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morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre

OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO Il primo osservatorio nato in Italia (e ancora l’unico) che monitora e registra tutti i morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio 2008, anche quelli che non dispongono di un’Assicurazione o che ne hanno una diversa da INAIL Attivo dal 1° gennaio 2008 Una voce fuori dal coro minimalista su queste tragedie Morti sul lavoro nel 2024 al 5 novembre Dall’inizio dell’anno sono morti per infortuni in 880 sui Luoghi di lavoro (tutti registrati) e 1275 se si aggiungono i morti in itinere e sulle strade di categorie non Assicurate a INAIL e in nero NOTA BENE I MORTI IN ITINERE VENGONO AGGIORNATI OGNI DUE MESI MENTRE I MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO OGNI GIORNO MORTI TOTALI SUI LUOGHI DI LAVORO NELLE REGIONI E PROVINCE TRA QUESTI ANCHE I MORTI IN ITINERE E IN ALTRE SITUAZIONI LAVORATIVE la seconda voce in azzurro riguarda ESCLUSIVAMENTE i morti sui luoghi di lavoro. N.B i morti sono segnalati nelle Province e Regioni dove c’è stata la tragedia LOMBARDIA 173 totali 118 sui luoghi di lavoro Milano 14 (35 con itinere), Bergamo 9 Brescia 28 (43 con itinere) Como 6 Cremona 4 Lecco 4 Lodi 8 Mantova 7 Monza Brianza 14 Pavia 12 Sondrio 5 Varese5 CAMPANIA 130 totali 83 sui luoghi di lavoro Napoli 22 Avellino 11 Benevento 6 , Caserta 19 Salerno 24 VENETO 98 totali 63 luoghi di lavoro Venezia 9 Belluno 4 Padova 6 Rovigo 3 Treviso 11 Verona 13 Vicenza 13 EMILIA ROMAGNA 101 totali 65 sui luoghi di lavoro Bologna 19 Rimini 2 Ferrara 5 Forlì Cesena 5 Modena 9 Parma 7 Ravenna 2 Reggio Emilia 9 Piacenza 3 SICILIA 96 64 sui luoghi di lavoro Palermo 21 Agrigento 5 Caltanissetta 3 Catania 8 Enna Messina 10 Ragusa 5 Siracusa 2 Trapani‎ 8 TOSCANA 79 totali 52 sui luoghi di lavoro Firenze 10 Arezzo 2 Grosseto 5 Livorno 2, Lucca 6, Massa Carrara 1 Pisa 14 Pistoia 1 Siena 3 Prato 5LAZIO 115 totali 58 sui luoghi di lavoro Roma 17 Viterbo 11 Frosinone 11 Latina 13 Rieti 2 PIEMONTE 77 totali 48 sui luoghi di lavoro Torino 1 Alessandria 5 (+1 cantiere autostradale) Asti 3 Biella 1 Cuneo 7 Novara 3 Verbano-Cusio-Ossola 2 Vercelli 1PUGLIA 80 totali 52 sui luoghi di lavoro Bari 13 BAT 3 Brindisi 8 Foggia 3 Lecce 13 Taranto 5 TRENTINO ALTO ADIGE 49 totali 36 sui luoghi di lavoro Bolzano 16 Trento 19 ABRUZZO 39 totali 27 sui luoghi di lavoro L'Aquila 6 Chieti 10 Pescara 2 Teramo 6 SARDEGNA 47 totali 34 sui luoghi di lavoro Cagliari 8 Sud Sardegna 3 Nuoro 4 Oristano 4 Sassari 11MARCHE 45 totali 29 sui luoghi di lavoro Ancona 6 Macerata 10 Fermo 1 Pesaro-Urbino 6 Ascoli Piceno 6 CALABRIA 31 totali 22 sui luoghi di lavoro Catanzaro 4 Cosenza 9 Crotone 1 Reggio Calabria 4 Vibo Valentia 4FRIULI VENEZIA GIULIA 26 totali 17 sui luoghi di lavoro Pordenone 6 Triste 1 Udine 7Gorizia 2 LIGURIA 29 totali 16 sui luoghi di lavoro Genova 4 Imperia 2 La Spezia 3 Savona 1 UMBRIA 20 totali 13 sui luoghi di lavoro Perugia 11 Terni 2 BASILICATA 16 totali 12 sui luoghi di lavoro Potenza 9 Matera 3 Molise 11 totali 6 sui luoghi di lavoro Campobasso 4 Isernia 2 VALLE D’AOSTA 5 totali 4 sui luoghi di lavoro Nel 2024 DOVE SI MUORE DI PIU’ Il 32% sono ultrasessantenni. Gli stranieri sotto i 60 anni sui luoghi di lavoro sono il 35% Regioni Lombardia, Campania Veneto Emilia Romagna e Sicilia quelle con più morti 125 gli schiacciati dal trattore e alcuni altri mezzi agricoli nel 2023 sono stati 167 125 gli autotrasportatori 99 i morti di fatica o stress da superlavoro tra operai/e, bracciati, autotrasportatori, medici, infermieri ecc. con il caldo aumentano moltissimo come nel 2023 79 i morti per infortuni domestici, soprattutto anziani soli (e abbandonati socialmente) ma anche quelli che svolgono lavori pericolosi senza averne la preparazione Tantissime le donne che muoiono per infortuni, soprattutto in itinere e per fatica: per la fretta, per la fatica del doppio e triplo lavoro, in itinere muoiono percentualmente quasi quanto gli uomini 21 i boscaioli morti

Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"

Chiamatele pure morti bianche. Ma non è il bianco dell’innocenza- non è il bianco della purezza- non è il bianco candido di una nevicata in montagna- E’il bianco di un lenzuolo, di mille lenzuoli che ogni anno coprono sguardi fissi nel vuoto- occhi spalancati dal terrore- dalla consapevolezza che la vita sta scappando via. Un attimo eterno che toglie ogni speranza- l’attimo di una caduta da diversi metri- dell’esalazione che toglie l’aria nei polmoni- del trattore senza protezioni che sta schiacciando- dell’impatto sulla strada verso il lavoro- del frastuono dell’esplosione che lacera la carne- di una scarica elettrica che secca il cervello. E’ un bianco che copre le nostre coscienze- e il corpo martoriato di un lavoratore. E’ il bianco di un tramonto livido e nebbioso. di una vita che si spegne lontana dagli affetti. di lacrime e disperazione per chi rimane. Anche quest’anno oltre mille morti- vite coperte da un lenzuolo bianco. Bianco ipocrita che copre sangue rosso- e il nero sporco di una democrazia per pochi. Vite perse per pochi euro al mese- da chi è spesso solo moderno schiavo. Carlo Soricelli

Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier

Carlo Soricelli attività artistica

Carlo Soricelli Metalmeccanico in pensione. Pittore-scultore. Soricelli nasce a San Giorgio del Sannio in provincia di Benevento nel 1949, ed all'età di quattro anni si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. Nella tarda adolescenza Soricelli comincia a produrre i primi quadri in cui si nota un forte interesse per le problematiche legate all'ecologia ed una grande attrazione nei confronti della natura; lo si vede negli animali che ripropone spesso e negli alberi morenti che assumono sembianze umane. Fin d'allora l'arte di Soricelli è di denuncia nei confronti di una società che sta progredendo alle spese dell'equilibrio ambientale e della giustizia sociale. Nei primi anni Settanta i soggetti delle opere diventano soprattutto figure umane legate al mondo dell'emarginazione, accattoni, raccoglitori di cartone, handicappati, anziani, ma anche lavoratori ed operai che incontra ogni giorno sul posto di lavoro. Nelle sue tele ci scontriamo con visi stanchi ed abbruttiti, solcati dalla sofferenza e dalla solitudine, con corpi pesanti che non hanno niente del bello classico, cromatismi scuri di nero, marrone, blu, mai decorativi. Non c'è speranza, né si allude a qualche possibilità di riscatto, ma troviamo una costante messa in visione di tutto ciò che normalmente siamo portati ad evitare perché disturbante. Questa pittura, che giunge immediata ed essenziale, è spesso associata al filone dell'arte Naïve, quella di grandi come Ligabue, Covili, Ghizzardi. Infatti, a partire dall'84, Soricelli inizia ad esporre alla Rassegna di Arti Naïves ospitata presso il Museo Nazionale "Cesare Zavattini" di Luzzara a Reggio Emilia, dove riceve vari riconoscimenti tra cui il titolo di Maestro d'arte. All'inizio degli anni Ottanta l'artista bolognese realizza le prime opere di scultura, ulteriore ed efficace veicolo espressivo del suo messaggio; è del 1985 “Il Consumista”, scultura emblematica in cui una creatura umana mostruosa, vestita di ritagli di spot e slogan pubblicitari, sta divorando se stesso ed ancora, del 1989, Il Comunicatore, ironica e brutale visione Orwelliana. Già dai primi anni Ottanta Soricelli propone il tema degli angeli e lo elabora a suo modo; l'angelo è l'escluso, prima schiacciato e deformato, ora alleggerito da un paio d'ali che garantiscono una dignitosa speranza, non tanto con l'intento di avvicinare al sovrannaturale, ma al contrario per riportare l'esistenza ad un'unica dimensione Umana. Da vent’anni Soricelli sta lavorando a quella da lui definita Pittura Pranica, che consiste nella visualizzazione dell'energia comune a tutti gli esseri viventi allo scopo di produrre effetti terapeutici per mente e corpo dell’osservatore La prima opera pranica del 1996 Soricelli si ritrae nelle vesti di cavaliere pranico, è stata acquistata dal Museo Zavattini. Soricelli espone dal 1976 con circa una settantina di mostre, tra cui quelle al Palazzo Re Enzo di Bologna nel 1986, alla Festa Nazionale dell'Unità di Reggio Emilia con una personale insieme a Cesare Zavattini nel 1995 e presso Palazzo d'Accursio a Bologna nel 1996. Ha esposto con prestigiose mostre in Francia, Germania, Unione Sovietica, Grecia e Jugoslavia. E' presente in numerose collezioni pubbliche e private ed è presente in diversi musei. Da 15 anni ha aperto a Casa Trogoni di Granaglione, in provincia di Bologna, una casa museo delle sue opere, visitabile al pubblico su appuntamento. Una stanza è stata dedicata alla pittura pranica e qui nel silenzio chi vuole può gratuitamente sottoporsi all’esperimento di autoguarigione attraverso la visione delle opere praniche. Da qualche anno ha ripreso a creare opere che faceva già dagli anni ottanta con materiali di scarto della nostra società, trovati sulle strade come per esempio mozziconi di sigarette e copricerchioni, di fianco a bidoni della spazzatura, macerie di vecchie case ecc. Ha chiamato questo filone d’arte “Rifiutismo”. Nel 1997 ha pubblicato un libro dal titolo “Maruchèin”, con prefazione di Pupi Avati, in cui ha raccontato le sue esperienze di bambino meridionale emigrato al Nord negli anni Cinquanta. Nel 2001 ha pubblicato il suo secondo libro “Il Pitto” con prefazione di Maria Falcone. Il terzo “Pensieri liberi e sfusi”, il quarto “La classe operaia è andata all’inferno”, il quinto ”Terramare” e il sesto “Porta Collina, l’ultima battaglia dei Sanniti”. Il sesto Pensieri Liberi e Sfusi, il settimo un libro di poesie “Canti Aionici”. E' l'ideatore e curatore dell'Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sito http://cadutisullavoro.blogspot.it/ . Attivo dal 1° gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti tragicamente poche settimane prima. E' il primo osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro nato in Italia ed è formato solo da volontari diventando punto di riferimento nazionale per chi cerca notizie su queste tragedie.

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lunedì 30 novembre 2009

E' MORTO VICINO MINEO AGRICOLTORE DELLA PROVINCIA DI CATANIA. MUORE EDILE A MERCATO SAN SEVERINO DI SALERNO

Catania 30 novembre E' morto Vicino Mineo, Salvatore Capillo un agricoltore di 61 anni. Vicino e' morto in un incidente avvenuto mentre guidava un trattore nel suo appezzamento di terreno. Il mezzo, per cause ancora da accertare, si e' ribaltato piu' volte scaraventando l'uomo a notevole distanza. Sul posto sono intervenuti i carabinieri che hanno sequestrato il trattore.

Salerno E' morto un edile in un cantiere edile della frazione San Vincenzo di Mercato san Severino (Salerno). Un uomo e' rimasto schiacciato da una gru ed e' morto sul colpo. Sul posto i carabinieri del comando provinciale di Salerno.

lunedì 23 novembre 2009

SONO MORTI BRUNO CAVEZZANA, GIANLUCA MINICHINO, SALVATORE BIDELLO, MAURIZIO TON E GIANLUCA LERICE SONO LE VITTIME UN C130 IN VOLO DI ADDESTRAMENTO

BERGAMO E' MORTO MARIO BAIONI. MARIO è MORTO DOPO CHE La scala portatile sulla quale stava lavorando a Cassano d'Adda, venerdì 27 novembre, si è staccata improvvisamente dal soppalco in ferro a cui era appoggiata, facendolo cadere a terra da un’altezza di circa quattro metri. mARIO È morto sette ore dopo in ospedale MARIO aveva 73 anni, abitava a Fara d’Adda.


