Flavio Insinna recita la poesia di Carlo Soricelli "Morti Bianche"
Grazie a tutta la redazione di Via delle Storie, a Giorgia Cardinaletti, a Giovanna Brausier
Soricelli
Carlo Soricelli attività artistica
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martedì 22 marzo 2011
PERICOLO MORTALE: AVVERTITE I VOSTRI PARENTI SE LAVORANO ALL'APERTO
Perugia 22 marzo. Purtroppo come avevamio previsto con l’arrivo del beltempo è ricominciata la strage al centro-sud. E’ morto un agricoltore di 59 anni a causa del ribaltamento del trattore su cui stava lavorando a gubbio. La vittima , nella frazione di SioliL’agricoltore stava percorrendo una stradina di campagna quando il mezzo, per cause ancora da accertare, è caduto in un dirupo.
Ascoli Piceno 22 marzo E’ morto in un infortunio mortale l'operaio Dante Clementi a Fermo. La vittima di 54 anni era impegnato in lavori di scavo in un'azienda di pneumatici, nella zona industriale, quando il terreno ha ceduto. L’operaio si e' calato nella buca ma e' stato travolto dal cedimento improvviso del terrapieno ed e' stato sepolto dal terriccio. Un altro operaio che lavorava con lui e' riuscito a scappare.
Forlì Cesena 22 marzo E’ morto Raffaele Bianchi un piccolo imprenditore edile di 32 questa mattina nella sua casa in ristrutturazione a Borghi, nell'Appennino cesenate. Il giovane era salito su un'impalcatura diversi metri per prendere dei pannelli quando ha perso l'equilibrio ed e' precipitato. E' morto sul colpo dopo aver battuto la testa sull'asfalto.
Firenze 22 marzo “’ morto un imprenditore a Cerreto Guidi . La vittima ha perso l’equilibrio mentre stava controllando il lucernario del suo maglificio
Bari E’ morto precipitando da un balcone un 66enne a Paolo del Colle. La vittima è precipitata da un balcone al secondo piano di un edificio mentre era intento a montare una tenda da sole in un'abitazione privata. Sembra che la vittima che era su una scala, ha perso l'equilibrio e, non avendo alcuna protezione, e' precipitato in strada. Inutili i tentativi di soccorso del personale del 118. Sull'incidente indagano i Carabinieri.
Cuneo 21 marzo E’ morto Ivan Liliu operaio di 35 anni. Ivan è morto inotrno alle 16 in località Bombonina. Secondo una prima ricostruzione effettuata dalla polizia, l'autista della betoniera stava scaricando del materiale, assistito da Lilliu e da un altro operaio. Il giovane, concluso il suo lavoro, si sarebbe allontanato passando davanti alla betoniera. L'autista non lo avrebbe visto e avrebbe continuato quindi la manovra, schiacciando il capo di Ivan Liliu con una delle ruote anteriori. Gli operai al lavoro nel cantiere si sono subito accorti della gravità della situazione e hanno prestato i primi soccorsi. Purtroppo inutili. Lilliu è morto sul colpo. Raccapricciante la scena che si è presentata agli occhi degli inquirenti, all'équipe del 118 giunta in elicottero e agli altri soccorritori arrivati alla Bombonina: l'operaio aveva il corpo dilaniato.
Carlo Soricelli intervistato dalla trasmissione num3ri su Rai2
via delle storie, l'intervista che mi fece questa primavera la redazione RAI di Via delle Storie, al
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Le verità scomode sulle morti per infortunio sul lavoro
Anche tu, indipendentemente dal lavoro che svolgi corri seri pericoli
1) Da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna le morti per infortunio sul lavoro non sono mai calate se si prendono in considerazione tutte le morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL, istituto che monitora solo i propri assicurati
2) In base a questi presunti cali inesistenti e diffusi dalla stampa, dal potere politico e economico in Parlamento si sono fatte leggi per alleggerire le normative sulla sicurezza
3) Almeno un terzo dei morti sul lavoro sfuggono a qualsiasi statistica
4) In questi dieci anni sono morti per infortunio sul lavoro oltre 13.000 lavoratori se si prendono in considerazione tutti, comprensivi dei morti sulle strade e in itinere
5) Ogni anno oltre la metà dei morti sul lavoro sono sulle strade e in itinere (itinere significa mentre si va e si torna dal lavoro). La mancata conoscenza delle normative specifiche sull’itinere è spesso una trappola che impedisce il riconoscimento dell’infortunio, anche mortale e questo vale per tutti i lavoratori indipendentemente il lavoro che svolgono. Tutti si spostano da casa verso e al ritorno dal lavoro
6) Sui luoghi di lavoro in questi dieci anni sono morti oltre 7000 lavoratori (esclusi i morti sulle strade e in itinere)
7) Le donne muoiono relativamente poco sui luoghi di lavoro, ma tantissime perdono la vita in itinere. Sono dovute alla stanchezza per il doppio lavoro che svolgono tra casa e lavoro che ne riduce la prontezza dei riflessi
8) Oltre il 30% dei morti sui luoghi di lavoro ha più di 60 anni
9) La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni che non hanno più i riflessi pronti e buona salute per svolgere lavori pericolosi.
10) Il jobs act che ha abolito di fatto l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori fa aumentare le morti sul lavoro per l’impossibilità di rifiutarsi di svolgere lavori pericolosi. Prova ne è che la stragrande maggioranza di chi muore per infortunio lavora in aziende che non hanno la copertura dell’articolo 18, di rappresentanza sindacale e di un responsabile della Sicurezza. L’articolo 18 abolito dal jobs acts recitava che non si può licenziare senza Giusta Causa e Giustificato Motivo.
11) Moltissime sono le morti tra artigiani e partite iva individuali e in nero e grigio.
12) E’ l’agricoltura la categoria più a rischio: mediamente supera ogni anno il 30% delle morti sui luoghi di lavoro di tutte le categorie e tra gli agricoltori
13) Un morto si cinque sui luoghi di lavoro ogni anno è provocato dal trattore, ne sono morti in questi dieci anni almeno 1000 mentre guidavano questo mezzo, oltre 400 sono i morti accertati dall’Osservatorio provocati dal ribaltamento del trattore in questi ultimi tre anni.
14) L’edilizia ha mediamente il 20% di tutte le morti sui luoghi di lavoro. Le cadute dall’alto sono un’autentica piaga in questa categorie. In tanti muoiono lavorando in nero in edilizia e in aziende del subappalto.
15) In questi dieci anni non si è fatto niente per arginare questa piaga, il Parlamento ha ignorato le morti di tanti lavoratori e questo per il semplice fatto che il lavoro dipendente e gli artigiani non hanno nessuna rappresentanza di fatto nelle due Camere.
16) Se non vuoi morire lavorando occupati in prima persona della tua sicurezza personale e rifiutati di svolgere lavori pericolosi e denuncia chi ti obbliga a farlo, e se non ne hai la forza di opporti lascia una memoria scritta ai tuoi familiari che potranno un domani denunciare queste autentiche violenze.
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