Speciale TG1 sui morti sul lavoro 1 dicembre 2024
Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier
Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"
Soricelli
Carlo Soricelli attività artistica
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Elenco link
- Rifiutismo corrente pittorica di Soricelli
- Opere nello studio bunker di Casalecchio di Reno
- Opere di pittura e scultura
- Opere del museo di Casa Trogoni di Granaglione
- le mie opere nel patrimonio della Regione Emilia Romagna
- i libri scritti
- https://soricellifioriscolpiti.blogspot.com/
- http://pitturapranica.blogspot.it/
- Alcune poesie
giovedì 27 giugno 2013
Risposta del Dott. Gabrielli responsabile della Protezione Civile sulle nostre preoccupazioni in caso di forti scosse sui capannoni industriali
mercoledì 26 giugno 2013
Due agricoltori morti sul lavoro in Puglia
martedì 25 giugno 2013
I MORTI SUL LAVORO INVISIBILI
E' morto un agricoltore di 66 anni nel materano
lunedì 24 giugno 2013
Sono 60 gli agriocoltori morti schiacciati dal trattore dall'inzio dell'anno. E' morto un giovane di soli 18 anni colpito alla testa dalla sponda anteriore di un camion
I costi della “rottamazione” e dei terremoti di Valter Vecellio
domenica 23 giugno 2013
E' morto un giovane marocchino di 24 mentre raccoglieva ciliege a Cervina in Irpinia
venerdì 21 giugno 2013
Anche oggi 5 vittime sui luoghi di lavoro
mercoledì 19 giugno 2013
Con le ultime vittime sono già 44 i morti sui LUOGHI DI LAVORO dall'inizio del mese
martedì 18 giugno 2013
impressionante sequenza di agricoltori morti in questo mese già 17. Ma complessivamente sono 5 i morti sul lavoro in questa giornata
lunedì 17 giugno 2013
Dopo i 3 morti di ieri registriamo altri 3 anche oggi
C'è chi aveva previsto il terremoto in Emilia un anno prima e dallo stesso sito il pericolo di forti scosse entro 3 anni si è allargato, per questa fonte, oltre che alle zone già colpite, a Bologna, Modena e Reggio Emilia, e anche all'Appennino emiliano di queste zone

onsabile della Protezione Civile
Egr. Dott. Gabrielli, sono Carlo Soricelli curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoroblogspot.com, il terremoto in Emilia ha messo in luce che moltissimi capannoni costruiti in Italia prima della legge antisismica del 2005 sono a rischio crollo, come lo sono probabilmente i supermercati frequentati da migliaia di persone ogni giorno. Come mai nessuno ha preso in serio esame le previsioni d’illustri scienziati a livello mondiali che davano un rischio elevatissimo di forti scosse già nel 2011 nelle zone colpite dal terremoto in Emilia? Purtroppo a parere del sito, con le elaborazioni di grandissimi scienziati http://www.openhazards.com/forecast danno il rischio di un terremoto devastante anche qui a Bologna, nelle zone già colpite, e nell'Appennino Tosco Emiliano entro tre anni, come si può constatare negli allegati. Lo stesso terremoto che ha colpito Vergato in provincia di Bologna pochi giorni fa dovrebbe suscitare allarme. L'Osservatorio già pochi giorni dopo le due tremende scosse che hanno fatto tante vittime, soprattutto tra i lavoratori, ha messo fisso in prima pagina il terribile rischio che corrono migliaia di lavoratori che sotto questi capannoni ci lavorano, come sono a rischio migliaia di cittadini che fanno acquisti nei supermercati. Si stanno controllando questi capannoni e i supermercati per verificare se le strutture possono sopportare un terremoto come quello dell'anno scorso, visto i rischi che si corrono nei prossimi 