Cari visitatori, il regista Gianluca Marcon girerà un film documentario sull'Osservatorio e la sua attività che ormai conclude 17 anni di monitoraggio e ovviamente su di me come artista sociale da oltre 50 anni Stiamo raccoglendo fondi dal basso (Crowdfunding) per non avere condizionamenti, se vuoi dare una mano alla realizzazione del progetto e dare anche un piccolo contributo vai al link https://sostieni.link/36551 se sei al computer inquadra e clicca sul qrcode col cell. e vai al link
morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre
Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"
Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier
Soricelli
Carlo Soricelli attività artistica
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Elenco link
- Rifiutismo corrente pittorica di Soricelli
- Opere nello studio bunker di Casalecchio di Reno
- Opere di pittura e scultura
- Opere del museo di Casa Trogoni di Granaglione
- le mie opere nel patrimonio della Regione Emilia Romagna
- i libri scritti
- https://soricellifioriscolpiti.blogspot.com/
- http://pitturapranica.blogspot.it/
- Alcune poesie
giovedì 26 agosto 2010
E' morto in puglia Antonio dalla Pietra. E' morto Giacomo Tronfi a Latina, E' morto un operaio a San Marino. E' morto Michele Gasparotti nel bresciano
Salerno E’ morto Antonio Coppola operaio di 43 anni. Una scarica elettrica lo ha fatto cadere da un’ impalcatura e ha battuta violentemente la testa al suolo, morendo sul colpo. È accaduto questa sera a Tramonti, comune della costiera amalfitana. Coppola, stava lavorando in un cantiere edile, dove erano in corso opere di ristrutturazione della facciata di un fabbricato privato. Da quanto si è appreso Antonio, dipendente di una ditta edile di Sant'Antonio Abate (Napoli) si trovava su di una impalcatura intento ad azionare un montacarichi, quando è stato investito da una scarica di corrente elettrica, generata probabilmente da un cortocircuito. .
Roma, 25 ago E’ morto Giacomo Tronfi un edile di 63 anni. Giacomo è morto in un infortunio sul lavoro nel tardo pomeriggio di ieri a Latina, in Via Piave, presso lo stabilimento 'Provides', azienda metalmeccanica che produce condizionatori. Ezio Giorgi, segretario generale Fillea Cgil Latina, ricorda che ''e' il quinto edile morto in provincia di Latina dall’inizio dell’anno. Nell’inntero 2009 i morti sono stati 4. Giacomo Trionfi, di Pomezia, caduto dall'altezza di 10 metri da un tetto di un capannone industriale su cui era in corso una verifica per lo smantellamento dell'amianto - si legge nella nota - Dalle prime ricostruzioni, in corso di verifica da parte degli ispettori dell'Asl di Latina, sembra che il lavoratore deceduto, padre di un dipendente dell'azienda edile 'De Angelis Marco' di Pomezia che stava effettuando il sopralluogo, non risultasse in forza a nessuna delle aziende presenti in quel momento sul sito produttivo. Si tratterebbe quindi di un lavoratore irregolare''.
SAN MARINO, 23 AGO - Un operaio di 46 anni d’origine leccese e' morto a San Marino tranciato da una lama d'acciaio mentre stava scaricando una grossa balla di lana grezza.. Inutili i primi soccorsi prestati dai colleghi. Quando l'ambulanza e' arrivata il personale infermieristico ha tentato la rianimazione, ma dopo qualche minuto e' stato possibile solo constatare il decesso per taglio dell'aorta.
Brescia E’ morto Michele Gasparotti operaio di 50 anni. Michele è morto cadendo da una scala da un’altezza di 4 metri. Secondo le prime ricostruzioni Gasparotti avrebbe perso l'equilibrio, precipitando a terra e battendo la testa. A lanciare l'allarme sono stati i colleghi, accorsi per aiutarlo subito dopo l'incidente. All'arrivo del 118 le condizioni dell'operaio apparivano già gravi e nemmeno l'intervento dell'elisoccorso di Brescia ha potuto scongiurare l'esito fatale della caduta.
Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2
via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli
1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati
2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza
3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica
4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere
5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro
6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)
7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi
8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni
9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.
10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.
11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.
12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori
13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.
14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.
15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.
16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.
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