Zero morti sul lavoro a l’Aquila
quest’anno. In questa provincia I cantieri attualmente attivi sono all'incirca 600 nel capoluogo e si arriva a quasi 1000
sull'intero cratere, ma che – nel complesso – la ricostruzione ha
visto la partecipazione di circa 4000 imprese tra appaltatori, sub appaltatori
e autonomi e un esercito di 10.000 operai, tecnici: come sappiamo
per l’edilizia ci lavorano tantissime figure professionali; muratori, tecnici,
ingegneri, fabbri, elettricisti, fontanieri ecc. Eppure non ci sono stati morti
sul lavoro. Lo Stato qui ha fatto lo Stato con controlli accurati su
infiltrazioni della malavita, con controlli approfonditi su chi vinceva gli
appalti, il lavoro nero azzerato, la Sicurezza sui tetti e impalcature
adeguate. Allora carissima politica, come vedete è possibile dimezzare se non
addirittura azzerare le morti sul lavoro. Venite fuori dalla bolla parlamentare
e pensate ai lavoratori italiani: mai stati tanti morti sul lavoro nel Paese da
quando 15 anni fa ho aperto l’Osservatorio, e non consolatevi con i pochi morti
diffusi dall’INAIL che ormai sanno tutti gli italiani sono parziali e non fa un
monitoraggio delle morti, ma raccoglie solo le denunce che gli arrivano dal
territorio. L’Aquila lo dimostra, e non solo quest’anno, che è possibile far
cessare questa strage. Ma terribile vedere che esistono ancora gli schiavi; due
lavoratori egiziani molto giovani; di 26 e 29 anni stanno nel cantiere24 ore al
giorno, di giorno a lavorare e di notte in una baracca a vigilare. Da terrone
ma che vive a bologna da 69 anni ammetto che sono prevenuto nei riguardi dei
leghisti veneti e Lombardi che guidano le due Regioni, ma i fatti parlano
chiaro: della vita dei lavoratori delle due regioni, importa poco; un numero
spaventoso di morti sui Luoghi di Lavoro, sia in Lombardia che in Veneto. Ma mi
domando questa scarsa attenzione per i lavoratori morti, non è che è dovuta
alle origini dei morti, che per la stragrande maggioranza sono stranieri e
meridionali anche in queste due Regioni? Poi c’è qualcosa da dire anche sullo
studente Giuliano De Seta morto nella Scuola/lavoro schiacciato in provincia di
Venezia pochi giorni fa, ma anche di Lorenzo Parelli, morto nel nordest in
provincia di Udine. Come si va a far svolgere lavori pericolosi a studenti così
giovani? Si sono prevenuto coi leghisti, del resto come non posso essere quando
sento ancora il loro razzismo che adesso è occultato, mentre vent’anni fa era
brutale; Non a casa ho fatto diverse opere su questo e ci scrissi anche nel 1996
il mio primo libro “Marucheìn terrone, abitavo in via del Carroccio” quando
Bossi proclamò l’Indipendenza della ridicola e inventata Padania? In quel libro
parlavo della mia infanzia di meridionale cresciuto al nord e fu un successo
con migliaia di copie vendute, Ma i morti sul lavoro parlano chiaro. E non si
dica che ce ne sono tanti perché lì perché si lavora tanto, l’Emilia Romagna è
altrettanto industrializzata e si può paragonare come numero di abitanti al
Veneto, ma ha poco più della metà dei morti sui luoghi di lavoro, la stessa Sicilia
ha sui luoghi di lavoro 32 morti rispetto ai 50 del Veneto, e in Sicilia si c’è
tanto lavoro nero. La stessa Campania che ha anche più abitanti del Veneto ha
meno morti sul lavoro. Questa è la realtà che non si può occultare. Nel quadro "Il risveglio dei mostri del razzismo" del 1996Carlo Soricelli
curatore dell’osservatorio Nazionale di Bologna morti sul lavoro di Bologna
http://cadutisullavoro.blogspot.it
Non sapevo Carlo che in Abruzzo non ci sono morti sul lavoro.
RispondiEliminaIo abito ai confini dell'Abruzzo, ho relazioni con abruzzesi ma ora che ci penso non ricordo o sentito morti sul lavoro dalla parte abruzzese.
Mi sembra strano, ma farò un'indagine per quanto potrò fare.
Grazie ancora per il Tuo Osservatorio e per la Tua dedizione.