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morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre
Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"
Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier
Soricelli
Carlo Soricelli attività artistica
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- Opere nello studio bunker di Casalecchio di Reno
- Opere di pittura e scultura
- Opere del museo di Casa Trogoni di Granaglione
- le mie opere nel patrimonio della Regione Emilia Romagna
- i libri scritti
- https://soricellifioriscolpiti.blogspot.com/
- http://pitturapranica.blogspot.it/
- Alcune poesie
mercoledì 17 novembre 2010
FONDIAMO UN NUOVO PARTITO PER ABOLIRE IL LAVORO PRECARIO
Pubblico volentieri il post di Vittorio Cristallo
Vittorio Cristallo
November 17, 2010 at 1:45pm
Oggetto: CONTINUIAMO LA LOTTA CONTRO IL LAVORO PRECARIO
Buongiorno,
Dopo la pausa forzata (solo via internet) causa disabilitazione account Facebook e impossibilità di gestire i gruppi “NUOVO PARTITO CONTRO IL LAVORO PRECARIO 1 e 2” , grazie alla nostra testardaggine e alla conseguente riattivazione dell’account di FB, possiamo finalmente riprendere il lavoro da dove l’avevamo lasciato.
Innanzi tutto ci preme spronare tutti voi a far crescere questo movimento contro il lavoro precario. Non ci stancheremo mai di chiedervi la cortesia di girare i nostri link (blog, forum, e-mail) a tutti coloro che conoscete e di chiedere a tutti i vostri contatti FB di iscriversi al nostro gruppo “NUOVO PARTITO CONTRO IL LAVORO PRECARIO 2”:
http://www.facebook.com/group.php?gid=159657724061928
(il primo dopo un lungo lavoro siamo riusciti a portarlo sotto i 5000 iscritti che è il limite massimo stabilito da FB per permettere l’invio di e-mail dagli amministratori a tutti i membri).
Riuscire a coinvolgere il maggior numero di persone è assolutamente necessario se vogliamo veramente riuscire nell’intento che il gruppo si propone.
Ricordiamo a tutti gli iscritti, infatti che questo non è un semplice gruppo FB. Questo gruppo è l’anticamera di un movimento che vuole diventare partito politico e vuole mandare i suoi rappresentanti in Parlamento in modo da lavorare per eliminare una volta per tutte il lavoro precario. Eliminare e non diminuire o rendere meno presente o alleggerire ma semplicemente cancellarlo una volta per tutte dal nostro ordinamento legislativo.
E questo è possibile, cerchiamo di capirlo tutti, solo agendo politicamente. Scioperi, manifestazioni, proteste possono servire a sensibilizzare una parte della cittadinanza al problema, ma a conti fatti non sono mai serviti a risolvere il problema; ed infatti il precariato è più vivo che mai e continua a produrre lavoratori schiavizzati quanto e più di prima.
Ecco perché il nostro scopo è quello di diventare una forza politica rilevante (e se riusciamo ad unire tutti i precari, e tutti coloro che vogliono abolire il precariato, in un unico movimento, i numeri sono a nostro favore), mandare i nostri rappresentanti in Parlamento e costringere qualunque forza volesse un accordo di governo con noi ad abolire il precariato prima di qualsiasi nostra adesione.
Oggi siamo in periodo pre-elettorale e da tante voci si comincia a sentire parlare di lavoro e di precarietà e della necessità di abolire questo abominio. Ma possiamo credere alle voci di coloro che facevano parte dei partiti che l’hanno invece creato il precariato? Possiamo credere che veramente una volta eletti questi uomini, di destra o di sinistra o di qualunque altro partito che siano, si impegneranno veramente ad eliminare il precariato?
L’esperienza e la storia, ci dicono fortissimamente no! Non credete a questi farabutti. Che si presentino con vesti nuove (nuovi partiti) e con sorrisi sfavillanti e parole lusinghiere verso i lavoratori. Non credeteci perché non aspettano altro che di fottere i voti di tutti noi precari per andare al potere e poi fregarsene di tutti i precari e dei lavoratori in genere e continuare a fare la vita da privilegiati, quali essi sono.
Solo un movimento, un partito, fatto in maggioranza da precari o da gente che vuole fortissimamente eliminare il precariato avendolo vissuto sulla sua pelle, può veramente cancellare questa bestemmia legislativa che ci rende tutti schiavi.
Chiedetevi: “può gente che guadagna http://www.facebook.com/l/769dfGWLl8ZrfaFQ8fpRrNDG-Kw;10.000/15.000 euro al mese comprendere cosa significa passare una vita da precario? Può capire l’umiliazione, la sofferenza, l’incapacità di provvedere ai bisogni della propria famiglia, l’instabilità perenne di una vita che non può programmare nulla?”. No non può. Solo voi precari potete veramente cancellare il lavoro precario. SOLO VOI CHE VIVETE IL PRECARIATO POTETE ELIMINARLO UNA VOLTA PER SEMPRE. E allora vi chiediamo di unirvi a noi, affinché si diventi quanto prima migliaia, centinaia di migliaia, milioni in modo finalmente da riuscire a far tornare il lavoro un mezzo che ci permetta di pensare serenamente al futuro.
Scriveteci e rendetevi disponibili a lavorare con noi. Noi soli possiamo comprendervi e aiutarvi, perché noi siamo precari come voi.
vai su
http://www.facebook.com/l/769df3MrSdxrFTAmY60AIfJmdFg;www.basebear.com/Login.aspx?a=3aaab80a-8215-4295-87ca-e5195d14baf6
se vuoi registrarti come nostro sostenitore (consigliamo a tutti di farlo visto che non sappiamo ancora per quanto FB ci consentirà di gestire i nostri account). I dati saranno visibili solo a noi nel rispetto delle leggi sulla privacy.
Grazie per l’attenzione
Lo staff di
Aboliamo il Lavoro Precario
http://www.facebook.com/l/769dfeh5viAY-4_MwnHgHgM-meQ;aboliamolavoroprecario.blogspot.com
aboliamolavoroprecario@gmail.com
Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2
via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli
1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati
2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza
3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica
4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere
5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro
6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)
7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi
8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni
9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.
10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.
11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.
12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori
13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.
14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.
15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.
16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.
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