Cari visitatori, il regista Gianluca Marcon girerà un film documentario sull'Osservatorio e la sua attività che ormai conclude 17 anni di monitoraggio e ovviamente su di me come artista sociale da oltre 50 anni Stiamo raccoglendo fondi dal basso (Crowdfunding) per non avere condizionamenti, se vuoi dare una mano alla realizzazione del progetto e dare anche un piccolo contributo vai al link https://sostieni.link/36551 se sei al computer inquadra e clicca sul qrcode col cell. e vai al link
morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre
Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"
Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier
Soricelli
Carlo Soricelli attività artistica
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- Opere nello studio bunker di Casalecchio di Reno
- Opere di pittura e scultura
- Opere del museo di Casa Trogoni di Granaglione
- le mie opere nel patrimonio della Regione Emilia Romagna
- i libri scritti
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- Alcune poesie
lunedì 30 novembre 2009
E' MORTO VICINO MINEO AGRICOLTORE DELLA PROVINCIA DI CATANIA. MUORE EDILE A MERCATO SAN SEVERINO DI SALERNO
Salerno E' morto un edile in un cantiere edile della frazione San Vincenzo di Mercato san Severino (Salerno). Un uomo e' rimasto schiacciato da una gru ed e' morto sul colpo. Sul posto i carabinieri del comando provinciale di Salerno.
lunedì 23 novembre 2009
SONO MORTI BRUNO CAVEZZANA, GIANLUCA MINICHINO, SALVATORE BIDELLO, MAURIZIO TON E GIANLUCA LERICE SONO LE VITTIME UN C130 IN VOLO DI ADDESTRAMENTO
ISERNIA E’ morto Cristian Ricciardone, operaio di 35 anni. Cristian questo il nome della vittima, stava lavorando in un cantiere, nella zona dell'ospedale "Veneziale", per conto di una ditta di termoidraulica. Si trovava all'interno di una buca dove stava sistemando alcune tubature quando la terra è franata seppellendolo. Inutili i soccorsi. Il giovane è morto soffocato, con il torace schiacciato dal peso del terreno. La "buca" era profonda circa tre metri. I colleghi hanno cercato di aiutarlo, scavando a mani nude, ma non c'è stato nulla da fare. Ricciardone era molto conosciuto e ben voluto a Roccamandolfi. Aveva giocato nella squadra di calcio locale. Sulla dinamica dell'incidente indaga la Procura di Isernia che ha posto il cantiere sotto sequestro.
Pisa sono morti il maggiore pilota Bruno Cavezzana, 40 anni, di Trieste, il tenente pilota Gianluca Minichino, 28 anni, di Napoli, il tenente pilota Salvatore Bidello, 30 anni, di Sorrento (Napoli), il maresciallo Maurizio Ton, 44 anni, di Pisa e il maresciallo Gianluca Larice, 39 anni, di Treviso. Sono queste le vittime dell'aereo militare C130 caduto nei pressi dell'aeroporto Galileo Galilei di Pisa. A bordo c'erano i cinque militari della 46esima Brigata dell'Aeronautica in volo di addestramento.L'aereo militare caduto a Pisa, un C130 J, era decollato alla 14,10. Poco dopo lo schianto. A bordo c'erano 5 militari dell'aeronautica in volo di addestramento. L'aereo è caduto nei pressi di Pisa in una zona non abitata e non ci sono stati danni alle abitazioni. L'impatto è avvenuto immediatamente fuori la zona aeroportuale, il C130 della 46/a Brigata aerea di Pisa si è incendiato. E' precipitato dopo essersi rialzato dalla pista al termine di una manovra di addestramento chiamata "touch and go", che prevede un atterraggio e, di seguito, senza sosta, una "riattaccata", cioe' un nuovo innalzamento in volo, spiegano all'Aeronautica militare.