3 anni, in questa zona segnalata negli allegati? Anche Michele Azzu dell''Espresso ha rilanciato l'allarme, allarme che sembra non abbia suscitato nessuna reazione nelle istituzioni nazionali e locali, lo stesso Presidente della Regione è stato avvertito più volte attraverso la Segreteria di questo rischio, come è stato avvertito la Segreteria del Ministro del Lavoro Giovannini. Consiglio alle migliaia di persone che ricevono questa mail di guardare gli allegati, lo stesso rischio, come quello in Emilia lo corrono l'Italia centrale e la stessa Roma, e altre zone in Italia, come si potrà vedere consultando il sito. In elenco e in allegato Il sito di previsioni di terremoti a livello mondiale, l'elenco degli illustri scienziati che fanno queste previsioni, le cartine col rischio terremoto fatte precedentemente nelle zone colpite dal terremoto, e il rischio attuale che sembra addirittura aumentato. Sperando che finalmente questo allarme venga preso in seria considerazione con l'occasione la saluto cordialmente. Carlo Soricelli
Sito di previsioni terremoti mondiali:
http://www.openhazards.com/forecast
Scienziati che realizzano le previsioni aggiornate ogni mese:
http://www.openhazards.com/about
domenica 16 giugno 2013
mercoledì 12 giugno 2013
Registriamo altre 4 vittime. Giugno si sta rivelando un mese tragico, sono già 22 i morti sui LUOGHI DI LAVORO questo mese
martedì 11 giugno 2013
Registriamo altri due morti sul lavoro
lunedì 10 giugno 2013
Oggi sono morti due stranieri comunitari nel lazio a Roma e in provincia di Frosinone
Eroi sconosciuti o ignorati di Graziella Marota
Già 20 morti sui luoghi di lavoro dall'inizio del mese
sabato 8 giugno 2013
Anche oggi registriamo altri 4 morti
mercoledì 5 giugno 2013
Terribile sequenza di morti sul lavoro, ne sono morti 4 anche oggi. dall'inizio del mese sono già 10 sui luoghi di lavoro
martedì 4 giugno 2013
Anche oggi 3 morti sul lavoro. Grazie ai tantissimi visitatori del blog e agli amici di Facebook che ci mandano segnalazioni in tempo reale di molte vittime
GRAZIE GIUDICE GUARINIELLO, UN VERO EROE DEL NOSTRO TEMPO



Grazie al Procuratore Guariniello vero difensore dei più deboli, un vero eroe del nostro tempo. Carlo Soricelli. Le foto sono del nostro collaboratore Domenico Bertuccelli
lunedì 3 giugno 2013
Altri due morti anche oggi
sabato 1 giugno 2013
Report morti sul lavoro al 31 maggio 2013 e cartine provinciali e regionali delle morti sui LUOGHI DI LAVORO



Alla Provincia di Milano occorre aggiungere un altro morto sul lavoro che abbiamo appreso dopo aver fatto le cartine.
Report Morti sul lavoro 1 gennaio 2013 al 31 maggio 2013
Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro
http://cadutisullavoro.blogspot.com
Seguiranno a breve le cartine provinciali e regionali dele morti sui luoghi di lavoro. Non sono a carico delle province le morti sulle autostrade e all’estero
Ad oggi 31 maggio 2013 sono morti sui luoghi di lavoro 219 lavoratori, più di 450 se si aggiungono i decessi sulle strade e in itinere.
Alla stessa data nel 2012 erano morti 240 lavoratori, si registra un lieve calo, ma occorre tenere presente che l’anno scorso c’è stato il terremoto in Emilia e che i disoccupati sono aumentati di oltre 2.000.000, e che anche la cassa integrazione ha raggiunto livelli mai toccati prima.
Vogliamo precisare che l'Osservatorio considera morti sul lavoro tutti i lavoratori che muoiono lavorando, indipendentemente dalla loro posizione assicurativa che spesso addirittura non esiste (lavoro nero).
