Cari visitatori, il regista Gianluca Marcon girerà un film documentario sull'Osservatorio e la sua attività che ormai conclude 17 anni di monitoraggio e ovviamente su di me come artista sociale da oltre 50 anni Stiamo raccoglendo fondi dal basso (Crowdfunding) per non avere condizionamenti, se vuoi dare una mano alla realizzazione del progetto e dare anche un piccolo contributo vai al link https://sostieni.link/36551 se sei al computer inquadra e clicca sul qrcode col cell. e vai al link
morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre
Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"
Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier
Soricelli
Carlo Soricelli attività artistica
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Elenco link
- Rifiutismo corrente pittorica di Soricelli
- Opere nello studio bunker di Casalecchio di Reno
- Opere di pittura e scultura
- Opere del museo di Casa Trogoni di Granaglione
- le mie opere nel patrimonio della Regione Emilia Romagna
- i libri scritti
- https://soricellifioriscolpiti.blogspot.com/
- http://pitturapranica.blogspot.it/
- Alcune poesie
lunedì 4 ottobre 2010
altre cinque vittime in poche ore. sono morti Leonello Amadei, Marion Neago, Sauro Moregola e Nino Cassola
Lucca E’ morto Leonello Amadei di 61 anni. Lionello e' morto stamani, schiacciato da una lastra di marmo in una segheria di Vallecchia, frazione di Pietrasanta (Lucca). La vittima, Leonello Amadei, era uno dei titolari della segheria di marmo. Secondo quanto ricostruito, il 61enne stava spostando delle lastre con una ventosa quando, forse per il distacco della ventosa stessa, una lastra di marmo e' caduta schiacciandogli il torace L'uomo e' morto poco dopo il ricovero all'ospedale della Versilia.
Genova E’ morto Nino Cassola, 33enne di Struppa. Nino è morto cadendo all’interno di un pozzo per l’estrazione di biogas nella discarica di Scarpino, sulle colline di Genova. Il tutto è avvenuto durante una manovra di allineamento del tubo di scarico del gas, quando Cassola, ha perso l’equilibrio cadendo nel pozzo. Il pozzo nel quale è caduto Cassola, è profondo diciotto metri e largo uno con una temperatura intorno agli 80 gradi. Le condizioni critiche e l’assenza di ossigeno hanno impedito il recupero del corpo direttamente. E’ stato necessario aprie un varco accanto al pozzo con delle ruspe per aprire una via secondaria, spostanto diversi metri cubi di terra e rifiuti. Da una prima analisi le norme di sicurezza non sono state rispettate, poiché Cassola non era assicurato ad alcun sostegno che avrebbe impedito la tragica fine. Si è oltresì constato, che i gas fuoriuscenti dai pozzi, rendeno l’area irrespirabile e facilmente possono causare perdita dei sensi. Sul luogo dell´incidente, oltre ai carabinieri, diverse squadre dei pompieri, tra cui quelle specializzate Saf (per il soccorso speleo-alpinistico-fluviale) e Nbcr (per gli interventi in luoghi contaminati). Una particolare telecamera per individuare il corpo, è stata subito introdotta prima di iniziare l'opera di scavo e recupero.
Mantova è morto Sauro Moregola agricoltore di 51 anni, Sauro è l’enensima vittima schiacciato dal trattore che guidava. mentre stava riportando il mezzo all'amico che glielo aveva prestato per alcuni lavori. Sauro Moregola, di Villa Poma, forse per un malore, ha perso il controllo del mezzo, che trainava un rimorchio vuoto, lungo la provinciale tra San Giacomo delle Segnate e Bondanello. Il veicolo si è ribaltato e l'uomo è stato sbalzato fuori dalla cabina finendo schiacciato sotto il trattore.
Bari apprendiamo con qualche giorno di ritardo della morte di un operaio romeno di 45 anni, Marian Neagoe,Marion dipendente di un’azienda specializzata nel montaggio di pannelli fotovoltaici, la «Didaco» di Andria. L’incidente sul lavoro è avvenuto alle 9,45 di martedì sorso (ma la notizia si è appresa solo ieri) in un terreno agricolo ubicato incontrada San Donato, nelle vicinanze della zona annonaria, dove sta per nascere un piccolo impianto da 20 kw di produzione di energia solare. Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri della stazione, l’uomo stava montando una trave in acciaio. Questa è la struttura portante a basso impatto ambientale, che non prevede cioè interventi invasivi nel terreno come opere di cementificazione su basamenti, su cui verranno successivamente ancorati i pannelli fotovoltaici e i cavi di collegamento con la rete elettrica dell’impianto. L’operaio stava posizionando questo asse, lungo circa 10 metri, orizzontalmente con l’ausilio di una piccola gru guidata da un suo collega, quando, per cause in corso di accertamento, il palo si sarebbe inclinato andando forse a toccare un cavo elettrico. Probabilmente l'uomo stava toccando con le mani il palo. È stato un attimo: Marian è rimasto folgorato da una scarica elettrica che non gli ha lasciato scampo, scaraventandolo a un paio di metri di distanza dal luogo in cui stava operando. I colleghi di lavoro hanno provato a lungo a rianimarlo, senza successo, quindi lo hanno trasportato al Pronto soccorso dell’ospedale «Florenzo Jaia». Ma ai medici non è rimasto che constatarne il decesso.
Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2
via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli
1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati
2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza
3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica
4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere
5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro
6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)
7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi
8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni
9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.
10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.
11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.
12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori
13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.
14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.
15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.
16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.
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