Dopo essersi rialzato da terra, l'aereo ha fatto una virata dopodiché si è inclinato sulla destra ed è precipitato. "E' ancora presto - ha spiegato Giorgio Mattia, responsabile comunicazione della 46/a Brigata Aerea - per ipotizzare qualsiasi causa". Sono 5 le vittime dello schianto del velivolo C130 dell'aeronautica militare precipitato a Pisa subito dopo il decollo, lo ha confermato il sindaco di Pisa, Marco Filippeschi. Tutti i membri della squadra appartenevano alla 46esima brigata aerea di Pisa ed erano in missione addestrativa. "Chi l'ha visto dall'aeroporto - ha spiegato Filippeschi - racconta che c'è stato una sorta di avvitamento. L'aereo non era vicino alla pista d'atterraggio, era abbastanza distante". Il C130 si è schiantato su una linea ferroviaria secondaria.
LATINA - È morto MASSIMO NARDONI un operaio di 35 anni. Massimo è morto dopo una settimana di agonia nell'ospedale Santa Maria Goretti a Latina caduto da un silos a Borgo Vodice. Massimo Nardoni di Terracina, il 18 novembre scorso era precipitato da un'altezza di circa 4 metri mentre scaricava un il contenuto del silos in un camion, in un'azienda agricola di Borgo Vodice. I sanitari del 118 lo avevano trasportato d'urgenza all'ospedale dove era stato ricoverato in prognosi riservata. Le sue condizioni si erano improvvisamente aggravate. Sull'incidente sul lavoro è già stata aperta un'inchiesta.
venerdì 20 novembre 2009
E' MORTO UN EDILE A LATINA. E' MORTO UN OPERAIO EDILE DI 44 ANNI A MORTARA DI PAVIA. E' MORTO ANTONIO MARCANDA AGRICOLTORE DI ARAGONA DI SIRACUSA
Agrigento, 19 nov - E' MORTO Antonio Moncada Un agricoltore di 79 anni,, di Aragona, nell'agrigentino, e' morto nel pomeriggio in un incidente mentre maneggiava la sua motozappa. L'episodio si e' verificato nell'appezzamento di terreno dell'anziano, in contrada Cappalunga, dove l'uomo e' stato letteralmente maciullato dall'attrezzo da lavoro. Il suo corpo e' stato ritrovato da un amico che si era recato nella campagna dell'anziano. L'uomo ha immediatamente avvisato i carabinieri della locale Stazione, accorsi sul posto insieme al medico legale.
LATINA E' MORTO Roma E’ morto Bruno Pasqualucci, 63 anni, dipendente della Direzione Territoriale Produzione -RFI- di Roma alle soglie della pensione, è morto ieri sera dopo un mese di agonia, iniziata lo scorso 23 Ottobre quando era stato travolto da un carrello della manutenzione infrastrutture delle ferrovie di Roma, presso la stazione di Maccarese. Ne hanno dato notizia alcuni Rappresentanti per la Sicurezza dei Lavoratori del ex Compartimento Infrastrutture di Roma, in rappresentanza del "Comitato per la verità sulla morte del ferroviere Massimo Romano", altro ferroviere di Roma morto sul lavoro il 15 novembre 2006. "In tre anni a Roma abbiamo perduto sul lavoro tre nostri colleghi oltre a numerosi feriti gravi - dicono i rappresentanti dei lavoratori- In tutta Italia si moltiplicano i casi di ferrovieri morti sul lavoro, come è successo la scorsa settimana a Firenze Rifredi e come purtroppo è successo ad un mese di distanza dall'incidente al collega Pasqualucci di Roma". I rappresentanti puntano il dito contro la riduzione del personale nel settore Manutenzione Infrastrutture; "solo nel Compartimento di Roma dal 2007 ad oggi mancano più di 400 ferrovieri" -dicono- "e la dirigenza continua ad ignorare le denuncie fatte dai rappresentanti dei lavoratori circa le ricadute sulla sicurezza.
