Franco Pirazzoli era andato a compilare il modulo di recesso del rapporto di lavoro in una sede sindacale il 5 maggio; sarebbe dovuto andare in pensione il primo ottobre, ma non ha potuto godere del suo meritato riposo perché è morto il 19 agosto.

“Franco Pirazzoli lavorava per la Staggi s.r.l., società di facchinaggio, posseduta interamente da IFA s.r.l., azienda proprietaria del terminal portuale nel cui piazzale ha trovato la morte. Alla sua famiglia va il nostro cordoglio, le nostre condoglianze e la nostra vicinanza.” scrivono Cgil, Cisl e Uil in una nota stampa diffusa dopo la divulgazione di un’inchiesta aperta dalla Procura. Sono due gli indagati per il decesso di un operaio. Secondo una perizia richiesta dalla magistratura, Pirazzoli sarebbe morto per un trauma da schiacciamento, probabilmente travolto da un muletto

“Apprendiamo dalla stampa che la sua scomparsa non sarebbe stata originata da un malore, come in un primo tempo sembrava, ma da un infortunio sul lavoro. Un infortunio mortale come quello che tolse la vita 10 anni fa a Diop Gougnao travolto dai sacconi nello stesso terminal.

Della morte di Franco Pirazzoli fummo informati formalmente il primo di settembre con una comunicazione dell’Autorità portuale che era stata tardivamente informata da IFA quello stesso giorno.

Qui sta la prima anomalia, infatti secondo il protocollo sulla sicurezza del porto l’azienda avrebbe dovuto immediatamente informare i rappresentanti alla sicurezza dei lavoratori di sito (RLSS) e l’Autorità. Il 2 di settembre gli RLSS chiesero un incontro urgente con la direzione di IFA, incontro che venne concesso solo il 10 di settembre, dopo diverse sollecitazioni. Solo nel pomeriggio di ieri, con 40 giorni di ritardo e dopo che la notizia dell’infortunio era uscita sulla stampa, è stata fornita da IFA la documentazione richiesta e la firma sul verbale dell’incontro del 10 di settembre. Un comportamento che dà il senso dell’insofferenza che IFA ha sempre mostrato nei confronti del Sistema Integrato della Sicurezza del porto, sancito dal protocollo.

La vicenda di dell’infortunio di Franco Pirazzoli presenta lati oscuri che la magistratura e la Medicina del lavoro dovranno chiarire.

CGIL, CISL, UIL, FILT-CGIL, FIT-CISL e UILTRASPORTI attendono con fiducia l’operato degli inquirenti e si riservano ogni azione dovessero ritenere necessaria a tutela dei lavoratori e della loro sicurezza sul lavoro.