Cari amici guardate come è messa la vostra provincia rispetto alle altre per quanto riguarda i morti sul lavoro se si contano tutti e non solo gli assicurati a INAIL, ma sono quelli dei morti sui luoghi di lavoro escluso itinere, che è una boiata metterli insieme perchè necessitano interventi diversi
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morti sui luoghi di lavoro escluso itinere |
Morti per numero di abitanti |
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Buongiorno, sono a darvi la situazione delle morti sui
Luoghi di lavoro dell’intero 2023 (escluso Itinere) in rapporto al numero di
abitanti, abbiamo scelto di monitorarle in questo modo per la semplice ragione
che il 40% dei morti sui luoghi di lavoro non dispongono di nessuna
assicurazione, cioè che lavorano in nero, o che sono agricoltori spesso anziani
che continuano a lavorare per arrotondare le magre pensioni o per non vedere
andare in malora la loro terra; 167 anche quest’anno sono morti schiacciati dal
trattore, lo stesso numero del 2023 , o ne hanno una diversa da INAIL, del
resto lo stesso EUROSTAT l’Istituto di statistiche europeo fa questo. Metterli
insieme si fa solo confusione, anzi, si fa un’enorme danno economico e di
conoscenza, perché le risorse (cioè i soldi che i lavoratori pagano con le loro
buste paghe, per una sicurezza che non c’è) vanno per lo più a aziende strutturate,
che possono disporre di consulenti e efficienti rappresentanti della Sicurezza,
mentre la stragrande maggioranza dei morti sui luoghi di lavoro è concentrata
tra gli agricoltori, nelle aziende piccole e piccolissime, tra singoli
artigiani senza dipendenti, utilizzare
poi come viene fatto in rete l’indice occupazionale è forviante, proprio per le
ragioni che vi abbiamo detto. In Italia lavorano in tutte le Regioni, dal nord
al sud, il sud ha più lavoro nero, ma anche il centro nord non ne è immune, ed
è per questo, con la mia esperienza di monitoraggio e avendo a disposizione la
registrazione dei morti di oltre 16 anni posso affermare che quello che scrivo
è vero, e non è dettato da nessun interesse, se non quello di aiutare gli
italiani alla comprensione di questo fenomeno devastante, che porta il lutto in
quasi 1500 famiglie ogni anno. E al sud non nascondono i morti in piloni di
cemento come dicono certi c……. qui al nord. Oggi con i nuovi media è
impossibile occultare qualsiasi notizia. Drammatica la situazione dei morti
itineranti: napoletani, campani in genere, calabresi, siciliani e pugliesi
muoiono numerosissimi nei cantieri del centronord, in aziende spesso del
sub/sub appalto, ci sono stati morti nello stesso cantiere provocati da
lavoratori di due ditte diverse, il sub appalto è soltanto una nuova forma di
caporalato, purtroppo utilizzato anche dallo Stato Italiano, come chiamarlo
diversamente? L’esempio più tragico è la strage di Brandizzo di poco tempo fa;
non erano dipendenti delle Ferrovie, ma di un’azienda in appalto: come
dimenticarsi di “se dico treno spostatevi”? Gli stranieri morti sui luoghi di
lavoro e che hanno meno di 60 anni sono ormai oltre al 30% dei morti, e
aumenteranno sempre di più. Le donne lavoratrici: non ho ancora elaborato i
dati definitivi, ma nel 2022 sono state 137 complessive, soprattutto in
itinere. Donne costrette ad andare di corsa per conciliare il lavoro e la
famiglia; accudiscono spesso oltra alla famiglia anche i genitori, i
diversamente abili ecc. ma per tante di loro, soprattutto nel privato loro non
c’è neppure la possibilità di avere un orario flessibile in entrata e in
uscita. Proprio poco tempo fa una donna è stata costretta a licenziarsi: aveva
chiesto una flessibilità di 15 minuti in entrata per portare i bambini a scuola,
gli è stato negato ed è stata costretta a licenziarsi. C’è il crollo della
natalità in Italia: certo, non si può chiedere alle donne il martirio, proprio
questa mattina ho letto l’intervista alla Ministra Roccella, ma di concreto
cosa è stato fatto per le donne in questi anni per incentivare la maternità?
Niente praticamente, la Società se vuole sopravvivere a se stessa deve mettere
il lavoro al servizio delle donne soprattutto. Un’ultima cosa: sono pittore e
scultore da oltre 50 anni, il tema dei morti sul lavoro lo tratto da oltre 40
anni, ero d’accordo per farne due sul tema a Ravenna e Bologna, ma da Roma si
sono fatti sentire e sono riusciti a bloccarle,
a mettermi dei paletti inaccettabili, questa non si può altro che
definire censura, che storicamente riportano a periodi molto bui del secolo
scorso. Ma andiamo avanti ugualmente.
Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti
sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it
Morti con itinere
e altri ambiti lavorativi 1467 |
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