LATINA e' MORTO CRISTINAL BILEAGA OPERAIO ROMENO DI 44 ANNI- Un incidente sul lavoro si è verificato ieri mattina intorno alle 11 a Latina. A perdere la vita un operaio romeno. Stava lavorando per conto di una ditta di costruzioni che aveva preso in affitto un capannone dismesso in via Capograssa, alle porte di Latina, per farne un deposito di materiali. Salito sul tetto di eternit - probabilmente per dare inizio allo smantellamento della copertura - un operaio romeno ha visto cedere la struttura sotto i suoi piedi cadendo a terra dopo un volo di circa sei metri. Insieme a lui un collega che ha chiamato i soccorsi, ma per Mristinal cittadino romeno di 41 anni con moglie e figli, non c'è stato nulla da fare: è morto sul colpo. Sulla vicenda la procura ha aperto un fascicolo mentre la polizia ha effettuato i primi rilievi e ascoltato l'unico testimone della tragedia per comprendere meglio la dinamica dell'incidente. Sotto sequestro il capannone, un mezzo pesante e l'attrezzatura che i due operai avevano portato sul posto di lavoro.
Torino e' morto PIETRO CUTRI' un operaio di 27 anni.PIETRO è morto a Torino schiacciato da un ascensore. Il GIOVANE lavorava per la ditta che aveva realizzato l’ascensore. Questa mattina stava eseguendo dei lavori di rifinitura al piano terra quando ad un certo punto – spiegano gli agenti della questura di Torino che sono intervenuti – la cabina si è messa in movimento, e il 27enne è rimasto incastrato tra questa e la struttura esterna.
mercoledì 18 novembre 2009
MUORE UMBERTO BIONDINI CADENDO CON LA SCAVATRICE IN UN LAGHETTO ARTIFICIALE A NARNI DI TERNI
Terni 18 novembre E' MORTO UMBERTO BIONDINI di 62 anni.UMBERTO che lavorava con una ruspa in una cava nella zona di Narni e' caduto stamani con la macchina operatrice in un laghetto artificiale profondo alcuni metri. Sono ancora in corso le operazioni per il recupero del cadavere con l' intervento di sommozzatori dei vigili del fuoco provenienti da Roma.
La vittima, Umberto Biondini, lavorava alle dipendenze di una ditta di Narni Scalo. Nato ad Amelia e residente a Narni, stava effettuando uno sbancamento in un cava situata tra Ponte San Lorenzo di Narni e San Faustino.
Al centro della cava si e' formato un laghetto artificiale di modesta superficie ma profondo dai cinque ai sei metri. Poco dopo le dieci di stamani la ruspa con l' operaio, per cause in corso di accertamento - si pensa ad un cedimento del terreno - e' caduta nel laghetto e l'uomo e' stato schiacciato dal veicolo.
I suoi compagni di lavoro hanno subito dato l'allarme.
Sono intervenuti i carabinieri di Narni, i sanitari del 118,
personale dell' Ispettorato del lavoro ed anche i vigili del fuoco di Terni. Il recupero del cadavere e' particolarmente difficoltoso per la profondita' del laghetto.
martedì 17 novembre 2009
Muore agricoltore a Iesi di Ancona
DATI INAIL SUI MORTI SUL LAVORO
DA REPUBBLICA
Nei primi sei mesi del 2009 si registra un -10,6% rispetto al 2008
In testa c'è l'industria. Nel Nord Est la maggiore riduzione
Inail, Calano gli infortuni sul lavoro
il segno meno dipende della crisi
ROMA - Forte calo di infortuni e morti sul lavoro nei primi sei mesi del 2009: rispettivamente -10,6% e -12,2%. I dati diffusi dall'Inail, però, hanno una spiegazione non legata al miglioramento delle condizioni di sicurezza. Il segno meno, infatti, dipende anche dalla crisi. Una quota tra i 5 e i 6 punti percentali del calo, spiega l'Inail, è infatti da attribuire alla componente "accidentale" rappresentata dalla contingente congiunta economica.
Nei primi sei mesi dell'anno gli infortuni sul lavoro sono stati 397.980 contro i 444.958 dello stesso periodo del 2008. I morti sono invece stati 490 rispetto ai 558 dello stesso periodo dell'anno precedente.