ISERNIA E’ morto Cristian Ricciardone, operaio di 35 anni. Cristian questo il nome della vittima, stava lavorando in un cantiere, nella zona dell'ospedale "Veneziale", per conto di una ditta di termoidraulica. Si trovava all'interno di una buca dove stava sistemando alcune tubature quando la terra è franata seppellendolo. Inutili i soccorsi. Il giovane è morto soffocato, con il torace schiacciato dal peso del terreno. La "buca" era profonda circa tre metri. I colleghi hanno cercato di aiutarlo, scavando a mani nude, ma non c'è stato nulla da fare. Ricciardone era molto conosciuto e ben voluto a Roccamandolfi. Aveva giocato nella squadra di calcio locale. Sulla dinamica dell'incidente indaga la Procura di Isernia che ha posto il cantiere sotto sequestro.

Pisa sono morti il maggiore pilota Bruno Cavezzana, 40 anni, di Trieste, il tenente pilota Gianluca Minichino, 28 anni, di Napoli, il tenente pilota Salvatore Bidello, 30 anni, di Sorrento (Napoli), il maresciallo Maurizio Ton, 44 anni, di Pisa e il maresciallo Gianluca Larice, 39 anni, di Treviso. Sono queste le vittime dell'aereo militare C130 caduto nei pressi dell'aeroporto Galileo Galilei di Pisa. A bordo c'erano i cinque militari della 46esima Brigata dell'Aeronautica in volo di addestramento.L'aereo militare caduto a Pisa, un C130 J, era decollato alla 14,10. Poco dopo lo schianto. A bordo c'erano 5 militari dell'aeronautica in volo di addestramento. L'aereo è caduto nei pressi di Pisa in una zona non abitata e non ci sono stati danni alle abitazioni. L'impatto è avvenuto immediatamente fuori la zona aeroportuale, il C130 della 46/a Brigata aerea di Pisa si è incendiato. E' precipitato dopo essersi rialzato dalla pista al termine di una manovra di addestramento chiamata "touch and go", che prevede un atterraggio e, di seguito, senza sosta, una "riattaccata", cioe' un nuovo innalzamento in volo, spiegano all'Aeronautica militare.
Dopo essersi rialzato da terra, l'aereo ha fatto una virata dopodiché si è inclinato sulla destra ed è precipitato. "E' ancora presto - ha spiegato Giorgio Mattia, responsabile comunicazione della 46/a Brigata Aerea - per ipotizzare qualsiasi causa". Sono 5 le vittime dello schianto del velivolo C130 dell'aeronautica militare precipitato a Pisa subito dopo il decollo, lo ha confermato il sindaco di Pisa, Marco Filippeschi. Tutti i membri della squadra appartenevano alla 46esima brigata aerea di Pisa ed erano in missione addestrativa. "Chi l'ha visto dall'aeroporto - ha spiegato Filippeschi - racconta che c'è stato una sorta di avvitamento. L'aereo non era vicino alla pista d'atterraggio, era abbastanza distante". Il C130 si è schiantato su una linea ferroviaria secondaria.

LATINA - È morto MASSIMO NARDONI un operaio di 35 anni. Massimo è morto dopo una settimana di agonia nell'ospedale Santa Maria Goretti a Latina caduto da un silos a Borgo Vodice. Massimo Nardoni di Terracina, il 18 novembre scorso era precipitato da un'altezza di circa 4 metri mentre scaricava un il contenuto del silos in un camion, in un'azienda agricola di Borgo Vodice. I sanitari del 118 lo avevano trasportato d'urgenza all'ospedale dove era stato ricoverato in prognosi riservata. Le sue condizioni si erano improvvisamente aggravate. Sull'incidente sul lavoro è già stata aperta un'inchiesta.

venerdì 20 novembre 2009

E' MORTO UN EDILE A LATINA. E' MORTO UN OPERAIO EDILE DI 44 ANNI A MORTARA DI PAVIA. E' MORTO ANTONIO MARCANDA AGRICOLTORE DI ARAGONA DI SIRACUSA

PAVIA 19 nov MUORE OPERAIO EDILE DI 44 ANNI- Stava lavorando su un'impalcatura di un cantiere di Mortara, in provincia di Pavia, quando e' scivolato facendo un volo di 9 metri. Per lui, un operaio di 44 anni, non c'e' stato niente da fare. Lo riferisce la segreteria regionale della Cgil precisando che in Lombardia sale cosi' a 58 il numero dei morti sul lavoro dall'inizio dell'anno, 20 solo negli ultimi tre mesi.Cambiano i nomi, le eta', le nazionalita', ma in prevalenza sono operai che muoiono per caduta dall'alto'', sottolinea Oriella Savoldi della Segreteria della Cgil Lombardia. ''E a volte - prosegue - bastano pochi metri a decidere della loro morte. Troppe perdite e troppo dolore per insopportabili negligenze negli obblighi previsti per la messa in sicurezza, come il piu' delle volte viene accertato.Eppure queste morti che si ripetono cosi' atrocemente per la medesima causa, indicano la direzione da perseguire: va potenziato lo sforzo di presidio e controllo. Si puo' fare e va fatto - conclude Oriella Savoldi - e in questa direzione vanno stanziate risorse. Non bastano le buone intenzioni e i tanti documenti che dettano comportamenti troppo spesso disattesi''.


Agrigento, 19 nov - E' MORTO Antonio Moncada Un agricoltore di 79 anni,, di Aragona, nell'agrigentino, e' morto nel pomeriggio in un incidente mentre maneggiava la sua motozappa. L'episodio si e' verificato nell'appezzamento di terreno dell'anziano, in contrada Cappalunga, dove l'uomo e' stato letteralmente maciullato dall'attrezzo da lavoro. Il suo corpo e' stato ritrovato da un amico che si era recato nella campagna dell'anziano. L'uomo ha immediatamente avvisato i carabinieri della locale Stazione, accorsi sul posto insieme al medico legale.

