranica.blogspot.it/
- Alcune poesie
venerdì 10 maggio 2019
11 lavoratori morti per infortuni sui luoghi di lavoro in appena 48 ore. Una strage senza fine e senza chi se ne dovrebbe occupare: Conte, Salvini, Di Maio e Centinaio volete cominciare ad occuparvi della vita dei nostri lavoratori? E questo vale anche per chi sta all'opposizione e non incalza il governo su queste tragedie. Iniziare uno sciopero della fame per svegliarli?
I lavoratori continuano a versare sangue innocente come non mai e purtroppo non c'è nessun interesse da parte della politica che ce li straccia ogni giorno per litigi da comari, mentre il sangue dei nostri lavoratori bagna come non mai il suolo italiano. Che fare: iniziare un nuovo sciopero della fame come ho fatto anni fa, ma che non è servito a niente: questi qui mi fanno morire di fame.
Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2
via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli
1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati
2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza
3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica
4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere
5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro
6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)
7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi
8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni
9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.
10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.
11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.
12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori
13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.
14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.
15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.
16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.
I MORTI SUL LAVORO DEVONO ESSERE A CARICO DEL GOVERNO E DEL MINISTRO DELL'INTERNO CHE NON PONGONO SERI RIMEDI PER ARGINARE QUESTA CARENZA SULLA SICUREZZA !
RispondiEliminaSicuro di quello che dici o sei solo si parte?
EliminaSe ti mando l' elenco dei lavoratori morti in quei giorni(tre anche ieri e due il giorno prima ti convinci)? Non so chi vuoi difendere, io nessuno
EliminaGLI OMICIDI BIANCHI VANNO INTERAMENTE ADDOSSATI ALLE RESPONSABILITA', OLTRE CHE DEI DATORI DI LAVORO CHE NON APPLICANO LE REGOLE SULLA SICUREZZA SUL LAVORO, ANCHE E FORSE SOPRATUTTO DI CHI GOVERNA CHE PARLA E SPARLA SULLA SICUREZZA MA CHE, IN REALTA', SULL'UNICA SICUREZZA CHE VALE QUALCOSA, QUELLA CIOE' DEGLI INFORTUNI SUL LAVORO, LE MALATTIE PROFESSIONALI E LE MORTI, NON FA ASSOLUTAMENTE NULLA.
RispondiEliminaLa mancata osservanza delle norme di sicurezza sul lavoro è la punta di un iceberg in maggior parte composto da ricatto economico e occupazionale, un processo di arretramento delle condizioni generali dei lavoratori che viene dal medio termine degli ultimi 20 anni e che ha interessato tutto il cosiddetto mercato del lavoro in Italia. Le responsabilità sono prevalentemente del sindacato, che nella grande maggioranza si è reso complice delle politiche padronali, imbrigliando in questa logica anche le rappresentanze dei lavoratori: nei cantieri di Rete Ferroviaria Italiana società del gruppo Ferrovie dello Stato Italiane ( dove operano in gran parte imprese private) in meno di un anno sono rimasti uccisi 8 lavoratori e decine feriti gravi. Saluti, stefano pennacchietti rls/rsu ferrovie di Roma.
RispondiEliminaPS: in questi giorni sono coivolto in un provvedimento disciplinare con 10 giorni di sospensione dal lavoro senza retribuzione, per aver fatto interrompere delle lavorazioni svolte in piena violazione delle norme sulla sicurezza.
RispondiEliminaInfatti il problema in Italia è che ci sono poche regole��������!!!! Scrivete, ma non sapete fare altro...., siete mai stati in cantiere? Avete mai lavorato? Io ho seri dubbi. Le norme ci sono e sono fatte anche troppo bene, ma siamo in Italia e le regole non sono per tutti.....buona giornata e mi raccomando continuate a fare propaganda. Ah, scusate, ma i sindacati a cosa servono??
RispondiEliminasono pienamente d'accordo con tè qui solo parlano però non sanno il significato della realtà sui cantieri fissi e mobili i datori ti spremono devo produrre solo perché Bassano i prezzi e non ci escono e sfruttano gli operai specie chi è fuori con questo caldo
Eliminasono pienamente d'accordo con tè qui solo parlano però non sanno il significato della realtà sui cantieri fissi e mobili i datori ti spremono devo produrre solo perché Bassano i prezzi e non ci escono e sfruttano gli operai specie chi è fuori con questo caldo
EliminaI MORTI SUL LAVORO DEVONO ESSERE A CARICO DEL GOVERNO E DEL MINISTRO DELL'INTERNO CHE NON PONGONO SERI RIMEDI PER ARGINARE QUESTA CARENZA SULLA SICUREZZA
RispondiEliminaUna persona che muore è una persona non un colore politico.
RispondiEliminaSono un dirigente sindacale, non faccio altro che dire sì miei l'importanza di fare assemblee nei luoghi di lavoro con il tema della sicurezza.
Sembra un tema banale, alla gente non interessa.
Bisogna creare cultura in questo paese, insieme, in modo costruttivo.
Un lavoratore che muore è la più grande sconfitta per tutti
"Una persona che muore è una persona non un colore politico." ma le responsabilità politiche rimangono.
RispondiElimina