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morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre
Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"
Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier
Soricelli
Carlo Soricelli attività artistica
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- Rifiutismo corrente pittorica di Soricelli
- Opere nello studio bunker di Casalecchio di Reno
- Opere di pittura e scultura
- Opere del museo di Casa Trogoni di Granaglione
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- Alcune poesie
domenica 25 luglio 2010
Tantissimo morti anche in queste ultime 48 ore.Sono morti A. Pisano. R. M. Wilczynski..f. Sandonato. A. Dulcetta. E. Russo e Danoele Vianello
E’ morto Ernesto Russo un autotrasportatore di 38 anni Ernesto è morto in un incidente sul lavoro accaduto a Cittanova in cui è rimasto anche ferito, in modo non grave, un meccanico. Secondo i carabinieri l'incidente è accaduto mentre Russo, insieme al meccanico, stava eseguendo lavori sul suo camion. La cabina del mezzo, che era stata sollevata per consentire la riparazione, ha ceduto, a causa di un guasto, schiacciando Russo e ferendo il meccanico.
Agrigento E’ morto Andrea Dulcetta di 60 anni. Andrea è morto dopo 9 giorni di coma all’ospedale Villa Sofia di Palermo dove era stato trasferito dopo un incidente sul lavoro. Dulcetta, operaio-manutentore alla ditta “Al.Pa. srl” che opera a Favara, in contrada Ramalia, trasformando oli vegetali in energia elettrica, il 13 luglio, mentre stava per salire una scala all’interno del cantiere per eseguire dei lavori, sembrerebbe aver perso l’equilibrio, probabilmente per un mancamento. E’ precipitato sul terreno dopo un volo di circa due metri e mezzo, riportando un vasto trauma cranico. Dopo un primo ricovero all’ospedale di Agrigento, Dulcetta è stato trasferito a Palermo dove è spirato ieri sera.
Rovigo E’ morto Silvio Daniel precipitando dalla sommità di un pagliaio nella sua azienda agricola a Trecenta. Stava lavorando nel proprio fondo, affittato all’interno della tenuta Spalletti, assieme a un suo dipendente. Erano circa le 11, ieri, quando Daniel ha chiesto al suo collaboratore di issarlo con la pala di un escavatore sopra una pila di rotoballe, per poter coprire la paglia con un telo e proteggerla in caso di maltempo. Purtroppo un costone del mucchio ha ceduto e l’imprenditore, dopo un volo di circa sette metri, è caduto a terra sbattendo violentemente la testa. L’operaio ha immediatamente allertato i soccorsi, ma gli operatori del Suem 118, giunti subito dall’ospedale San Luca di Trecenta, non hanno potuto far altro che constatarne la morte sul colpo per lo sfondamento della scatola cranica. Sul luogo dell’incidente sono arrivati anche i carabinieri della locale stazione, assieme ai tecnici dello Spisal e della direzione provinciale del lavoro di Rovigo. La salma è stata trasportata al nosocomio di Trecenta, dove resta a disposizione dell’autorità giudiziaria per eventuali esami, anche se al momento sembrano da escludere coinvolgimenti e responsabilità di terzi nella tragedia.
Isernia E’ morto Nicola Pietrangelo. Nicola stava effettuando lavori nelò cimitero cittadino e morto poco dopo al "Neuromed" di Pozzilli. Nicola Pietrangelo stava effettuando venerdì scorso i lavori in una cappella insieme ad altri operai di una ditta locale. I colleghi lo hanno trovato riverso a terra, privo di conoscenza. Prima trasportato in ambulanza all'ospedale di Isernia, è stato poi trasferito al Neuromed, dove è arrivato in condizioni disperate, con grave trauma cranico ed emorragia cerebrale. I carabinieri, che hanno effettuato i rilievi, parlano di "sospetto caso di incidente sul lavoro". La Procura, valutando gli atti, ha ritenuto necessario l'esame autoptico - che sarà eseguito nelle prossime ore - per chiarire se Pietrangelo, colto da malore, sia caduto battendo la testa, oppure se abbia avuto un incidente mentre svolgeva le mansioni per cui era stato assunto dalla ditta edile. Al momento non sono stati assunti provvedimenti nei confronti del titolare dell'impresa, la cui posizione è comunque al vaglio degli inquirenti
Benevento E' morto Antonio Pisano all'ospedale 'Rummo' di Benevento. Antonio agricoltore di 52 anni di San Leucio del Sannio colpito violentemente alla testa lo scorso 9 luglio. Pisano è stato ritrovato intorno alle 13 in contrada San Marcello, all'interno di una baracca in legno, nel proprio fondo agricolo con gravi ferite alla testa. Soccorso e trasportato all'Ospedale Rummo di Benevento, era stato giudicato guaribile con prognosi riservata. Scattate subito partite le indagini da parte dei carabinieri del Reparto Operativo e di quelli della Compagnia di Montesarchio, si sono strette intorno a un rumeno, identificato e denunciato e che viene attivamente ricercato.
Aosta, 23 lug. E’ morto Rafal Mieczyslavv Wilczynski, autotrasportatore di 30 anni, di cittadinanza polacca. Rafal e' morto dopo essere stato investito da una Maserati mentre stava attraversando la ss26 ad Aosta, probabilmente dopo essere sceso dal camion per mangiare. L'incidente e' avvenuto verso le 21.45 di ieri. L'autotrasportare stava tornando al suo mezzo che aveva parcheggiato nella carreggiata opposta quando e' sopraggiunta l'auto. L'uomo e' finito sul parabrezza della Maserati ed e' stato scaraventato ad alcuni metri di distanza.I soccorsi sono stati immediati ma per il camionista non c'e' stato nulla da fare. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco, gli agenti della Polizia stradale e i Carabinieri che stanno ricostruendo la dinamica dell'incidente.
Imperia, 22 lug. E’ morto Fausto Sandonato peraio di 40 anni. Fausto è morto mercoledi' scorso dopo essere rimasto schiacciato in mezzo a due blocchi di cemento, mentre lavorava in un cantiere per la realizzazione di una palazzina. Il sostituto procuratore Vittore Ferraro, di Sanremo, che ha disposto per domattina alle 12. Accertamenti sono in corso per ricostruire la dinamica dell'accaduto: in particolare, si vuole capire per quale motivo i cinque piloni, costituiti da altrettanti blocchi di cemento ciascuno, si siano coricati sul terreno, creando un vero e proprio scossone che ha fatto cadere dalla scala l'operaio, il quale e' stato scaraventato tra due pilastri.
Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2
via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli
1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati
2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza
3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica
4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere
5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro
6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)
7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi
8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni
9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.
10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.
11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.
12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori
13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.
14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.
15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.
16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.
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