LATINA E' MORTO Roma E’ morto Bruno Pasqualucci, 63 anni, dipendente della Direzione Territoriale Produzione -RFI- di Roma alle soglie della pensione, è morto ieri sera dopo un mese di agonia, iniziata lo scorso 23 Ottobre quando era stato travolto da un carrello della manutenzione infrastrutture delle ferrovie di Roma, presso la stazione di Maccarese. Ne hanno dato notizia alcuni Rappresentanti per la Sicurezza dei Lavoratori del ex Compartimento Infrastrutture di Roma, in rappresentanza del "Comitato per la verità sulla morte del ferroviere Massimo Romano", altro ferroviere di Roma morto sul lavoro il 15 novembre 2006. "In tre anni a Roma abbiamo perduto sul lavoro tre nostri colleghi oltre a numerosi feriti gravi - dicono i rappresentanti dei lavoratori- In tutta Italia si moltiplicano i casi di ferrovieri morti sul lavoro, come è successo la scorsa settimana a Firenze Rifredi e come purtroppo è successo ad un mese di distanza dall'incidente al collega Pasqualucci di Roma". I rappresentanti puntano il dito contro la riduzione del personale nel settore Manutenzione Infrastrutture; "solo nel Compartimento di Roma dal 2007 ad oggi mancano più di 400 ferrovieri" -dicono- "e la dirigenza continua ad ignorare le denuncie fatte dai rappresentanti dei lavoratori circa le ricadute sulla sicurezza.


LATINA e' MORTO CRISTINAL BILEAGA OPERAIO ROMENO DI 44 ANNI-
Un incidente sul lavoro si è verificato ieri mattina intorno alle 11 a Latina. A perdere la vita un operaio romeno. Stava lavorando per conto di una ditta di costruzioni che aveva preso in affitto un capannone dismesso in via Capograssa, alle porte di Latina, per farne un deposito di materiali. Salito sul tetto di eternit - probabilmente per dare inizio allo smantellamento della copertura - un operaio romeno ha visto cedere la struttura sotto i suoi piedi cadendo a terra dopo un volo di circa sei metri. Insieme a lui un collega che ha chiamato i soccorsi, ma per Mristinal cittadino romeno di 41 anni con moglie e figli, non c'è stato nulla da fare: è morto sul colpo. Sulla vicenda la procura ha aperto un fascicolo mentre la polizia ha effettuato i primi rilievi e ascoltato l'unico testimone della tragedia per comprendere meglio la dinamica dell'incidente. Sotto sequestro il capannone, un mezzo pesante e l'attrezzatura che i due operai avevano portato sul posto di lavoro.

Torino e' morto PIETRO CUTRI' un operaio di 27 anni.PIETRO è morto a Torino schiacciato da un ascensore. Il GIOVANE lavorava per la ditta che aveva realizzato l’ascensore. Questa mattina stava eseguendo dei lavori di rifinitura al piano terra quando ad un certo punto – spiegano gli agenti della questura di Torino che sono intervenuti – la cabina si è messa in movimento, e il 27enne è rimasto incastrato tra questa e la struttura esterna.

mercoledì 18 novembre 2009

MUORE UMBERTO BIONDINI CADENDO CON LA SCAVATRICE IN UN LAGHETTO ARTIFICIALE A NARNI DI TERNI

PERUGIA E' MORTO GETTULLIO SANNIPOLI Un operaio eugubino di 54 anni. GETTULIO e' morto stamani investito da un autocarro davanti al cancello d'ingresso dello stabilimento delle Cementerie Barbetti, a Gubbio. Stando a quanto emerso dai primi accertamenti Getullio Sannipoli, operaio di una ditta esterna di manutenzione, intorno alle 07:45 stava per iniziare il turno di lavoro quando e' stato travolto dal camion condotto da un quarantacinquenne siciliano e trascinato per una trentina di metri fino al piazzale delle cementerie.

Terni 18 novembre E' MORTO UMBERTO BIONDINI di 62 anni.UMBERTO che lavorava con una ruspa in una cava nella zona di Narni e' caduto stamani con la macchina operatrice in un laghetto artificiale profondo alcuni metri. Sono ancora in corso le operazioni per il recupero del cadavere con l' intervento di sommozzatori dei vigili del fuoco provenienti da Roma.
La vittima, Umberto Biondini, lavorava alle dipendenze di una ditta di Narni Scalo. Nato ad Amelia e residente a Narni, stava effettuando uno sbancamento in un cava situata tra Ponte San Lorenzo di Narni e San Faustino.
Al centro della cava si e' formato un laghetto artificiale di modesta superficie ma profondo dai cinque ai sei metri. Poco dopo le dieci di stamani la ruspa con l' operaio, per cause in corso di accertamento - si pensa ad un cedimento del terreno - e' caduta nel laghetto e l'uomo e' stato schiacciato dal veicolo.
I suoi compagni di lavoro hanno subito dato l'allarme.
Sono intervenuti i carabinieri di Narni, i sanitari del 118,
personale dell' Ispettorato del lavoro ed anche i vigili del fuoco di Terni. Il recupero del cadavere e' particolarmente difficoltoso per la profondita' del laghetto.

martedì 17 novembre 2009

Muore agricoltore a Iesi di Ancona

Ancona 16 novembre E’ MORTO UN AGRICOLTORE di 71 anni schiacciato dal suo trattore, che si e' ribaltato nelle campagne tra Poggio San Marcello e Montecarotto, in Vallesina. L'incidente e' avvenuto nella tarda mattinata in localita' Frondigliosi. Sul luogo sono intervenuti i vigili del fuoco, i carabinieri e l'elicottero del 118, ma per l'agricoltore non c'e' stato nulla da fare.

