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morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre
Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"
Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier
Soricelli
Carlo Soricelli attività artistica
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martedì 17 novembre 2009
DATI INAIL SUI MORTI SUL LAVORO
DA REPUBBLICA
Nei primi sei mesi del 2009 si registra un -10,6% rispetto al 2008
In testa c'è l'industria. Nel Nord Est la maggiore riduzione
Inail, Calano gli infortuni sul lavoro
il segno meno dipende della crisi
ROMA - Forte calo di infortuni e morti sul lavoro nei primi sei mesi del 2009: rispettivamente -10,6% e -12,2%. I dati diffusi dall'Inail, però, hanno una spiegazione non legata al miglioramento delle condizioni di sicurezza. Il segno meno, infatti, dipende anche dalla crisi. Una quota tra i 5 e i 6 punti percentali del calo, spiega l'Inail, è infatti da attribuire alla componente "accidentale" rappresentata dalla contingente congiunta economica.
Nei primi sei mesi dell'anno gli infortuni sul lavoro sono stati 397.980 contro i 444.958 dello stesso periodo del 2008. I morti sono invece stati 490 rispetto ai 558 dello stesso periodo dell'anno precedente.
Il primo semestre dell'anno, infatti, è stato un periodo particolarmente negativo per l'economia italiana sia sul versante dell'occupazione (diminuita dello 0,9% nel primo trimestre e dell'1,6% nel secondo) sia su quello della produzione industriale calata di oltre il 20%. "Se a questo si aggiunge - spiega l'Inail - il massiccio ricorso alla cassa integrazione appare chiaro come al sostenuto calo della quantità di lavoro effettuata corrisponda, ovviamente, una considerevole flessione delle esposizioni al rischio di infortunio".
La tipologia. La flessione è stata più contenuta per gli infortuni sul percorso tra casa e lavoro e viceversa con un -5,8% per il complesso degli incidenti e un -9,2% dei casi mortali rispetto a quelli registrati "in occasione di lavoro" (-11,1% nel complesso e -13,1% i casi mortali). Tra questi ultimi c'è stata una riduzione dei morti sulla strada (-20,5%).
I settori. Il calo degli infortuni ha interessato soprattutto l'industria (-21,5% gli incidenti nel complesso e -18,7% i casi mortali) con un picco nel comparto metalmeccanico colpito dalla crisi economica (-27,3% gli infortuni, -20% i casi mortali). Le costruzioni hanno segnato una riduzione degli infortuni del 15,8% e una diminuzione più modesta dei casi mortali (-3,9%). L'agricoltura fa registrare un calo degli infortuni complessivo del 2,2% e una riduzione del 6,8% dei casi mortali mentre per i servizi la diminuzione è stata rispettivamente del 2,2% e del 5,1%
Il territorio. E' stato il Nord Est ad avere il miglior risultato in termini di riduzione degli incidenti (-14,3% gli infortuni nel complesso, -20,9% i casi mortali). Calo anche nel Nord Ovest (-9,1% gli incidenti nel complesso, -19,5% i casi mortali). In controtendenza è il Centro con un calo degli incidenti nel complesso (-9,2%) ma un aumento dei casi mortali (+9,2%). Nel Mezzogiorno si è avuto un calo degli infortuni del 7,9% e una riduzione di quelli mortali dell'11,5%.
Uomini e donne. Il miglioramento ha favorito soprattutto la componente maschile (-13,9%) e in misura molto più contenuta quella femminile (-2,15); mentre la riduzione dei casi mortali è stato molto sostenuta per entrambi i sessi: -18,2% per le donne e -11,7% per gli uomini.
Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2
via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli
1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati
2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza
3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica
4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere
5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro
6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)
7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi
8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni
9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.
10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.
11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.
12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori
13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.
14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.
15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.
16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.
I dati da voi forniti sono rincuoranti, anche se ancora molto alti. speriamo di riuscire a fornire dati migliori sempre più frequentemente in modo tale da poter affermare almeno in parte la cosiddetta "sicurezza sul lavoro".
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