Cari visitatori, il regista Gianluca Marcon girerà un film documentario sull'Osservatorio e la sua attività che ormai conclude 17 anni di monitoraggio e ovviamente su di me come artista sociale da oltre 50 anni Stiamo raccoglendo fondi dal basso (Crowdfunding) per non avere condizionamenti, se vuoi dare una mano alla realizzazione del progetto e dare anche un piccolo contributo vai al link https://sostieni.link/36551 se sei al computer inquadra e clicca sul qrcode col cell. e vai al link
morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre
Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"
Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier
Soricelli
Carlo Soricelli attività artistica
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Elenco link
- Rifiutismo corrente pittorica di Soricelli
- Opere nello studio bunker di Casalecchio di Reno
- Opere di pittura e scultura
- Opere del museo di Casa Trogoni di Granaglione
- le mie opere nel patrimonio della Regione Emilia Romagna
- i libri scritti
- https://soricellifioriscolpiti.blogspot.com/
- http://pitturapranica.blogspot.it/
- Alcune poesie
mercoledì 29 dicembre 2010
E' UN SOLDATO IN AFGHANISTAN L'ULTIMA VITTIMA DEL 2010. E' MORTO MATTEO MIOTTO DI SOLI 24 ANNI. SONO 13 NEL 2010 RIPORTIAMO A CASA I NOSTRI GIOVANI.
31 dicembre Roma E’ morto un idraulico di 59 anni . L’idraulico è morto questa mattinain un’officina di un fabbro a Genzano Secondo la ricostruzione dei carabinieri, arrivati sul posto pochi minuti dopo l'incidente, l'uomo ha sbattutto la testa per terra dopo essere scivolato dalla scala su cui era salito per effettuare i lavori.
2010 Afghanistan 31 dicembre E’ morto Matteo Miotto un militare italiano di 22 anni. Matteo è stato colpito da un cecchino. Lo riferiscono le agenzie di stampa citando fonti parlamentari. Secondo le prime informazioni il soldato è stato ucciso da un cecchino. Il fatto è avvenuto un paio di ore fa, nel distretto del Gulistan, nell'ovest del Paese.. Sembra che Miotto "era di guardia a una torretta a sud della zona sotto controllo italiano, quando un colpo di fucile sparato da lontano da un cecchino lo ha colpito a un fianco, proprio in una parte del corpo non protetta".
Le 13 vittime del 2010 morte in Afghanistan
26-feb Afghanistan Piero Antonio Colazzo Funzionario Aise Italia
17-mag Afghanistan Massimiliano Ramadù Esercito Italiano 33 Italia
17-mag Afghanistan Luigi Pascazio Esercito Italiano 25 Italia
23-giu Afghanistan F.Saverio Positano Esercito Italiano Italia
27- lug Afghanistan Marco Callegaro Esercito Italiano Italia
28-lug Afghanistan Mauto Gigli Esercito Italiano Italia
28-lug Afghanistan Pierdavide De Cillis Esercito Italiano Italia
17-set Afghanistan Alessandro Romani Esercito Italiano Italia
09-ott Afghanistan Gianmarco Manca Esercito italiano 32 Italia
09-ott Afghanistan Francesco Vannozzi Esercito italiano 26 Italia
09-ott Afghanistan Sebastiano Ville Esercito italiano 27 Italia
09-ott Afghanistan Marco Pedone Esercito italiano 23 Italia
31-dic Afghanistan Matteo Miotto Esercito Italiano 24 Italia
SAIL INFORMA
La valutazione da stress lavoro correlato: ovvero un brindisi contro il logorio della vita moderna.