DATI INAIL SUI MORTI SUL LAVORO

SONO MOLTO CONTENTO CHE L'INAIL CONFERMA I DATI CHE AVEVO SUI MORTI PER LAVORO CHE HO RICAVATO DALLE TABELLE EXCEL CREATE CON QUESTO BLOG. QUESTO CALO L'AVEVO GIA' SEGNALATO NEI PRIMI GIORNI DI LUGLIO. SE GUARDATE QUANTO SCRIVO IL 1 NOVEMBRE NOTERETE CHE IL CALO E' MOLTO PIU' ACCENTUATO, SFIORA ADDIRITTURA IL 20%. IN PARTE A CAUSA DELLA CRISI,MA ANCHE PER LA MAGGIORE SENSIBILITA' DA PARTE DI TUTTI.OCCORRE POI TENERE PRESENTE CHE CIRCA LA META' DELLE VITTIME NON MUORE SUI LUOGHI DI LAVORO MA NEL PERCORSO CASA-LAVORO, LAVORO-CASA. SI MUORE PER LE STRADE PER TURNI MASSACRANTI, PER ORARI DOVE SAREBBE OPPORTUNO DORMIRE, PER LUNGHI PERCORSI ECC..A MIO PARERE SAREBBE OPPORTUNO CHE SI FACESSE UNA CHIARA DISTINZIONE PER QUESTI MORTI DIMENTICATI DA TUTTI, PER POTER POI APPORTARE INTERVENTI MIRATI..I LAVORATORI MORTI SULLE STRADE SONO SEMPRE VITTIME SUL LAVORO, CHE MERITANO TUTTO IL RISPETTO E LE COPERTURE ASSICURATIVE E PREVIDENZIALI, MA SONO MORTI DIVERSE PER MODALITA' E CASISTICA RISPETTO AI LAVORATORI MORTI SUI LUOGHI DI LAVORO. AD OGGI 17 NOVEMBRE NELLE MIE TABELLE RISULTANO 484 MORTI PER INFORTUNI SUI LUOGHI DI LAVORO DALL'INIZIO DELL'ANNO. POI OVVIAMENTE OCCORRE AGGIUNGERCI I LAVORATORI MORTI PER LE STRADE, SOLO OGGI ABBIAMO NOTIZIE DI UNO SPAVENTOSO INCIDENTE CHE HA COINVOLTO, UCCIDENDOLI 3 OPERAI. MA DI QUESTI VITTIME NON SI PARLA MAI. COME NON SI PARLA DEGLI AGRICOLTORI E EDILI MERDIONALI E STRANIERI CHE RAPPRESENTANO IL 60% DELLE VITTIME SUL TOTALE...FORSE PERCHE' SI TRATTA SOLO DI AGRICOLTORI ANZIANI E LAVORATORI NON PADANI?

DA REPUBBLICA
Nei primi sei mesi del 2009 si registra un -10,6% rispetto al 2008
In testa c'è l'industria. Nel Nord Est la maggiore riduzione
Inail, Calano gli infortuni sul lavoro
il segno meno dipende della crisi

ROMA - Forte calo di infortuni e morti sul lavoro nei primi sei mesi del 2009: rispettivamente -10,6% e -12,2%. I dati diffusi dall'Inail, però, hanno una spiegazione non legata al miglioramento delle condizioni di sicurezza. Il segno meno, infatti, dipende anche dalla crisi. Una quota tra i 5 e i 6 punti percentali del calo, spiega l'Inail, è infatti da attribuire alla componente "accidentale" rappresentata dalla contingente congiunta economica.

Nei primi sei mesi dell'anno gli infortuni sul lavoro sono stati 397.980 contro i 444.958 dello stesso periodo del 2008. I morti sono invece stati 490 rispetto ai 558 dello stesso periodo dell'anno precedente.

Il primo semestre dell'anno, infatti, è stato un periodo particolarmente negativo per l'economia italiana sia sul versante dell'occupazione (diminuita dello 0,9% nel primo trimestre e dell'1,6% nel secondo) sia su quello della produzione industriale calata di oltre il 20%. "Se a questo si aggiunge - spiega l'Inail - il massiccio ricorso alla cassa integrazione appare chiaro come al sostenuto calo della quantità di lavoro effettuata corrisponda, ovviamente, una considerevole flessione delle esposizioni al rischio di infortunio".

La tipologia. La flessione è stata più contenuta per gli infortuni sul percorso tra casa e lavoro e viceversa con un -5,8% per il complesso degli incidenti e un -9,2% dei casi mortali rispetto a quelli registrati "in occasione di lavoro" (-11,1% nel complesso e -13,1% i casi mortali). Tra questi ultimi c'è stata una riduzione dei morti sulla strada (-20,5%).

I settori. Il calo degli infortuni ha interessato soprattutto l'industria (-21,5% gli incidenti nel complesso e -18,7% i casi mortali) con un picco nel comparto metalmeccanico colpito dalla crisi economica (-27,3% gli infortuni, -20% i casi mortali). Le costruzioni hanno segnato una riduzione degli infortuni del 15,8% e una diminuzione più modesta dei casi mortali (-3,9%). L'agricoltura fa registrare un calo degli infortuni complessivo del 2,2% e una riduzione del 6,8% dei casi mortali mentre per i servizi la diminuzione è stata rispettivamente del 2,2% e del 5,1%

Il territorio. E' stato il Nord Est ad avere il miglior risultato in termini di riduzione degli incidenti (-14,3% gli infortuni nel complesso, -20,9% i casi mortali). Calo anche nel Nord Ovest (-9,1% gli incidenti nel complesso, -19,5% i casi mortali). In controtendenza è il Centro con un calo degli incidenti nel complesso (-9,2%) ma un aumento dei casi mortali (+9,2%). Nel Mezzogiorno si è avuto un calo degli infortuni del 7,9% e una riduzione di quelli mortali dell'11,5%.

Uomini e donne. Il miglioramento ha favorito soprattutto la componente maschile (-13,9%) e in misura molto più contenuta quella femminile (-2,15); mentre la riduzione dei casi mortali è stato molto sostenuta per entrambi i sessi: -18,2% per le donne e -11,7% per gli uomini.

lunedì 16 novembre 2009

E' MORTO MARCO POLESE A FOGGIA. A SIRACUSA E' MORTO ANDRIS DICIS MARINAIO LETTONE DI 23 ANNI. E' MORTO COLPITO DA UN RAMO ENRICO RIMOLDI NEL COMASCO

FOGGIA 16 NOVEMBRE e' morto Marco Palese un agricoltore di 70 anni, Marco è morto schiacciato dal trattore mentre tornava a casa dopo aver lavorato nel suo podere a Bovino. A dare l'allarme i familiari che ieri sera non hanno visto rincasare l'anziano agricoltore. Stando ad una prima ricostruzione dell'accaduto, il trattore, guidato dall'uomo, a causa di una manovra accidentale effettuata dallo stesso, si è ribaltato. Il 70enne è finito sotto il mezzo agricolo, morendo sul colpo. Sul posto, oltre ai carabinieri, sono intervenuti i vigili del fuoco, che con un'autogrù hanno rimosso il trattore per recuperare il corpo dell'anziano agricoltore.

ANDRIS DICIS MARINAIO LETTONE A SIRACUSASIRACUSA –E’ MORTO ANDRIS DICIS un marittimo lettone di 23 anni. Andris è morto in un incidente - le circostanze del quale non sono ancora note - verificatosi a bordo di una nave impegnata in operazioni di carico ad uno dei pontili della raffineria Isab Nord nel polo petrolchimico di Siracusa.Vani sono risultati i tentativi di rianimare il marittimo, imbarcato sulla nave "Vex Ford" dove si è verificato l'incidente: condotto al Pronto soccorso dell'ospedale "Umberto I" di Siracusa vi è giunto cadavere. Sul posto - la nave era all'accosto 25 del pontile liquidi di Isab Nord - oltre alla polizia si è portato il magistrato per un sopralluogo.