Alcune percentuali sul totale dei decessi: 33,7% in agricoltura che ha superato l’edilizia, in questi ultimi due mesi c’è stata un’autentica carneficina di agricoltori morti schiacciati dal trattore 13 fino al 9 aprile e 33 dopo quella data, l’Osservatorio aveva mandato oltre 1000 mail per allarmare su questo pericolo per chi lavora all’aperto, a seguito della segnalazione del sito di meteorologia http://prevenzionemeteo.blogspot.it/ che mette in relazioni le morti sul lavoro all’aperto da noi segnalati, e gli infortuni gravi e mortali conseguenti, in questo blog ci sono previsioni mirate giornaliere per chi lavora all’aperto. L’Edilizia ha avuto in questi primi 5 mesi il 28,2%% del totale delle morti sui luoghi di lavoro. A proposito vorremo segnalare l’infortunio mortale di pochi giorni fa, per caduta dall’alto, in provincia di Fermo, di Claudio Smerilli all’età di 66 anni. E’ inconcepibile che un lavoratore a quell’età debba ancora lavorare sui tetti, e speriamo che questa morte non sia dovuta alla riforma Fornero che non ha fatto nessuna distinzione tra lavori pericolosi e quelli che non lo sono, nell’allungare di diversi anni l’età per raggiungere la pensione, Il 21,5% di tutti i morti sui luoghi di lavoro ha oltre 65 anni, una cosa vergognosa: oltre i 60 anni non si hanno più i riflessi pronti e gli acciacchi rallentano i movimenti e i riflessi. Speriamo che il nuovo Ministro del Lavoro Giovannini abbia la forza e la volontà d’affrontare questo problema che oltre a togliere la vita a moltissimi lavoratori non permette alle nuove generazioni di trovare un lavoro. Il 16,6% delle morti sui luoghi di lavoro sono nei Servizi. L’autotrasporto ha avuto il 4,6% dei morti sul totale, in questo “conteggio” sono esclusi gli agenti di commercio e altri lavoratori che passano come vittime di “incidenti stradali”, Nell’industria i morti sono stati il 6% sul totale delle morti sui luoghi di lavoro. Poi ci sono morti in altre categorie, ma che percentualmente non segnaliamo. Gli stranieri morti sui luoghi di lavoro sono il 9,8% sul totale e i cugini romeni da soli sono oltre il 50% di tutti i morti sul lavoro tra gli stranieri. Sui luoghi di lavoro il triste primato spetta alla Lombardia con 28 morti, segue la Sicilia con 21 morti, l’Emilia Romagna con 19, il Piemonte 18, il Veneto con 16, la Liguria con 15, la Campania con 13, la Puglia con 12, il Lazio con 11, la Calabria con 10, le Marche con 9, la Sardegna con 8, la Toscana e L’Abruzzo con 6, l’Umbia e il Trentino Alto adige con 4, la Basilicata e il Friuli con 2, il Molise con 1. Le province di Roma, Torino, Chieti e Cosenza con 6 morti sono quelli con più vittime sui luoghi di lavoro. La provincia di Genova registra 12 morti a causa della tragedia che ha colpito la città l’8 maggio dove morirono 9 lavoratori nel porto. Ci sono poi i lavoratori morti sulle strade e in itinere che sono giustamente considerati a tutti gli effetti morti per infortuni sul lavoro, ma per i quali non esiste nessuna normativa di protezione o che ne analizza le cause. Occorre ricordare che sono più dei morti sui luoghi di lavoro. Moltissimi sono annoverati tra i morti per incidente stradale, ma in realtà gran parte di questi sono lavoratori che si spostano sulle strade e autostrade, dal sud al nord o viceversa e spesso nascondono lavoro nero che è impossibile riuscire a quantificare complessivamente.
