Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"
Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier
Soricelli
Carlo Soricelli attività artistica
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venerdì 5 agosto 2011
Agosto di sangue anche oggi 5 vittime. E’ morto Bruno Castellini un pensionato di 86 anni. Sono morti Agatino Guerrero e Fortunato Caprino Miceli ne
Frosinone 5 agosto E’ morto Guido Pessia, agricoltore di 71 anni. Pessia è morto questa mattina nelle campagne di Castelliri Pessia stava lavorando al disboscamento di un pezzo terreno a bordo di una motozappa, quando il mezzo si è ribaltato travolgendo l’agricoltore. Le lame hanno reciso parte degli arti causando un'emorragia fatale, inutili i soccorsi prestati prima dai alcuni familiari e poi dal personale del 118.
CATANIA 5 agosto Sono morti Agatino Guerrero di 34 anno e Fortunato Caprino Miceli di 53. La tragedia poco prima di mezzogiorno mentre sistemavano le grondaie sul tetto di un capannone, in contrada Tre Fontane a Paternò. Mentre Agatino Guerrera, è morto sul colpo, Miceli è spirato all'ospedale "Cannizzaro" di Catania. Il titolare della ditta, che lavora in subappalto, sarebbe giunto in un secondo momento e avrebbe trovato i lavoratori a terra: Del caso si occupa la Compagnia dei carabinieri di Paternò. Nel 2011 a Catania sono stati ben sei i morti sul lavoro. Al capoluogo etneo spetta il primato siciliano della cosiddette “morti bianche” .
Alessandria E’ morto Bruno Castellini un pensionato di 86 anni, Bruno Castellini di Fubine, ha perso schiacciato dal trattore. L'incidente si è verificato nel primo pomeriggio in regione Nani, frazione di Fubine. Castellini stava andano sui campi col trattore, Non ancora chiare le dinamiche che hanno provocato la tragedia. L'allarme è stato dato da un vicino.
GLI AGRICOLTORI SCHIACCIATI DAL TRATTORE RAGGIUNGONO L'INCREDIBILE PERCENTUALE DEL 20% DI TUTTI I MORTI SUL LAVORO E LA MAGGIORANZA DI QUESTE VITTIME INNOCENTI SONO OLTRE I 65 ANNI.
E’ incredibile che tante persone anziane, alcune addirittura di 90 anni, spesso non in buona salute, guidino ancora dei “mostri” che non lasciano scampo al più piccolo errore o distrazione. Castellini purtroppo è la settantottesima vittima dall’inzio dell’anno causate dal ribaltamento del trattore con conseguente schiacciamento mortale dell’agricoltore che lo guidava.
Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2
via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli
1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati
2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza
3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica
4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere
5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro
6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)
7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi
8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni
9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.
10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.
11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.
12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori
13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.
14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.
15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.
16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.
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