Como E’ MORTO Enrico Rimoldi dopo essere stato colpito alla testa dal ramo di un albero che stava tagliando. L'incidente è avvenuto nel terreno di proprietà di una donna alla quale il sindaco del paese aveva ordinato di abbattere alcune piante perché pericolanti. Il lavoro era stato affidato a Rimoldi, esperto in interventi del genere. L'uomo stava tagliando un albero con la sega elettrica quando la pianta è caduta su un'altra a fianco, staccando di netto un pesante ramo, che gli è caduto addosso. Rimoldi è stato colpito alla testa ed è morto sul colpo. Alla tragedia hanno assistito la moglie e il figlio della vittima. La procura di Como ha aperto un'inchiesta e disposto l'autopsia

E' MORTO A TERMOLI MARTIN GUBKA UN AUTOTRASPORATATORE SLOVACCO DI 32 ANNI

Termoli 14 novembre E' MORTO Martin Gubka, autotrasportatore slovacco di 32 anni,Martin è morto intrappolato nell’abitacolo del suo camion precipitato da un viadotto autostradale a Termoli.

sabato 14 novembre 2009

PREVISIONI DEL TEMPO NEL LUNGO PERIODO

NEL SITO SEGNALATO QUI SOTTO CI SONO LE PREVISIONI DEL TEMPO NEL LUNGO PERIODO CHE CREDO SIANO UTILI AGLI AGRICOLTORI E AGLI EDILI PER PROGRAMMARE I LAVORI, RICORDANDO CHE LA MAGGIORANZA DEI LAVORATORI MORTI PER INFORTUNI SUL LAVORO SONO PRINCIPALMENTE IN QUESTE DUE CATEGORIE QUANDO ESEGUONO I LAVORI ALL'APERTO
http://stagionalimeteo.altervista.org/

SONO MORTI Marcello Gabana e Simone Detomi le due vittime dell'incidente aereo di questo pomeriggio a Varese.L'elicottero sul quale si trovavano era in volo da Verbania a Calcinato, quando e' precipitato nelle acque del Lago di Varese. Entrambi sono deceduti nell'impatto. Marcello Gabana, 65 enne, industriale bresciano di Calcinato, era presidente della Acqua Paradiso Monza. Gabana guidava la societa' di pallavolo dal 2002, dopo avere sponsorizzato per anni il club, che quest'anno si era trasferito dalla storica sede di Montichiari a Monza.

venerdì 13 novembre 2009

E' MORTO BENVENUTO MAGAROTTO AGRICOLTORE .E' MORTO FERNANDO MODELLI UN AGRICOLTORE IN PROVINCIA DI MODENA. E' MORTO UN AGRICOLTORE AD AUNA DI BOLZANO

E' MORTO UN AGRICOLTORE AD AUNA. Un agricoltore ha perso la vita in un incidente con il suo trattore ad Auna di sopra, sul Renon.

MODENA 23 NOVEMBRE E' MORTO FERNANDO MONELLI UN AGRICOLTORE DI 63 ANNI. IN PROVINCIA DI MODENA Fernando, stava lavorando sulla pressa, collegata al trattore, che serve per comprimere le rotoballe di fieno. Il macchinario era acceso, l’uomo – che stava lavorando nell’azienda agricola del fratello – probabilmente stava facendo manutenzione, ma si è avvicinato troppo agli ingranaggi ed stato trascinato all’interno. Il contadino è morto sul colpo, schiacciato da due rulli, gli operatori del 118 hanno solo potuto constatare il decesso. L’incidente è avvenuto a Staggia di San Prospero, in via Canaletto 76, sul posto i vigili del fuoco per liberare il cadavere, oltre a carabinieri e medicina del lavoro per i rilievi di legge. Fernando Monelli lascia la moglie e due figli grandi.

E' MORTO BENVENUTO MAGAROTTO AGRICOLTORE DI 65 ANNI. Benvenuto è stato travolto e schiacciato da una rotoballa, mentre scaricava un rimorchio in un’azienda di Campogalliano. Anche in questo caso il decesso era avvenuto sul colpo.

DALL'INIZIO DELL'ANNO SOLO IN PROVINCIA DI VERONA CI SONO STATI OTTO MORTI IN AGRICOLTURA E TUTTI TRANNE UNO SCHIACCIATI DAL TRATTORE

Processo breve

QUESTO BLOG VISITATISSIMO, CON PUNTE DI CENTINAIA DI VISITATORI AL GIORNO, L'HO VOLUTO CREARE DOPO LA TRAGEDIA DELLA THYSSEN DI TORINO, QUELLA TERRIBILE VICENDA HA LASCIATO NEL CORPO E NELL'ANIMA DI MOLTISSIMI LAVORATORI LA CONSAPEVOLEZZA CHE BISOGNA SEMPRE ESSERE VIGILI. CHE OCCORRE COMBATTERE CON FORZA TUTTI QUELLI CHE VOGLIONO LIMITARE LA DEMOCRAZIA NEI LUOGHI DI LAVORO E CON LA SPERANZA CHE CHI COMMETTE CRIMINI TANTO ATROCI COME QUELLI CONTRO INERMI LAVORATORI, CHE IN TEMPI DI CRISI NON SI POSSONO DIFENDERE DAGLI ABUSI,PAGHINO DURAMENTE PER QUELLO CHE HANNO FATTO. SENTIAMO DALLE TELEVISIONI E LEGGIAMO NEI GIORNALI NON ALLINEATI, CHE LA PROPOSTE DI LEGGE "PROCESSI BREVI" CHE IL CENTRODESTRA HA PORTATO IN PARLAMENTO, ANNULLERA' ANCHE IL PROCESSO CONTRO I DIRIGENTI DELLA THYSSEN RESPONSABILI DELLA MORTE DEI SETTE OPERAI BRUCIATI VIVI A TORINO......PERCHE' SARA' IMPOSSIBILE PORTARLO A CONCLUSIONE IN SOLI 6 ANNI. E TUTTO PER SALVARE UNA SOLA PERSONA DAI PROCESSI A SUO CARICO. SONO INDIGNATO

martedì 10 novembre 2009

MUORE OPERAIO A MILANO PER UN CROLLO DI UN MURO

E' MORTO UN OPERAIO EGIZIANO A MILANO PER UN CROLLO DI UN MURO. Un operaio e' morto questa mattina per il crollo di un muro al decimo piano del palazzo delle Generali. Lo hanno reso noto i vigili del fuoco che sono intervenuti sul posto. E' stata aperta un'indagine. Sul posto anche la polizia.

