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morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre
Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"
Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier
Soricelli
Carlo Soricelli attività artistica
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- Rifiutismo corrente pittorica di Soricelli
- Opere nello studio bunker di Casalecchio di Reno
- Opere di pittura e scultura
- Opere del museo di Casa Trogoni di Granaglione
- le mie opere nel patrimonio della Regione Emilia Romagna
- i libri scritti
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- Alcune poesie
martedì 24 febbraio 2009
E' MORTO GABRIELE DI SABATINO NELLE SUPERSTRADA CHE COLLEGA TERAMO CON L'ADRIATICO. E' MORTO UN OPERAIO A BARBARANO VICENTINO
VICENZA, 27 FEB E' MORTO UN OPERAIO di 57 anni nel pomeriggio per le ferite riportate in una caduta da un carroponte in un'azienda di Barbarano Vicentino. L'incidente e' avvenuto nella Zincol Italia. Da quanto si e' appreso, l'uomo sarebbe caduto malamente da un'altezza di circa tre metri. Nonostante il pronto intervento dei colleghi di lavoro e di un mezzo dell'elisoccorso di Padova, l'operaio ha cessato di vivere poco dopo. Sul posto carabinieri e i tecnici dello Spisal.
Teramo 24 feb E' MORTO GABRIELE DI SABATINO OPERAIO ANAS. GABRIELE stava lavorando alla sistemazione di un giunto di dilatazione su un viadotto della superstrada che collega Teramo alla costa adriatica, quando su di loro e' piombato un autotreno: un operaio e' morto, tre sono rimasti feriti, uno in maniera grave. La vittima, Gabriele Di Sabatino, di Bellante (Teramo), avrebbe compiuto 33 anni ad agosto. Operaio Anas, era impegnato con i colleghi in un cantiere mobile al chilometro 9+100, in direzione di Teramo.
Un cantiere, sottolinea l'Anas, presegnalato da un moviere con bandierina, protetto da un furgone promiscuo con carrello attrezzato con lampeggianti e freccia direzionale a led luminosi. Il mezzo pesante, condotto da un quarantenne polacco, ha travolto tutto e tutti, a cominciare dal primo furgone di segnalazione, per continuare con il secondo, carico di materiali e attrezzature per la riparazione: a bordo di questo c'era uno dei tre operai feriti, l'unico che se l'e' cavata con minori conseguenze. Il camion con rimorchio aveva gia' travolto sulla corsia di marcia i suoi due colleghi. Di Sabatino e' stato soccorso dal personale del 118 ed e' apparso subito il piu' grave. Al pronto soccorso i medici hanno provato a rianimarlo, ma non hanno fatto in tempo a portarlo in sala operatoria. E' morto dopo circa un'ora dallo schianto.
La Tac ha escluso complicazioni per l'altro collega, le cui condizioni, pero', rimangono serie. Anche il conducente del tir e' stato soccorso. Ferito e sotto shock, e' stato sottoposto dai poliziotti della Stradale all'alcol test. I primi risultati escluderebbero uno stato di ebbrezza, cosi' come non sembra sia stato un malore o un colpo di sonno a provocare l'investimento: una fatale distrazione e' l'ipotesi piu' accreditata. Il presidente dell'Anas, Pietro Ciucci, insieme al gruppo dirigente, ha espresso le condoglianze alla famiglia della vittima, "riservandosi, una volta accertate le cause dell'incidente, qualsiasi azione a giusta tutela dei diritti dei lavoratori, che ancora una volta pagano un forte tributo per garantire la sicurezza stradale e la transitabilita' della rete". Si tratta del primo incidente mortale su questo tratto di neanche 18 chilometri, in servizio da poco piu' di due anni. Intanto, Filt Cgil, Fit Cisl e Uilpa hanno proclamato due ore di sciopero di tutti i lavoratori dell'Anas in concomitanza con i funerali dell'operaio.
REGGIO EMILIA, 24 FEB E' MORTO ARALDO GATTI. ARALDO di 68 anni di Carpineti, nel Reggiano. ARALDO e' morto dopo essere stato travolto da una quercia che stava segando. L'agricoltore, di 68 anni, si era recato di buon mattino su un terreno per raccogliere legna, accompagnato dal fratello. Ha cominciato a segare il tronco di una quercia, alto quasi dieci metri, quando l'albero si e' spezzato all'improvviso e lo ha travolto, schiacciandolo. Gatti e' morto sul colpo.
Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2
via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli
1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati
2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza
3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica
4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere
5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro
6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)
7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi
8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni
9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.
10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.
11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.
12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori
13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.
14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.
15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.
16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.
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