Cari visitatori, il regista Gianluca Marcon girerà un film documentario sull'Osservatorio e la sua attività che ormai conclude 17 anni di monitoraggio e ovviamente su di me come artista sociale da oltre 50 anni Stiamo raccoglendo fondi dal basso (Crowdfunding) per non avere condizionamenti, se vuoi dare una mano alla realizzazione del progetto e dare anche un piccolo contributo vai al link https://sostieni.link/36551 se sei al computer inquadra e clicca sul qrcode col cell. e vai al link
morti sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno al 5 novembre
Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"
Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier
Soricelli
Carlo Soricelli attività artistica
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Elenco link
- Rifiutismo corrente pittorica di Soricelli
- Opere nello studio bunker di Casalecchio di Reno
- Opere di pittura e scultura
- Opere del museo di Casa Trogoni di Granaglione
- le mie opere nel patrimonio della Regione Emilia Romagna
- i libri scritti
- https://soricellifioriscolpiti.blogspot.com/
- http://pitturapranica.blogspot.it/
- Alcune poesie
venerdì 5 novembre 2010
tantissime altre vittime.
TARANTO – E’ morto Francesco D'Andria operaio di 40 anni. Francesco è morto sul lavoro nello stabilimento Eni di Taranto. Stava eseguendo, insieme ad altri colleghi, alcuni lavori di manutenzione sul tetto della cisterna quando ha perso l'equilibrio ed è caduto facendo un volo di circa venti metri.. Soccorso immediatamente dai medici della raffineria, D'andria è morto poco dopo. Dalle prime perizia pare che la vittima indossasse l'imbracatura per eseguire quel tipo di lavoro.Aperta un'inchiesta per fare chiarezza sull'incidente.
Carrara, 5 novembre 2010 E’ morto Vitale Ciuffi un agricoltore di 39 anni. Vitale e' morto stamani nel reparto di Rianimazione dell'ospedale di Carrara per le ferite riportate ieri sera in un infortunio sul lavoro. In base a una prima ricostruzione dell'accaduto effettuata dai carabinieri Vitale stava tagliando della legna in un bosco in una frazione valle di Carrara, quando la motosega che impugnava si sarebbe rotta e unapuleggia lo avrebbe colpito alla testa. L'uomo e' stato trasportato al pronto soccorso e ricoverato in Rianimazione dove stamani e' morto.
TRENTO E’ morto Stefano Nones di 41 anni schiacciato da una lastra di porfido pesante 15 quinatali che gli è caduta addosso dopo un guasto ad un sollevatore. L'infortunio mortale è avvenuto mercoledì mattina, nei pressi del capannone della ditta Porfidi Paganella srl, in via G. Di Vittorio a Lavis. Nones non era un dipendente ma un artigiano che prestava la propria opera. Vano e' stato l'intervento dei soccorritori: Stefano nones e' deceduto sul colpo in seguito ai gravi traumi riportati. Accertamenti sono in corso per chiarire la dinamica dell'infortunio da parte dei Carabinieri e dall'Ispettorato provinciale del lavoro.
Brescia E' morto Gjeci Saimir operaio albanese di 37 anni. Gjeci è morto a Fiesse, nel bresciano cadendo dal tetto dell'azienda
Sassari e’ morto Mario Madeddu dipendente comunale di 59 anni adetto alla potatura degli alberi. Mario stava potando un albero quando un ramo lo ha urtato facendolo precipitare dalla scaletta da un'altezza di circa tre metri. Madeddu, 59 anni, ha battuto violentemente la testa a terra e dopo ore è deceduto all'ospedale di Sassari.. .I medici ne avevano disposto il ricovero nel reparto di neurochirurgia per la frattura della base cranica, ma non disperavano di poterlo salvare. Invece nella tarda serata è arrivata la tragica notizia del decesso che ha scosso l'intero paese. Secondo la ricostruzione, l'operaio, dipendente del Comune, era impegnato nella potatura degli alberi nella via principale del paese. Stava lavorando su una scaletta appoggiata alla pianta, quando è accaduto l'imprevisto. Pare che il ramo appena tagliato lo abbia colpito al capo, facendogli perdere l'equilibrio. I soccorsi sono stati immediati: sul posto è arrivata un'equipe medica del 118. Il medico di turno, dopo aver accertato la gravità delle lesioni per via del trauma cranico, ha chiesto l'intervento dell'elisoccorso. Il velivolo dei vigili del fuoco, dopo essere atterrato nei pressi del campo sportivo, ha caricato il ferito e lo ha trasportato all'ospedale di Sassari. Sono intervenuti i carabinieri e gli ispettori del servizio di prevenzione della Asl. Saranno loro ad accertare le cause dell'incidente sul lavoro e verificare se erano state adottate le opportune misure di sicurezza.
Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2
via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli
1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati
2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza
3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica
4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere
5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro
6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)
7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi
8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni
9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.
10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.
11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.
12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori
13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.
14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.
15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.
16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.
é UNA VERGOGNA.........
RispondiEliminaIN PUGLIA NELLA SCORSA SETTIMANA CI SONO STATI TRE INFORTUNI MORTALI, E MOLTI INFORTUNI GRAVI.
E' ORA CHE SI POTENZINO I CONTROLLI E SI FACCIANO VERIFICHE E ISPEZIONI PIù FREQUENTI.C'E LA NORMATIVA IN MATERIA DI SICUREZZA SUL LAVORO , MA SE NESSUNO LA FA APPLICARE NON SERVE A NULLA. LE RISORSE CI SONO ,MA NON VENGONO UTILIZZATE. QUANDO FINIRA' TUTTO QUESTO?