E' MORTO MASSIMO VINCENZI Un imprenditore di 44 anni. Massimo è morto a Pescantina (Verona) rimanendo schiacciato da una pila di lastre di marmo. Vicenzi, residente a Mori (Trento), era il proprietario della Lapidea srl, azienda che aveva preso in affitto dalla Quercia Graniti, l’area dove è avvenuto l’incidente. L’uomo stava lavorando con una macchina monolama, quando, per cause in fase di accertamento, è rimasto schiacciato da una pila di lastre di marmo. Nessuno avrebbe assistito all’incidente. Il cadavere è stato scoperto dai tre dipendenti della ditta, al rientro dalla pausa-pranzo. Sul posto, oltre ai sanitari del 118, sono intervenuti i Vigili del Fuoco, i carabinieri di Pescantina ed i tecnici dello Spisal dell’Ulss 22, che dovranno accertare la dinamica della tragedia.

lunedì 9 novembre 2009

muore Rida Abao Ibrahim pescatore egiziano di 29 anni a Ancona dopo essere rimasto impigliato in una rete

Ancona, 9 novembre E' morto Rida Abao Ibrahim un pescatore egiziano dopo essere rimasto impigliato in una rete. Tragedia questa mattina, alle 5, nella zona Mandracchio del porto. Un pescatore egiziano di 29 anni e' deceduto mentre era impegnato a tirare le reti sul peschereccio. Stando ad una prima ricostruzione della tragedia, l'uomo sarebbe rimasto impigliato nella rete e quindi arrotolato con essa dal cilindro meccanico che si trova sulla poppa dell'imbarcazione. Immediata la telefonata al 118 e l'arrivo sul posto di un'ambulanza della Croce Rossa insieme all'automedica. Il personale sanitario e medico ha quindi provveduto a rianimare l'uomo, nel frattempo districato in parte dai colleghi pescatori. Un'operazione di rianimazione protrattasi a lungo ma che purtroppo non e' servito per strappare l'uomo alla morte. La frattura al cranio che aveva riportato gli e' stata letale. Sul posto e' intervenuta quindi la Capitaneria di porto. Gli accertamenti sono ancora in corso.

. . E' MORTO SANTO LO BIANCO A CALTANISETTA. E' MORTO FRANCESCO RIZZO OPERAIO DI 46 ANNI A MILANO. MUORE CARLO SCHIAVON DOPO INTOSSICAZIONE CON ACIDI

Caltanisetta 5 novembre E' morto Santo Lo Bianco, 66 anni, l'operaio nisseno che il 21 ottobre scorso e' caduto dal tetto di una villetta. Santo era precipitato mentre stava effettuando un intervento di ristrutturazione. Lo Bianco tre settimane fa era stato trasportato in gravi condizioni all'ospedale Sant'Elia di Caltanissetta, a causa dell'emorragia cerebrale provocata dall'impatto sul pavimento e della lesione dell'aorta. A prestargli i primi soccorsi era stato un altro operaio.

E' morto FRANCESCO RIZZO OPERAIO DI 46 ANNI.Francesco era andato sul tetto dopo che ha smesso di piovere ed è morto presumibilmente tra le 12 e le 13.30, dopo una caduta da una decina di metri. Francesco è stato trafitto dalle grate della cinta sottostante ed è spirato in pochi istanti.
L’episodio, che riporta drammaticamente l’attenzione al tema della sicurezza nei cantieri, è avvenuto in un condominio di recente costruzione in via delle Orchidee 2, a Parabiago. Durante la mattinata, Rizzo, dipendente di una ditta edile, insieme a un collega di un’impresa di termoidraulica, stava terminando alcuni lavori in un appartamento. Il muratore era stata avvisato dall’agenzia immobiliare di una perdita dal tetto, che andava presto sistemata vista la pioggia caduta fino a ieri mattina. Intorno alle 12, il cielo ha cominciato ad aprirsi e così il lavoratore ha deciso di salire sul tetto. «Avevo finito il mio lavoro e stavo andando a mangiare - racconta il collega idraulico, ancora sgomento per l’accaduto - e lui ha voluto fermarsi un attimo proprio perché, avendo smesso di piovere, avrebbe potuto sistemare il problema alle tegole. Poi sono uscito e non l’ho più visto. Quando sono tornato e ho visto ambulanze e carabinieri ho capito che gli era successo qualcosa».
Il personale dell’ambulanza accorsa sul posto non ha potuto fare altro che constatare il decesso. Sul posto sono poi accorsi i carabinieri della caserma locale, che hanno bloccato l’area all’accesso dei curiosi, gli addetti dell’Asl e il magistrato. L’ipotesi più probabile è che l’operaio sia scivolato sul tetto ancora umido. Spetterà a chi sta svolgendo le indagini capire se ci siano state delle negligenze sotto l’aspetto della normativa sulla sicurezza nei posti di lavoro. L’unica cosa certa è che non vi era alcuna impalcatura sul posto.
L’uomo abitava della vicina Nerviano, era sposato ed era originario di Tropea, in Calabria, dove abita la figlia avuta da un precedente matrimonio.

E' morto Carlo Schiavon, imprenditore di 43 anni. Carlo è morto all’ospedale di Padova dov’era ricoverato da venerdì scorso in rianimazione in seguito ad un’intossicazione da acidi dovuta alla verniciatura di una cisterna nell’azienda di sua proprietà.

venerdì 6 novembre 2009

E MORTO DOMENICO RICCO DI 27 ANNI INVESTITO DA UN TRENO A FIRENZE

UN ALTRO MERDIONALE CHE MUORE NEL CENTRO-NORD

Firenze E' morto Domenico Ricco operaio di 27 anni .Incidente mortale sul lavoro ieri notte a Firenze. Domenico addetto della Rete Ferroviaria Italiana, è stato investito da un treno in corsa mentre stava lavorando a un binario nella zona di Rifredi, a Firenze. Secondo le prime ricostruzioni, il giovane, originario di Barletta, era all'opera con altri due colleghi per riparare un guasto a un deviatoio di una rotaia. A un certo punto i tre hanno sospeso i lavori perché stava sopraggiungendo un treno merci. Ricco, tuttavia, non si sarebbe accorto che un treno passeggeri stava transitando sul binario vicino, e sarebbe stato travolto.
I sindacati regionali di Cgil, Cisl e Uil hanno espresso "solidarietà" ai lavoratori e "cordoglio" per la famiglia della vittima. All'unanimità hanno chiesto alle autorità giudiziarie di fare presto luce sul caso, così da individuare le cause e prendere i provvedimenti necessari "affinché non si ripetano tali tragedie'".
"Basta con questo stillicidio - ha affermato Riccardo Nencini, presidente del Consiglio regionale della Toscana - Non è più tollerabile. Occorre fissare regole e strumenti efficaci per interrompere una catena assurda e inaccettabile". La procura ha aperto un'inchiesta, disponendo un'autopsia sul corpo del 27enne.