Il primo semestre dell'anno, infatti, è stato un periodo particolarmente negativo per l'economia italiana sia sul versante dell'occupazione (diminuita dello 0,9% nel primo trimestre e dell'1,6% nel secondo) sia su quello della produzione industriale calata di oltre il 20%. "Se a questo si aggiunge - spiega l'Inail - il massiccio ricorso alla cassa integrazione appare chiaro come al sostenuto calo della quantità di lavoro effettuata corrisponda, ovviamente, una considerevole flessione delle esposizioni al rischio di infortunio".
La tipologia. La flessione è stata più contenuta per gli infortuni sul percorso tra casa e lavoro e viceversa con un -5,8% per il complesso degli incidenti e un -9,2% dei casi mortali rispetto a quelli registrati "in occasione di lavoro" (-11,1% nel complesso e -13,1% i casi mortali). Tra questi ultimi c'è stata una riduzione dei morti sulla strada (-20,5%).
I settori. Il calo degli infortuni ha interessato soprattutto l'industria (-21,5% gli incidenti nel complesso e -18,7% i casi mortali) con un picco nel comparto metalmeccanico colpito dalla crisi economica (-27,3% gli infortuni, -20% i casi mortali). Le costruzioni hanno segnato una riduzione degli infortuni del 15,8% e una diminuzione più modesta dei casi mortali (-3,9%). L'agricoltura fa registrare un calo degli infortuni complessivo del 2,2% e una riduzione del 6,8% dei casi mortali mentre per i servizi la diminuzione è stata rispettivamente del 2,2% e del 5,1%
Il territorio. E' stato il Nord Est ad avere il miglior risultato in termini di riduzione degli incidenti (-14,3% gli infortuni nel complesso, -20,9% i casi mortali). Calo anche nel Nord Ovest (-9,1% gli incidenti nel complesso, -19,5% i casi mortali). In controtendenza è il Centro con un calo degli incidenti nel complesso (-9,2%) ma un aumento dei casi mortali (+9,2%). Nel Mezzogiorno si è avuto un calo degli infortuni del 7,9% e una riduzione di quelli mortali dell'11,5%.
Uomini e donne. Il miglioramento ha favorito soprattutto la componente maschile (-13,9%) e in misura molto più contenuta quella femminile (-2,15); mentre la riduzione dei casi mortali è stato molto sostenuta per entrambi i sessi: -18,2% per le donne e -11,7% per gli uomini.
lunedì 16 novembre 2009
E' MORTO MARCO POLESE A FOGGIA. A SIRACUSA E' MORTO ANDRIS DICIS MARINAIO LETTONE DI 23 ANNI. E' MORTO COLPITO DA UN RAMO ENRICO RIMOLDI NEL COMASCO
ANDRIS DICIS MARINAIO LETTONE A SIRACUSASIRACUSA –E’ MORTO ANDRIS DICIS un marittimo lettone di 23 anni. Andris è morto in un incidente - le circostanze del quale non sono ancora note - verificatosi a bordo di una nave impegnata in operazioni di carico ad uno dei pontili della raffineria Isab Nord nel polo petrolchimico di Siracusa.Vani sono risultati i tentativi di rianimare il marittimo, imbarcato sulla nave "Vex Ford" dove si è verificato l'incidente: condotto al Pronto soccorso dell'ospedale "Umberto I" di Siracusa vi è giunto cadavere. Sul posto - la nave era all'accosto 25 del pontile liquidi di Isab Nord - oltre alla polizia si è portato il magistrato per un sopralluogo.