di Fulvio Fornaro*
Stile made in Italy il dover valutare lo stress fra i lavoratori sta diventando il tormentone di fine anno, al pari di ciò che ogni estate, come tale, accende gli animi del popolo vacanziero sulle spiagge e nelle località di ferie. Questo è periodo di “Vacanze di...Natale e cienepanettoni” e quindi è facile che in questo clima si sviluppino i “tormentoni”. Comunque non credo che in altri Paesi dove si è già proceduto, in linea con tutta la normativa comunitaria e secondo la logica migliorativa della tutela della salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro, all’attuazione di questa direttiva si siano manifestati segnali di “scompenso” tali da diventare fonti di stress nello stress per le Confederazioni, per le Associazioni, per i Comitati a tutela di questo, codesto e quello, per le Rappresentanze (di chi?), per tutti e per tutto ciò che oggi, a qualche giorno dall’inizio di questa kermesse (perchè tale rischia di diventare!!), può far diventare abnorme una semplice applicazione (proprio semplice forse non lo sarà) di un disposto legislativo che, nella logica quotidiana, ha bisogno di ricordare ai più giovani quel vecchio slogan degli anni ‘60 del mai dimenticato Cynar. Già allora, all’orizzonte, qualcuno intravedeva lo spettro del “logorio della vita moderna”. Man mano che andiamo avanti nel dover approcciare questa metodica valutativa nelle aziende, mi rendo conto che si sta montando un “pasticciaccio” per altro, inutile. La Commissione Consultiva ha dato delle semplici e nello stesso tempo chiare, ma molto chiare, indicazioni. Ha strappato via in un colpo solo la ridondanza della parola “Linee guida” (alcune Regioni si erano già appropriate) ed ha voluto significare (e pretendere) come tutto il semplice impianto sia pianificato da quelle umili “figure” del presepio (siamo in clima Natalizio) dei procedenti il Servizio di Prevenzione e Prevenzione secondo un’antica logica “Agostiniana” di non andare necessariamente fuori, ma cercare dentro e prima o poi le verità e gli scheletri dovranno venir fuori.... dagli armadi? Può darsi, ma stavolta se si lavora bene, usciranno per davvero. Basterà soltanto saper gestire all’interno dell’azienda quel rapporto con i lavoratori come, forse, non è stato mai gestito in tutte le altre valutazioni fin qui condotte: da parte del datore di lavoro, da parte del RSPP, del medico competente, figura incline, giammai deus ex machina; del Rappresentante dei lavoratori, oserei dire figura cardine perchè “stressato” se non addirittura di più, comunque in ugual misura dei suoi compagni di.... merende. E se sarà così, riconoscerà meglio i passaggi importanti ed eliminerà dal contesto tutto ciò che con lo stress non avrà riconoscimento. Perchè non si può “bissare” il “flop mobbing”: i veri mobbizzati non sanno di esserlo!! Ancora oggi che intorno al mobbing si è fatto e scatenato l’inferno!! La valutazione da stress lavoro correlato cosa di fatto rappresenterà per le aziende, specialmente le piccoline (zoccolo duro!), quelle che, come tutti i piccoli, hanno necessità di maggior comprensione ed attenzione? Sarà un momento preoccupante? Devastante? Semplicemente inutile? Porterà a una crescita? Rappresenterà un benefit? Non ci si può sbilanciare, a mio avviso, nel dare risposte. Attendiamo l’evolvere di questa prima fase, di questo primo momento in cui tutto e tutti saranno rimessi in gioco. Ma è una fase dalla quale ci si aspetta (e comunque arriveranno) delle risposte. Da leggere con serenità. Se occorre anche con lo spirito critico di accettare la sconfitta di un sistema che fino ad oggi ha operato in una certa maniera e onestamente non può ritenersi soddisfatto se le cifre degli infortuni mortali e delle malattie professionali rappresentano un dato in crescita sotto gli occhi di tutti, addirittura con la crisi frenante che ancora attanaglia il Paese. La lettura di queste prime risposte costituirà l’esercitazione sul campo e l’opportunità di voler conoscere meglio, come non mai, l’uomo/lavoratore e quindi costituire un punto di partenza obbligato per fare fronte alle conseguenze di un periodo come questo che, la maggior parte delle aziende, specialmente la microimpresa, sta vivendo. Il brindisi di fine anno si alza proprio con il famosissimo Cynar: “Contro il logorio della vita moderna, buon 2011!!”
Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2
via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli
1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati
2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza
3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica
4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere
5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro
6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)
7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi
8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni
9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.
10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.
11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.
12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori
13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.
14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.
15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.
16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.
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