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morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre
Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"
Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier
Soricelli
Carlo Soricelli attività artistica
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- Alcune poesie
martedì 24 gennaio 2012
Abolendo l'articolo 18 si vuole cancellare la dignità dei lavoratori.
Lo abbiamo scritto più volte, eliminare l'articolo 18 vuol dire avere il controllo totale nei luoghi di lavoro e far sparire i sindacati più attenti al benessere dei lavoratori. E' semplice, e tutto quello che viene detto accampando altre motivazioni, di qualsiasi tipo, sono solo balle e i sindacati lo sanno bene ed è per questo che si oppongono strenuamente. Con la scure sulla testa su ogni lavoratore la fabbrica sarà ridotta ad un luogo silenzioso dove non si potrà più esprimere un'opinione contraria alle direttive aziendali, non ci si potrà ammalare e prendere qualche giorno di cura in caso d'influenza, si dovrà essere "simpatici" in tutti i sensi al capetto nevrotico che scaricherà le sue nevrosi contro i sottoposti. Non si potranno più esprimere opinioni politiche che non siano in linea con la direzione aziendale. Non ci potrà più contestare la mancanze sulla "Sicurezza" come succede nelle aziende artigianali, dove muoiono o restano gravemente feriti tantissimi lavoratori per infortuni sul lavoro. Questo posso documentarlo e affermarlo con certezza, nei 5 anni di monitoraggio dell'Osservatorio Indipendente di Bologna viene fuori in modo evidente che dov'è presente il sindacato le morti sul lavoro sono quasi inesistenti, ma nelle piccole aziende la percentuale si alza in modo molto significativo. Nei miei quasi 40 anni di lavoro in fabbrica ho visto tutta l'involuzione che c'è stata dagli anni settanta, anche per colpa di partiti di sinistra e sindacalisti che sono rimasti affascinati dal liberismo economico. Quello che scrivo sono cose che ho vissuto in prima persona e conosco bene tutti i meccanismi che portano a far morire la democrazia in un luogo di lavoro. Sopratutto in tempo di crisi, come è capitato anche alla ThyssenKrupp dove sono morti i sette operai in una fabbrica che era in smantellamento. C'è da aggiungere anche che alcuni lavoratori, quando si trovano nell'impossibilità di esprimere le proprie opinioni e sono sotto pressione, diventano meschini e succubi e si schierano con la parte più forte, che senza il sindacato che conti diventa inevitabilmente il capetto e l'azienda. Per tutelare loro stessi diventano feroci contro i compagni di lavoro in difficoltà, in caso di malattia, se svolgono il lavoro assegnato più lentamente, infischiandosene delle motivazioni, questo soprattutto in momento di crisi aziendale dove è in gioco la Cassa Integrazione e il posto di lavoro. Mors tua vita mea. Anche tutte queste cose significa l'abolizione dell'articolo 18: mantenimento della dignità dei lavoratori. Ed è per questo importante che alle prossime elezioni ci siano tantissimi candidati in parlamento che vengono dal mondo del lavoro, è intollerabile che decine di milioni di lavoratori siano rappresentati solo da alcuni parlamentari che vengono dal sindacato e dal mondo del lavoro.
Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2
via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli
1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati
2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza
3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica
4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere
5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro
6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)
7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi
8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni
9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.
10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.
11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.
12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori
13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.
14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.
15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.
16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.
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