Como E’ MORTO Enrico Rimoldi dopo essere stato colpito alla testa dal ramo di un albero che stava tagliando. L'incidente è avvenuto nel terreno di proprietà di una donna alla quale il sindaco del paese aveva ordinato di abbattere alcune piante perché pericolanti. Il lavoro era stato affidato a Rimoldi, esperto in interventi del genere. L'uomo stava tagliando un albero con la sega elettrica quando la pianta è caduta su un'altra a fianco, staccando di netto un pesante ramo, che gli è caduto addosso. Rimoldi è stato colpito alla testa ed è morto sul colpo. Alla tragedia hanno assistito la moglie e il figlio della vittima. La procura di Como ha aperto un'inchiesta e disposto l'autopsia
E' MORTO A TERMOLI MARTIN GUBKA UN AUTOTRASPORATATORE SLOVACCO DI 32 ANNI
sabato 14 novembre 2009
PREVISIONI DEL TEMPO NEL LUNGO PERIODO
http://stagionalimeteo.altervista.org/
SONO MORTI Marcello Gabana e Simone Detomi le due vittime dell'incidente aereo di questo pomeriggio a Varese.L'elicottero sul quale si trovavano era in volo da Verbania a Calcinato, quando e' precipitato nelle acque del Lago di Varese. Entrambi sono deceduti nell'impatto. Marcello Gabana, 65 enne, industriale bresciano di Calcinato, era presidente della Acqua Paradiso Monza. Gabana guidava la societa' di pallavolo dal 2002, dopo avere sponsorizzato per anni il club, che quest'anno si era trasferito dalla storica sede di Montichiari a Monza.
venerdì 13 novembre 2009
E' MORTO BENVENUTO MAGAROTTO AGRICOLTORE .E' MORTO FERNANDO MODELLI UN AGRICOLTORE IN PROVINCIA DI MODENA. E' MORTO UN AGRICOLTORE AD AUNA DI BOLZANO
MODENA 23 NOVEMBRE E' MORTO FERNANDO MONELLI UN AGRICOLTORE DI 63 ANNI. IN PROVINCIA DI MODENA Fernando, stava lavorando sulla pressa, collegata al trattore, che serve per comprimere le rotoballe di fieno. Il macchinario era acceso, l’uomo – che stava lavorando nell’azienda agricola del fratello – probabilmente stava facendo manutenzione, ma si è avvicinato troppo agli ingranaggi ed stato trascinato all’interno. Il contadino è morto sul colpo, schiacciato da due rulli, gli operatori del 118 hanno solo potuto constatare il decesso. L’incidente è avvenuto a Staggia di San Prospero, in via Canaletto 76, sul posto i vigili del fuoco per liberare il cadavere, oltre a carabinieri e medicina del lavoro per i rilievi di legge. Fernando Monelli lascia la moglie e due figli grandi.
E' MORTO BENVENUTO MAGAROTTO AGRICOLTORE DI 65 ANNI. Benvenuto è stato travolto e schiacciato da una rotoballa, mentre scaricava un rimorchio in un’azienda di Campogalliano. Anche in questo caso il decesso era avvenuto sul colpo.
Processo breve
martedì 10 novembre 2009
MUORE OPERAIO A MILANO PER UN CROLLO DI UN MURO
E' MORTO MASSIMO VINCENZI Un imprenditore di 44 anni. Massimo è morto a Pescantina (Verona) rimanendo schiacciato da una pila di lastre di marmo. Vicenzi, residente a Mori (Trento), era il proprietario della Lapidea srl, azienda che aveva preso in affitto dalla Quercia Graniti, l’area dove è avvenuto l’incidente. L’uomo stava lavorando con una macchina monolama, quando, per cause in fase di accertamento, è rimasto schiacciato da una pila di lastre di marmo. Nessuno avrebbe assistito all’incidente. Il cadavere è stato scoperto dai tre dipendenti della ditta, al rientro dalla pausa-pranzo. Sul posto, oltre ai sanitari del 118, sono intervenuti i Vigili del Fuoco, i carabinieri di Pescantina ed i tecnici dello Spisal dell’Ulss 22, che dovranno accertare la dinamica della tragedia.
lunedì 9 novembre 2009
muore Rida Abao Ibrahim pescatore egiziano di 29 anni a Ancona dopo essere rimasto impigliato in una rete
. . E' MORTO SANTO LO BIANCO A CALTANISETTA. E' MORTO FRANCESCO RIZZO OPERAIO DI 46 ANNI A MILANO. MUORE CARLO SCHIAVON DOPO INTOSSICAZIONE CON ACIDI
E' morto FRANCESCO RIZZO OPERAIO DI 46 ANNI.Francesco era andato sul tetto dopo che ha smesso di piovere ed è morto presumibilmente tra le 12 e le 13.30, dopo una caduta da una decina di metri. Francesco è stato trafitto dalle grate della cinta sottostante ed è spirato in pochi istanti.