Brianza. Altra morte causata da un incidente sul lavoro in Brianza. Dopo cinque giorni di agonia, Roberto Colecchia si è spento nel reparto di Neuro-rianimazione dell'Ospedale San Gerardo di Monza Roberto Colecchia. L'uomo era stato vittima di un grave incidente avvenuto la scorsa settimana alla vetreria Fratelli Paleari di Brugherio. Colecchia, 35 anni, residente a Concorezzo, era rimasto schiacciato tra una lastra di vetro e un macchinario sul quale stava lavorando. Sulle dinamiche dell'incidente stanno indagando la Asl di Milano 3 e la Procura di Monza.

I precedenti a Firenze. Con la morte di Domenico Ricco, sono diventati tre gli incidenti mortali sul lavoro avvenuti in poco più di un anno sui binari di Firenze e provincia. Il 2 ottobre del 2008, in un cantiere ferroviario a Castello, un carrello investì una squadra di operai, causando la morte di un dipendente di Rfi, Alessandro Marrai, 50 anni di Prato, e il ferimento di altri due: uno riportò l'amputazione di un piede.
Il 18 luglio del 2009, un addetto alle pulizie, dipendente di una ditta esterna, Alessio Maccanti, 44 anni, nato in Svizzera ma residente in provincia di Firenze, morì alla stazione ferroviaria di Campo di Marte a Firenze, dopo essere stato colpito da un Eurostar.

mercoledì 4 novembre 2009

E' MORTO ROBERTO COLECCHIA A MONZA. E' MORTO PIETRO RUSPONI A CALTANISETTA

03-Monza E’ morto Roberto Colecchia di 35 anni. Roberto è morto dopo sei giorni di agonia in ospedale dopo essere stato investito da un'enorme lastra di vetro all'interno dell'azienda in cui lavorava.

3 novembre Caltanisetta E’ morto Pietro Rusponi idraulico di 35. Pietro è rimasto folgorato da una scarica elettrica mentre controllava un'autoclave all'interno di un edificio

Al 31 ottobre ci sono stati 455 morti per infortuni sui luoghi di lavoro. Muoiono soprattutto agricoltori ed edili meridionali e stranieri

STRAGI DI AGRICOLTORI E EDILI MERIDIONALI O STRANIERI,ANCHE NEI CANTIERI DEL NORD
Dall’inizio dell’anno al 31 ottobre ci sono stati 455 morti per infortuni sui luoghi di lavoro contro i 552 dello stesso periodo dell’anno scorso. Assistiamo quindi ad un calo del 17,5%. In parte dovuto alla crisi economica, che ha ridotto significativamente l’attività lavorativa, soprattutto nelle fabbriche e in edilizia, che registra però il 27% delle vittime. Ma la categoria con più vittime in assoluto risulta, come l’anno scorso l’agricoltura che ha da sola il 29% dei morti. Come vedete, da sole, queste categoria hanno il 56% delle vittime per infortuni sul lavoro. Aiutatemi a sensibilizzare queste categorie visto che nessuno se ne occupa. I media parlano dei morti per infortuni sul lavoro solo per fare sensazionalismo quando ci sono dei casi di morti multiple o particolari. Dei poveri agricoltori che muoiono quasi tutti schiacciati dal trattore e degli edili stranieri e meridionali non ne parlano mai….Sono “umani” di serie B.

lunedì 2 novembre 2009

IL PRECARIATO UCCIDE LAVORATORI CHE NON SI POSSONO DIFENDERE

CATENA DI SAN PRECARIO
IL LAVORO PRECARIO UCCIDE FIRMA ANCHE TU SU FACEBOOK IL MIO APPELLO PER L'ABOLIZIONE DEL LAVORO PRECARIO. CARLO SORICELLLI


NO AL LAVORO PRECARIO. PROPONIAMO UNA LEGGE PER L'ABOLIZIONE DI TUTTI I LAVORI PRECARI. UCCIDIAMO IL PRECARIATO

DOPO L'INTERVENTO DI TREMONTI E BERLUSCONI ANCHE IL CENTRODESTRA VUOLE IL "POSTO FISSO". METTIAMOLI ALLA PROVA PER VERIFICARE CHE NON SIA LA SOLITA PROPAGANDA IN VISTA DELLE ELEZIONI DI QUESTA PRIMAVERA. Proponiamo un progetto di legge per l'abolizione di tutti i lavori precari, una prova di tre mesi per tutti i lavoratori per poi essere assunti con contratto a tempo indeterminato, probabilmente ci sarà qualche disoccupato in più, ma verrano stabilizzate le vite di milioni di precari.

Una poesia in memoria dei sette lavoratori della Thyssenkrupp
morti nel 2007 a Torino scritta due giorni questa tragedia

Il cuore rimasto in Fabbrica
anche adesso che ho raggiunto la pensione
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre più lontano
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
La classe operaia non è più centrale
e il paradiso è diventato inferno
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato
di operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane
Operai sfruttati come non è successo mai
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica
e tutte le fabbriche d'Italia
Anche il nostro bravo Presidente
urla instancabile le morti sul lavoro
ma anche le sue sono urla impotenti
Addio Compagni di fatica, di sogni e d'ideali
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.

Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2

via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al

https://youtu.be/9cJbdjQQ7YQhttps://www.raiplay.it/video/2022/05/Via-Delle-Storie-Carlo-Soricelli-l-artista-delle-morti-infinite-sul-lavoro-0cd0bfa2-df0a-4fbc-b70a-3bdba7d7ca51.html

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro

Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli

1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati

2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza

3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica

4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere

5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro

6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)

7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi

8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni

9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.

10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.

11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.

12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori

13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.

14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.

15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.

16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.

L'Osservatorio a Storie Vere di RAI 1

Quando il lavoro uccide?