I cittadini hanno una visione sbagliata del fenomeno che è molto più esteso di quello che si percepisce. Si ha la percezione che a morire siano soprattutto operai nelle fabbriche mentre sono “solo” il 6% dall’inizio dell’anno, nel 2012 la percentuale era delle stesse dimensioni. Anche in questo caso il calo, rispetto agli anni precedenti è dovuto principalmente alla crisi, e le morti si concentrano soprattutto nelle piccolissime aziende, dove non esiste il sindacato o un rappresentante della sicurezza, e la prevenzione non esiste. Lo Stato e le Istituzioni locali spendono milioni di euro per corsi sulla sicurezza che a nostro giudizio non servono a niente, se non a riempire le tasche di chi li organizza, che non hanno una vera utilità per chi dovrebbe essere sensibilizzato e istruito su questo tema visto che non vengono coinvolte le categorie che hanno più vittime. Agli agricoltori che muoiono schiacciati dal trattore che non ha nessuna protezione, cosa viene offerto in termini di conoscenze, aiuti per migliorare i mezzi e prevenzione? E per gli edili che muoiono con le stesse percentuali in piccolissime aziende, che cadono dall’alto o travolti dai mezzi che guidano loro stessi o i loro colleghi, o dal materiale che stanno manovrando cosa si fa? Che conoscenze si danno e cosa si fa per rendere più sicuro il lavoro a persone che spesso non conoscono neppure l’italiano e lavorano in nero o in grigio per 10 o 12 ore al giorno svolgendo attività faticose e poco sicure? Per non parlare del fatto che grazie alle nuove normative volute dalla Fornero e da Monti si deve lavorare fino a quasi 70 anni, età in cui spesso non si ha un perfetto stato di salute, i riflessi sono lenti e nel caso di lavori così pericolosi e faticosi si tratta di componenti micidiali, non a caso i morti sui luoghi di lavoro ultrasessantenni sono numerosissimi.
Risulta molto frustrante dover fare tutti gli anni le stesse osservazioni e vedere i dati delle solite statistiche considerate “ufficiali” che ti dicono che i morti sono molto meno numerosi di quelli monitorati dall’Osservatorio. Questo cosa significa? In realtà con la scusa della diminuzione si fanno anche minori controlli e si risparmia risorse sulla Sicurezza.
Come abbiamo già avuto modo di dire le statistiche ufficiali a nostro parere sono fuorvianti perchè accorpano morti sui luoghi di lavoro e decessi sulle strade e in itinere che sono un’altra cosa. L‘assicurazione INAIL in itinere è sacrosanta, ma come si fa a non differenziare CHIARAMENTE, quantitativamente e qualitativamente gli interventi da mettere in atto se non distingui la morte di chi cade da un tetto o sotto un macchinario dal morto per incidente automobilistico? Occorre sapere chiaramente come intervenire se si vuol salvaguardare la vita di chi lavora .
La formazione sulla sicurezza si fa solo per le cosiddette categorie “forti” che hanno sindacati che le tutelano e riescono ad imporla, mentre si lasciano allo sbando i poveri diavoli, i meno tutelati, quelli che lavorano in nero o in grigio o in piccole aziende. Pensiamo sia intollerabile che un paese come il nostro che ha 60 milioni di abitanti conti il triplo dei morti sui luoghi di lavoro degli altri grandi paesi europei. Un capitolo a parte meritano i capannoni costruiti prima delle norme antisismiche del 2005, il terremoto in Emilia di un anno fa, ha messo in luce che quasi la totalità delle fabbriche sono a rischio di crollo in caso di terremoto e se un evento del genere si verifica di giorno e non di notte come in Emilia, e nei giorni lavorativi ci potrà essere un’autentica carneficina. A questo proposito segnaliamo l’articolo di Michele Azzu sull’Espresso “Emilia, l’allarme inascoltato” http://espresso.repubblica.it/dettaglio/emilia-lallarme-inascoltato/2207929/25
Carlo Soricelli http://cadutisullavoro.blogspot.com
registriamo altri due morti
Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2
via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli
1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati
2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza
3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica
4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere
5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro
6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)
7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi
8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni
9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.
10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.
11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.
12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori
13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.
14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.
15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.
16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.