L’episodio, che riporta drammaticamente l’attenzione al tema della sicurezza nei cantieri, è avvenuto in un condominio di recente costruzione in via delle Orchidee 2, a Parabiago. Durante la mattinata, Rizzo, dipendente di una ditta edile, insieme a un collega di un’impresa di termoidraulica, stava terminando alcuni lavori in un appartamento. Il muratore era stata avvisato dall’agenzia immobiliare di una perdita dal tetto, che andava presto sistemata vista la pioggia caduta fino a ieri mattina. Intorno alle 12, il cielo ha cominciato ad aprirsi e così il lavoratore ha deciso di salire sul tetto. «Avevo finito il mio lavoro e stavo andando a mangiare - racconta il collega idraulico, ancora sgomento per l’accaduto - e lui ha voluto fermarsi un attimo proprio perché, avendo smesso di piovere, avrebbe potuto sistemare il problema alle tegole. Poi sono uscito e non l’ho più visto. Quando sono tornato e ho visto ambulanze e carabinieri ho capito che gli era successo qualcosa».
Il personale dell’ambulanza accorsa sul posto non ha potuto fare altro che constatare il decesso. Sul posto sono poi accorsi i carabinieri della caserma locale, che hanno bloccato l’area all’accesso dei curiosi, gli addetti dell’Asl e il magistrato. L’ipotesi più probabile è che l’operaio sia scivolato sul tetto ancora umido. Spetterà a chi sta svolgendo le indagini capire se ci siano state delle negligenze sotto l’aspetto della normativa sulla sicurezza nei posti di lavoro. L’unica cosa certa è che non vi era alcuna impalcatura sul posto.
L’uomo abitava della vicina Nerviano, era sposato ed era originario di Tropea, in Calabria, dove abita la figlia avuta da un precedente matrimonio.
E' morto Carlo Schiavon, imprenditore di 43 anni. Carlo è morto all’ospedale di Padova dov’era ricoverato da venerdì scorso in rianimazione in seguito ad un’intossicazione da acidi dovuta alla verniciatura di una cisterna nell’azienda di sua proprietà.
venerdì 6 novembre 2009
E MORTO DOMENICO RICCO DI 27 ANNI INVESTITO DA UN TRENO A FIRENZE
Firenze E' morto Domenico Ricco operaio di 27 anni .Incidente mortale sul lavoro ieri notte a Firenze. Domenico addetto della Rete Ferroviaria Italiana, è stato investito da un treno in corsa mentre stava lavorando a un binario nella zona di Rifredi, a Firenze. Secondo le prime ricostruzioni, il giovane, originario di Barletta, era all'opera con altri due colleghi per riparare un guasto a un deviatoio di una rotaia. A un certo punto i tre hanno sospeso i lavori perché stava sopraggiungendo un treno merci. Ricco, tuttavia, non si sarebbe accorto che un treno passeggeri stava transitando sul binario vicino, e sarebbe stato travolto.
I sindacati regionali di Cgil, Cisl e Uil hanno espresso "solidarietà" ai lavoratori e "cordoglio" per la famiglia della vittima. All'unanimità hanno chiesto alle autorità giudiziarie di fare presto luce sul caso, così da individuare le cause e prendere i provvedimenti necessari "affinché non si ripetano tali tragedie'".
"Basta con questo stillicidio - ha affermato Riccardo Nencini, presidente del Consiglio regionale della Toscana - Non è più tollerabile. Occorre fissare regole e strumenti efficaci per interrompere una catena assurda e inaccettabile". La procura ha aperto un'inchiesta, disponendo un'autopsia sul corpo del 27enne.
