Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"
Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier
Soricelli
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lunedì 28 gennaio 2008
SONO MORTI PASQUALE E IONEL E UN CONTADINO SENZA GENERALITA'
PasqualeTamburelli sarebbe stato colpito al capo dalla sponda di un camion. Pasquale era sposato e padre di due figli.
Pasquale un edile di 35 anni è morto mentre stava lavorava in un cantiere edile in via Toscanini, nella zona alta di Quarto (Napoli).Il giovane lavoratore sarebbe stato colpito al capo dalla sponda di un camion.Si chiamava Pasquale Tamburelli, l'operaio edile di 35 anni, residente a Marano (Napoli), morto mentre lavorava in un cantiere per conto della Fiona Costruzione, a Quarto.Stava scaricando un camion di tufi che servivano alla costruzione di una casa agricola in via Toscanini, sulla collina Viticella nella parte alta di Quarto, quando per un malore o perchè colpito dalla sponda del camion si è accasciato al suolo. Soccorso dai suoi colleghi, è stato portato all'ospedale, dove è morto subito dopo.Sul posto sono intervenuti gli uomini della caserma dei carabinieri, della compagnia di Pozzuoli, guidati dal capitano Alessandro Mucci, che dovranno ricostruire la dinamica dell'incidente. Il cantiere è stato posto sotto sequestro.Lascia una moglie e due figli, una femminuccia di sette anni e un maschietto di 10, Pasquale Tamburelli, morto mentre lavorava in un cantiere edile a Quarto (Napoli).L'operaio era anche il conducente del camion che stava scaricando quando, per un malore o per cause che sono all'esame degli investigatori, ha perso l'equilibrio accasciandosi a terra.Da sette anni Pasquale Tamburelli era assunto regolarmente dalla Fiona Costruzione, una azienda edile di Quarto, e tutti quelli che lo conoscevano bene hanno per lui parole di grande affetto e ammirazione: «Una persona sempre disponibile, un grande lavoratore», dicono i colleghi.Un giudizio condiviso dal geometra Giovanni Mallardo, uno dei responsabili della Fiona Costruzioni, che definisce Pasquale come «una persona adorabile, a cui il lavoro piaceva».Rispetto alle voci circolate in un primo momento, di un malore probabile conseguenza di una sofferenza alle coronarie da parte di Pasquale, il geometra Mallardo dice: «Pasquale si è sempre sottoposto regolarmente a tutte le viste mediche di routine, e non è mai risultato niente di particolare».Così si fa sempre più plausibile l'ipotesi di una tragica fatalità che le indagini potranno confermare o smentire, visto che nessuno dei colleghi di Pasquale era presente sul luogo al momento dell'incidente.
IONEL un operaio romeno di 39 anni è morto cadendo da un'altezza di circa 7 metri a Toscanella di Dozza, nell'imolese (Bologna). Ionel Florea è morto intorno intorno alle 17 in un cantiere di via Marmane. Sono in corso indagini da parte dei carabinieri sulla dinamica precisa dell'infortunio mortale.
Ionel di 39 anni è morto precipitando dal tetto di una casa in ristrutturazione a Toscanella di Dozza, nell'imolese (Bologna). L'incidente sul lavoro è avvenuto intorno alle 17 in un cantiere di via Marmane. In base alla prima ricostruzione dei carabinieri, l'uomo, residente a Castello d'Argile, è caduto da un'altezza di circa sette metri, mentre si trovava con altri colleghi che hanno subito dato l'allarme. Il personale del 118 ha tuttavia potuto solo constatare il decesso dell'operaio.Dinamica precisa e cause dell'infortunio mortale sono all'esame dei militari dell'Arma e dei funzionari della medicina del lavoro dell'Ausl.La vittima si chiamava Ionel Florea ed era dipendente di una piccola impresa edile di proprietà del cugino, con sede a Zola Predosa (Bologna). Tra i colleghi presenti al momento della caduta, a quanto si è appreso, c'erano anche altri suoi parenti, anch'essi alle dipendenze del cugino. In attesa di completare gli accertamenti sulle cause dell'incidente, il cantiere è stato posto sotto sequestro.L'uomo, questa la prima ricostruzione dell'accaduto, stava eseguendo delle opere murarie su un solaio quando il pavimento ha improvvisamente ceduto e l'uomo è stramazzato al suolo. L'operaio, che era sposato, è deceduto sul colpo.La Cgil di Imola ha sottolineato che è il terzo decesso nell'arco di sei mesi accaduto in zona (la settimana scorsa era morto un operaio allaCerdomus di Castelbolognese). La Camera del Lavoro territoriale ha espresso il suo cordoglio e la sua vicinanza a tutte le famiglie delle vittime cadute sul lavoro.La Fillea di Imola ha evidenziato la situazione di insicurezza in molti appalti del territorio, rilevando che le iniziative adottate fino ad oggi sono «largamente insufficienti rispetto ai risultati ottenuti».
UN ALTRO MORTO SCONOSCIUTO ALLA CRONACA. CONTADINO TRAVOLTO DA UN TRATTORE AD OSTRA (ANCONA)
Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2
via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli
1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati
2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza
3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica
4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere
5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro
6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)
7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi
8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni
9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.
10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.
11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.
12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori
13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.
14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.
15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.
16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.
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