Brianza. Altra morte causata da un incidente sul lavoro in Brianza. Dopo cinque giorni di agonia, Roberto Colecchia si è spento nel reparto di Neuro-rianimazione dell'Ospedale San Gerardo di Monza Roberto Colecchia. L'uomo era stato vittima di un grave incidente avvenuto la scorsa settimana alla vetreria Fratelli Paleari di Brugherio. Colecchia, 35 anni, residente a Concorezzo, era rimasto schiacciato tra una lastra di vetro e un macchinario sul quale stava lavorando. Sulle dinamiche dell'incidente stanno indagando la Asl di Milano 3 e la Procura di Monza.
I precedenti a Firenze. Con la morte di Domenico Ricco, sono diventati tre gli incidenti mortali sul lavoro avvenuti in poco più di un anno sui binari di Firenze e provincia. Il 2 ottobre del 2008, in un cantiere ferroviario a Castello, un carrello investì una squadra di operai, causando la morte di un dipendente di Rfi, Alessandro Marrai, 50 anni di Prato, e il ferimento di altri due: uno riportò l'amputazione di un piede.
Il 18 luglio del 2009, un addetto alle pulizie, dipendente di una ditta esterna, Alessio Maccanti, 44 anni, nato in Svizzera ma residente in provincia di Firenze, morì alla stazione ferroviaria di Campo di Marte a Firenze, dopo essere stato colpito da un Eurostar.
mercoledì 4 novembre 2009
E' MORTO ROBERTO COLECCHIA A MONZA. E' MORTO PIETRO RUSPONI A CALTANISETTA
3 novembre Caltanisetta E’ morto Pietro Rusponi idraulico di 35. Pietro è rimasto folgorato da una scarica elettrica mentre controllava un'autoclave all'interno di un edificio
Al 31 ottobre ci sono stati 455 morti per infortuni sui luoghi di lavoro. Muoiono soprattutto agricoltori ed edili meridionali e stranieri
Dall’inizio dell’anno al 31 ottobre ci sono stati 455 morti per infortuni sui luoghi di lavoro contro i 552 dello stesso periodo dell’anno scorso. Assistiamo quindi ad un calo del 17,5%. In parte dovuto alla crisi economica, che ha ridotto significativamente l’attività lavorativa, soprattutto nelle fabbriche e in edilizia, che registra però il 27% delle vittime. Ma la categoria con più vittime in assoluto risulta, come l’anno scorso l’agricoltura che ha da sola il 29% dei morti. Come vedete, da sole, queste categoria hanno il 56% delle vittime per infortuni sul lavoro. Aiutatemi a sensibilizzare queste categorie visto che nessuno se ne occupa. I media parlano dei morti per infortuni sul lavoro solo per fare sensazionalismo quando ci sono dei casi di morti multiple o particolari. Dei poveri agricoltori che muoiono quasi tutti schiacciati dal trattore e degli edili stranieri e meridionali non ne parlano mai….Sono “umani” di serie B.
lunedì 2 novembre 2009
IL PRECARIATO UCCIDE LAVORATORI CHE NON SI POSSONO DIFENDERE
IL LAVORO PRECARIO UCCIDE FIRMA ANCHE TU SU FACEBOOK IL MIO APPELLO PER L'ABOLIZIONE DEL LAVORO PRECARIO. CARLO SORICELLLI
NO AL LAVORO PRECARIO. PROPONIAMO UNA LEGGE PER L'ABOLIZIONE DI TUTTI I LAVORI PRECARI. UCCIDIAMO IL PRECARIATO
DOPO L'INTERVENTO DI TREMONTI E BERLUSCONI ANCHE IL CENTRODESTRA VUOLE IL "POSTO FISSO". METTIAMOLI ALLA PROVA PER VERIFICARE CHE NON SIA LA SOLITA PROPAGANDA IN VISTA DELLE ELEZIONI DI QUESTA PRIMAVERA. Proponiamo un progetto di legge per l'abolizione di tutti i lavori precari, una prova di tre mesi per tutti i lavoratori per poi essere assunti con contratto a tempo indeterminato, probabilmente ci sarà qualche disoccupato in più, ma verrano stabilizzate le vite di milioni di precari.
Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2
via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli
1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati
2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza
3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica
4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere
5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro
6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)
7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi
8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni
9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.
10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.
11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.
12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori
13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.
14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.
15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.
16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.